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Protezione nei confronti del virus della peste suina africana(PSA) mediante l'immunizzazione con 3 dei suoi antigeni

Ricercatori del "Centre de Recerca en Sanitat Animal" (CReSA, Spagna) hanno dimostrato che è possibile proteggere i suini nei confronti del virus della peste suina africana.

6 Febbraio 2013
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Ricercatori del "Centre de Recerca en Sanitat Animal" (CReSA, Spagna) hanno dimostrato che è possibile proteggere i suini nei confronti del virus della peste suina africana.

La continua circolazione del virus che causa questa malattia (PSA) nel continente africano ha provocato l'entrata del virus in Europa attraverso la Georgia nel 2007. Da allora ad oggi il virus pare non essere più sotto controllo.

L'assenza di un vaccino efficace nei confronti della PSA rende difficoltoso il controllo della malattia: è fondamentale ottenere un vaccino efficace e sicuro. Tuttavia, gli ultimi risultati del gruppo di ricerca del CReSA dimostrano chiaramente la possibilità di proteggersi nei confronti di una sfida letale come il virus della PSA mediante l'immunizzazione con 3 dei suoi antigeni. Inoltre, hanno confermato l'importanza della risposta cellulare T‐CD8+ (un tipo di linfociti implicato principalmente nel riconoscere e distruggere le cellule infette) nella protezione nei confronti di questo patogeno.

Durante lo studio si è potuto dimostrare che la vaccinazione con DNA (in forma di plasmidi che esprimono i 3 antigeni del virus, in qusto caso pCMV-UbsHAPQ, che codifica i 3 determinanti virali sHA, p54 e p30) permette di ritardare la morte degli animali e proteggere una parte dei suini (33%). Per raggiungere questo grado di protezione risultó totalmente imprescindibile ottimizzare la presentazione degli antigeni vaccinali ai linfociti T‐CD8+. Infatti, la protezione conferita si correla con la presenza di una grande quantità di cellule T‐CD8+ nel sangue degli animali sopravvissuti, ma gli anticorpi sembrano avere svolto un ruolo nella protezione.

Attualmente, questo gruppo di ricercatori sta attuando un processo di caratterizzazione di nuovi antigeni virali ( tra gli oltre 150 restanti) con capacità di indurre risposte T‐CD8 protettive.

Pérez‐Martín E, Nofrarías M, Gallardo C, Accensi F, Lacasta A, Mora M, Ballester M, Galindo‐Cardiel I, López‐Soria S, Escribano JM, Reche PA, Rodríguez F. DNA Vaccination Partially Protects against African Swine Fever Virus Lethal Challenge in the Absence of Antibodies. PLoS One. 2012;7(9):e40942. doi: 10.1371/journal.pone.0040942.
CReSA-Nota de prensa/ España.
http://www.cresa.cat/

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