Recentemente, è stato assegnato alle popolazioni di cinghiali un ruolo essenziale nella disseminazione del virus della peste suina africana (vPSA) nei paesi europei. E' necessaria, poi, una vigilanza e monitoraggio efficace delle popolazioni di cinghiali, e questo è logisticamente difficile e caro.
Questo studio ha valutato l'attuabilità del rilevamento degli anticorpi contro il virus della PSA nelle feci per la loro possibile implementazione nei programmi di vigilanza e controllo della malattia. Per fare questo, 2 gruppi di suini furono infettati sperimentalmente con un ceppo attenuato del virus della PSA (Ken05). Per determinare l'evoluzione dell'infezione vennero analizzati campioni di sangue, saliva e feci per rilevare la presenza del DNA virale mediante qPCR . I campioni fecali furono analizzati anche mediante 2 prove ELISA in base alla proteina virale semipurificata (vp) 72 o alla vp30 ricombinante purificata espressa in cellule di mammifero.
I campioni fecali di 9 su 10 suini con diarrea non emorragica diedero la positività per gli anticorpi contro il vPSA, utilizzando le due prove di ELISA che mostrarono una correlazione positiva. I risultati delle due ELISA indirette sui campioni di siero vennero comparati con i risultati della tecnica ELISA di riferimento e della prova di immunoperossidasi. I risultati indicano che il prelievo di campioni fecali è fattibile per rilevare gli anticorpi anti-vPSA fornendo una alternativa non invasiva pratica per il monitoraggio delle popolazioni di cinghiali.
I ricercatori concludono che l'applicazione di queste prove di ELISA a campioni di campo fecali potrebbe essere particolarmente utile per rilevare la presenza della PSA in condizioni di campo.
E. Nieto-Pelegrín, B. Rivera-Arroyo and J. M. Sánchez-Vizcaíno. First Detection of Antibodies Against African Swine Fever Virus in Faeces Samples. Transboundary and Emerging Diseases. Volume 62, Issue 6, pages 594–602, December 2015. DOI: 10.1111/tbed.12429