Sono stati studiati l'impatto clinico e la dimanica d'infezione del virus influenzale (SIV) in allevamenti danesi. Di ogni scrofa (n=44) sono stati presi campioni di sangue all'entrata di sala parto e a 4 settimane dopo, così come tamponi nasali a 5 giorni dall'entrata in sala parto. Ad ogni campione si misurò la temperatura rettale e giornalmente si realizzò un controllo clinico delle scrofe durante la prima settimana dopo il parto. Di ogni scrofa si presero a caso, 5 suinetti che furono osservati clinicamente ogni giorno fino allo svezzamento, e dal giorno 10 al 14 dalla nascita furono realizzati esami clinici dettagliati su questi suinetti. I suinetti furono pesati nei giorni 0-5 dalla nascita, a 10-14 giorni e allo svezzamento (circa 28 giorni di età). Per ogni suinetti furono raccolti tamponi nasali, che furono raggruppati in un solo pool di campioni per figliata (10 campione per pool). I tamponi nasali furono analizzati per la presenza del virus attraverso la tecnica RT-PCR e i campioni di sangue delle scrofe furono testati per gli anticorpi con prova di inibizione dell'emoagglutinazione.
Il virus influenzale fu rilevato attraverso la RT-PCR in 12 delle 43 figliate analizzate (28,6%) mentre il virus non fu rilevato in nessuna scrofa. Delle 43 scrofe ,12 (27,9%) mostrarono un aumento significativo (minimo di 2 volte) nei titoli anticorpali per almeno 1 dei subtipi del virus analizzato. Non ci fu correlazione significativa tra le figliate positive e l'aumento dei titoli delle madri. Il numero di scrofe di primo e secondo parto che risultarono positive al virus SIV fu significativamente maggiore rispetto alle scrofe di maggior numero di parti. Come conseguenza, le scrofe giovani mostrarono un rischio significativamente superiore di avere un aumento di minimo 2 volte per gli anticorpi contro il SIV. A parte la tosse, non ci furono differenze significative nell'incidenza di sintomi clinici individuali tra le figliate positive e quelle negative, tuttavia quando i sintomi furono osservati in tutti i suinetti della figliata il punteggio fu significativamente superiore nelle figliate positive al virus. Non si osservarono differenze nell'incremento medio giornaliero di peso tra le figliate positive e negative.
Il presente studio evidenzia come una proporzione relativamente alta di suinetti in sala parto presenta una circolazione virale e sono positivi al virus durante la prima settimana post parto, risultato sorprendente dato che si suppone che i suinetti siano protetti dagli anticorpi materni. Curiosamente i suinetti provenienti da scrofe giovani hanno avuto maggior rischio di essere infetti dal SIV rispetto ai suientti figli di scrofe adulte. Tenendo in conto che secondo le analisi dei tamponi nasali tutte le scrofe erano negative per il virus e non ci furono correlazioni tra la sieroconversione di una scrofa in particolare ed il rischio della positività della propria figliata, probabilmente i suinetti non furono infetti dalle madri. Da un altro lato, l'aumento dei rischio di infezione da SIV delle scrofe più giovani può essere dovuto alla qualità subottimale dell'immunità passiva acquisita di queste scrofe. Con relazione alla circolazione del SIV nelle unità di svezzamento, l'attenzione dovrebbe essere concentrata nelle figliate provenienti da scrofe di primo e secondo parto.
L.E. Larsen, N. K. Christian, S. Aakerblom, C.K. Hjulsager, J.P. Nielsen, H.H. Stege, C.S. Kristensen, A. Elvstrom and L. Lau. Dynamics of swine influenza infections in the farrowing unit of a Danish sow herd. IPVS, 2010.