Sono stati valutati 5 aspetti epidemiologici della PSA utilizzando revisioni della letteratura, studi sul campo, questionari e modelli matematici.
In primo luogo, una revisione della letteratura ed uno studio caso-controllo in allevamenti commerciali di suini hanno sottolineato l'importanza della biosicurezza e delle pratiche agricole, tra cui la diffusione del letame intorno agli allevamenti e l'uso di materiale da lettiera come fattori di rischio, mentre l'uso di reti anti-insetti è stato un fattore protettivo. In secondo luogo, sebbene la densità dei cinghiali sia un fattore noto rilevante, i modelli statistici e meccanicistici non hanno mostrato un effetto chiaro e coerente della densità dei cinghiali sull'epidemiologia della PSA negli scenari selezionati. Anche altri fattori, come vegetazione, altitudine, clima e barriere che influenzano la connettività della popolazione, hanno svolto un ruolo sull'epidemiologia della PSA nei cinghiali. In 3° luogo, le conoscenze sulla competenza, presenza e sorveglianza di Ornithodoros erraticus sono state aggiornate, concludendo che questa specie non ha svolto alcun ruolo nell'attuale epidemia di PSA nelle aree colpite dell'UE.
Le prove scientifiche disponibili suggeriscono che le mosche delle stalle e i tafani sono esposti al virus della PSA nelle aree colpite dell'UE e hanno la capacità di introdurre il virus della PSA negli allevamenti e trasmetterlo ai suini. Tuttavia, vi è incertezza sul fatto che ciò accada e, in tal caso, in quale misura. In 4° luogo, la ricerca e l'esperienza sul campo nei paesi colpiti nell'UE dimostrano che l'uso delle recinzioni, potenzialmente utilizzate assieme a infrastrutture stradali esistenti, insieme ad altri metodi di controllo come l'abbattimento e la rimozione delle carcasse, può ridurre efficacemente i movimenti dei cinghiali contribuendo alla gestione della PSA nei cinghiali.
Le recinzioni possono contribuire al controllo della PSA in entrambi gli scenari, introduzioni in aree specifiche e diffusione a ondate. In 5° luogo, l'uso di vaccini con ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) come contraccettivo immunitario ha il potenziale, come strumento complementare, per ridurre e controllare le popolazioni di cinghiali. Tuttavia, lo sviluppo di un vaccino orale GnRH per i cinghiali richiede ancora un notevole lavoro aggiuntivo.
Mercoledì, 4 dicembre 2024/UE/EFSA/https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/9095/European Food Safety Authority (EFSA), Anette Ella Boklund, Karl Ståhl, Miguel Ángel Miranda Chueca, Tomasz Podgórski, Timothée Vergne, José Cortiñas Abrahantes, Eleonora Cattaneo, Sofie Dhollander, Alexandra Papanikolaou, Stefania Tampach, Lina Mur https://doi.org/10.2903/j.efsa.2024.9095