Ricercatori del CReSA hanno dimostrato che l'inoculazione di differenti ceppi della PRRS danno luogo a distinti risultati virologici ed immunologici e a distinti gradi di protezione omologa ed eterologa.
Uno dei principali ostacoli allo sviluppo di nuovi vaccini contro il PRRSV è la conoscenza limitata che abbiamo dei meccanismi coinvolti nella protezione. Finora, la maggior parte degli studi si sono concentrati sullo sviluppo degli anticorpi neutralizzanti (AN) e delle cellule produttrici di interferone gamma (CP-IFN-γ) specífiche del virus come le principali azioni correlate alla protezione, nonostante non si conosca completamente la funzione esatta di questi elementi. Gli esperimenti di neutralizzazione crociata hanno mostrato che la reattività tra differenti ceppi può essere bassa o addirittura nulla per alcuni ceppi. In quanto alle risposte cellulo mediate si sa molto poco sullo sviluppo nei modelli di sfide(challenge) eterologhe. Come risultato, attualmente è impossibile prevedere il ruolo dei ceppi o le caratteristiche degli isolamenti del virus della PRRS nei confronti del quale il suino sarebbe protetto efficacemente dopo vaccinazione.
In questo studio, sono stati realizzati 2 esperimenti per caratterizzare il corso virologico e l'evoluzione degli AN e le risposte dell'interferone dopo l'inoculazione di 2 ceppi differenti di PRRSV. Nel 1° esperimento, 8 suini furono inoculati con il ceppo 3262 del PRRSV ed 84gg dopo l'inoculazione(dpi) furono esposti al ceppo 3262 o ceppo 3267 e controllati durante i seguenti 14gg (98 dpi). Nel 2° esperimento, altri 8 suini furono inoculati con il ceppo 3267 e sfidati(challenge) a 84gg dpi ugualmente come nell'esperimento 1°. Si valutò il corso clinico, la viremia, la risposta umorale (anticorpi neutralizzanti e non neutralizzanti , NA) e le risposte IFN-γ specifiche (ELISPOT). Dopo la 2° sfida, si determinarono i livelli sierici di IL-1, IL-6, IL-8, TNF-α y TGF-β (ELISA).
I risultati mostrarono che l'inoculazione di differenti ceppi di PRRSV danno luogo a distinti risultati virologici ed immunologici ed a distinti gradi di protezione omologa ed eterologa. Nell'esperimento 1 la prima inoculazione con il ceppo 3262 indusse viremia ≤ 28gg, titoli bassi di NA omologhi e forte risposta di IFN-γ. Al contrario, il ceppo 3267 indusse viremia più lunga (fino a 56 gg), aumento dei titoli di NA (≤ 6 log2) e risposte di IFN-γ inferiori. L'inoculazione con 3267 diede luogo ad elevati livelli di IL-8 sierici. Dopo la ri-sfida a 84gg dpi, i suini dell'esperimento 1 svilupparono principalmente una viremia di una settimana independentemente dal ceppo usato. Nell'esperimento 2 , nè la sfida dell'omologo nè dell'eterologo diedero luogo ad una viremia rilevabile nonostante il virus fosse presente nelle amigdale di alcuni soggetti. La re-inoculazione omologa con il ceppo 3267 produsse elevati livelli di TGF-β nel siero durante 7-14 gg, mentre questo non accadde con la re-inoculazione eterologa.
Con le informazioni ottenute in questo studio, si può affermare che dipendendo dal ceppo, possono esistere modelli di risposta immunitaria quasi opposti nei confronti del PRRSV: un ceppo basato principalmente sullo sviluppo di AN con risposte di IFN-γ basse ed un'altro ceppo basato sul predominio di risposte di IFN-γ ed un cattivo sviluppo di AN. Allo stesso tempo, lo studio mostra che in termini virologici l'immunità eterologa potrebbe essere a volte più efficace di quella omologa.
Lo studio contribuisce ad enfatizzare la necessità di esaminare futuri vaccini contro il PRRSV e l'importanza degli studi di immunopatogenicità che tengano in considerazione la diversità immunobiologica dei ceppi del PRRSV.
Díaz I, Gimeno M, Darwich L, Navarro N, Kuzemtseva L, López S, Galindo I, Segalés J, Martín M, Pujols J, Mateu E. Characterization of homologous and heterologous adaptive immune responses in porcine reproductive and respiratory syndrome virus infection. Vet Res. 2012 Apr 19;43(1):30.