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Perchè la resistenza agli antimicrobici nei suini non è molto importante per la salute pubblica?

I suini causano solo lo 0,019% dei casi di infezioni nell'uomo e se tutte le infezioni fossero resistenti agli agenti antimicrobici, questo sarebbe il contributo alla trasmissione.

13 Novembre 2012
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Negli ultimi anni c'è stata una crescente preoccupazione sulla possibile propagazione della resistenza agli antimicrobici dovuto alla utilizzazione di antibiotici negli animali e la loro ripercussione sulla salute dell'uomo. E' stato pubblicato che il 70% della resistenza agli antibiotici utilizzati in umana possono essere la causa dell'uso degli antibiotici in zootecnia, però incluse le informative di valutazione dei rischi realizzati dai governi mostrano che non ci sono prove inconfutabili, mentre si stima che dal 33 al 50% della resistenza può essere a causa del settore allevatoriale.

L'obiettivo di questo studio, presentato al convegno SIPAS (Italia) all'inizio d'ottobre, era trattare di quantificare la trasmissione di infezioni batteriche dai suini all'uomo, sia direttamente o attraverso il consumo della carne suina e il possibile trasferimento della resistenza antimicrobica utilizzando un approccio epidemiologico.

Secondo una lista delle infezioni batteriche nell'uomo e la loro incidenza (dati principalmente degli Stati Uniti) identificó che dei 49 agenti infettivi, potenzialmente solo nove erano associati al suino (approssimativamente il 18%) e altri possono implicare altre specie animali. Altro battere come , Streptococcus suis, nonostante sia anch'esso potenzialmente trasmissibile all'uomo dal suino, in generale colpisce solo i lavoratori degli allevamenti o persone che partecipano al commercio delle carni.

La valutazione dei dati mostrò che i suini potrebbero essere responsabili di infezioni nell'uomo, specialmente nel caso del personale che lavora direttamente con i suini. In quanto al pubblico in generale, il dato si attesta allo 0,0031%, il che equivale a 3,1 persone ogni 100.000. Le infezioni umane si trattano con antibiotici in circa il 16,34% dei casi, o che è la stessa cosa, 16.340 persone su 100.000. Pertanto i suini causano lo 0,019% dei casi nell'uomo e se tutte le infezioni fossero resistenti agli agenti antimicrobici questo sarebbe il contributo della trasmissione della resistenza. Se la maggior preoccupazione è unicamente quella degli anbiotici conosciuti come di "uso critico" il dato si assesterebbe allo 0,00034% se se utilizza una soglia di resistenza del 2%.

Lo studio conclude che il trasferimento della resistenza antimicrobica alla popolazione umana in generale dovuta ai suini può essere considerata di poca importanza in comparazione con l'uso diretto degli antimicrobici in umana da parte dei medici e negli ospedali.

David G S Burch. Why is antimicrobial resistance in pigs not so important for public health?. SIPAS, 2012.

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