Poiché la peste suina africana (PSA) continua ad espandersi geograficamente, sono necessarie strategie di controllo supplementari per ridurre il rischio di malattia e l'impatto nelle aree colpite. Il completo depopolamento è fondamentale per gli attuali sforzi di controllo della PSA e la sua efficacia dipende dalla sorveglianza e dalla tempestiva segnalazione della malattia, provocando al contempo ingenti perdite indipendentemente dagli sforzi dei produttori per rilevare, segnalare e contenere tempestivamente la malattia.
Questa disconnessione tra il rilevamento e la segnalazione tempestivi e le conseguenti perdite aziendali possono dissuadere i produttori dall'investire nel rilevamento e nel controllo della PSA. Sono necessari approcci alternativi per incentivare i singoli produttori a investire nella diagnosi precoce e nella comunicazione.
Postuliamo che gli allevamenti di suini commerciali possano essere effettivamente suddivisi in unità separate, o sottopopolazioni, a cui possono essere applicati biosicurezza, sorveglianza e controllo. Il quadro di partizionamento (Partitioning) suggerito si basa su tre componenti principali:
1. biosicurezza esterna e interna per ridurre il rischio di introduzione di PSA e mantenere sottopopolazioni separate;
2. sorveglianza della PSA in azienda economicamente vantaggiosa per migliorare la diagnosi precoce;
3. piani di risposta a livello di unità, compreso l'abbattimento delle sottopopolazioni colpite e la dimostrazione dell'indennità dalle malattie sulle restanti.
Con tale approccio di ripartizione (Partitioning), i singoli produttori possono ridurre il rischio di PSA in un allevamento e nella regione, riducendo al contempo le perdite di focolai di PSA attraverso il depopolamento mirato delle unità colpite. Richiede che la legislazione pertinente incorpori la nozione di sottopopolazioni all'interno dell'allevamento e fornisca un quadro normativo per depopolamento mirato e la dimostrazione dell'assenza di malattie. Il suo design dovrebbe essere adattato per adattarsi alle singole situazioni. La "ripartizione" può essere un approccio efficace di partenariato pubblico-privato per la riduzione del rischio di PSA. Dovrebbe essere guidato dal settore, poiché i suoi vantaggi sono maturati principalmente dai singoli produttori, ma il controllo normativo è fondamentale per garantire una corretta attuazione ed evitare un'ulteriore diffusione della malattia.
Il valore della ripartizione è maggiore per i produttori nelle regioni colpite da PSA, ma anche le aree indenni da PSA potrebbero trarne vantaggio per la preparazione e la diagnosi precoce. Potrebbe anche essere adattato ad altre malattie animali transfrontaliere e può essere attuato come programma autonomo o in combinazione con altri sforzi come la suddivisione in zone e la compartimentazione. La ripartizione contribuirebbe a migliorare la resilienza e la sostenibilità dell'industria globale della carne suina e andrà a beneficio dei consumatori e della società attraverso una migliore sicurezza alimentare e benessere degli animali.
Partitioning, a Novel Approach to Mitigate the Risk and Impact of African Swine Fever in Affected Areas.Solenne Costard1*, Andres M. Perez2, Francisco J. Zagmutt1, Jane G. Pouzou1 and Huybert Groenendaal1.Front. Vet. Sci., 22 February 2022 | https://doi.org/10.3389/fvets.2021.812876