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Protezione delle scrofe gravide nei confronti del virus PRRS

Il presente studio ha valutato l'efficacia dell'inoculazione di siero infetto come induttore dell'immunità in scrofette per il virus della PRRS seguita da esposizione alla fine della gestazione con virus "omologo".

11 Ottobre 2011
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Il presente studio ha valutato l'efficacia dell'inoculazione di siero come induttore dell'immunità in scrofette per il virus della PRRS seguita da esposizione alla fine della gestazione con virus "omologo". Sono state immunizzate con siero contenente il virus 184, il virus aveva una similitudine superiore al 98% con il virus selvaggio. Le scrofette furono esposte al virus a 90 giorni di gestazione, 209 giorni dopo la sieroinfezione.


Dopo il challenge, le 15 scrofette presentarono viremia, 13 delle 15 hanno presentato febbre e 3 hanno abortito. Il 19% dei suinetti erano viremici all'età di 1 giorno e il 31% erano viremici allo svezzamento. La quantità di virus era bassa e non aumentò con il tempo, nemmeno sono state osservati cambi nelle quantità di anticorpi nei suinetti ne a 1 giorno di vita ne allo svezzamento; non è stata trovata differenza significativa dei livelli anticorpali tra suinetti viremici e non viremici. La presenza di viremia non ha avuto nessun effetto apparente sull'accrescimento o sulla vitalità dei suinetti. Rispetto ai risultati produttivi, la produzione media fu di 12,8 suinetti per fligliata. Il 90% dei suinetti sono nati vivi ed il 71% sono stati svezzati.


I risultati dimostrano che l'immunità nel confronto di un virus altamente virulento (184) ha protetto sostanzialmente dalla malattia del punto di vista riproduttivo considerando l'elevata virulenza di questo virus, ma non ha evitato la trasmissione ai suinetti. Sorprendentemente, i suinetti viremici non dimostrarono segni clinici di malattia.
Questi risultati evidenziano la difficoltà di proteggere le scrofe contro sierotipi altamente virulenti di PRRSV ed indicano la necessità di approfondire le conseguenze di introdurre suinetti svezzati sani, ma viremici nei siti 2 negativi in presenza di suinetti negativi. Posteriormente le analisi di laboratorio hanno dimostrato che il virus innoculato ed il virus challenge, anche se similari per > 98%, differivano nelle caratteristiche di glicosilazione, suggerendo che questa caratteristica sia importante per l'immunità protettiva.

M.P. Murtaugh, M. Wagner. Protecting the pregnant sow from PRRS: Research findings. 2010 AASV Annual Meeting: Implementing Knowledge 471.

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