Il presente studio ha avuto come obiettivo determinare la possibile propagazione della Lawsonia intracellularis mediante la vendita di scrofette da rimonta e la possibilità di proteggere il proprio patrimonio riproduttori mediante l'implementazione di adeguate misure di biosicurezza.
E' stato realizzato un prelievo di campioni ripetuto di 50 femmine di un allevamento di moltiplicazione infetto, dall'ultimo giorno nella zona dei parti e fino alla loro vendita. Inoltre, 60 delle femmine vendute sono state sottoposte a campionamenti durante la loro permanenza nella quarantena dell'allevamento d'arrivo. Per confermare l'assenza dell'infezione, vennero prelevati campioni anche da 100 suini in accrescimento dell'allevamento recettivo.
Non si è potuto dimostrare la trasmissione di L. intracellularis dalle scrofe alla loro prole, mentre è stata rilevata la possibile trasmissione tra allevamenti con le scrofette da rimonta. Il picco nell'eliminazione del batterio avvenne tra le 12 e 15 settimane di vita ed alcuni soggetti erano positivi con la PCR a 24-36 settimane tanto nell'allevamento d'origine come in quello di destinazione. Inoltre, è stata suggerita la possibile comparsa di soggetti cronicamente infettati portatori. Anche se questo batterio si trova ampiamente diffuso, sembra possibile poter evitare la trasmissione tra allevamenti con la messa in atto di adeguate misure di biosicurezza.
M. Jacobson, A. Aspan, A. Nordengrahn, M. Lindberg and P. Wallgren, Monitoring of Lawsonia intracellularis in breeding herd gilts. Veterinary Microbiology. 2010. Vol. 142 (3-4): 317-322.