Si considera che la prevenzione delle malattie mediante le misure di biosicurezza è un fattore importante per il miglioramento dello stato sanitario generale degli animali da produzione. Questo studio è stato condotto per analizzare i livelli di implementazione delle misure di biosicurezza nella produzione suinicola in 4 paesi della UE e per descrivere le possibili associazioni tra i livelli di biosicurezza dell'allevamento e le sue caratteristiche produttive. Per fare questo, si condusse uno studio trasversale in 232 allevamenti di suini a ciclo chiuso in Belgio, Francia, Germania e Svezia tra il dicembre del 2012 e dicembre del 2013. Il livello di biosicurezza in ogni allevamento veniva descritto e quantificato utilizzando lo strumento di punteggio dei rischi Biocheck UGentTM (www.biocheck.ugent.be). Le caratteristiche produttive e di management, ottenute dal programma di management dell'allevamento e con interviste all'allevatore, venivano analizzate in cerca di una associazione con il livello di biosicurezza.
I risultati mostrarono che c'era molto spazio per migliorare la biosicurezza in molti allevamenti. Vennero osservate differenze significative tra i vari paesi (P<0,01) tanto nella biosicurezza interma come in quella esterna. Il livello di biosicurezza esterna, che includeva tutte le misure adottate per per prevenire l'introduzione di malattie in allevamento, era superiore in Germania e più basso in Francia. Quella interna, che includeva le misure per evitare la propagazione delle malattie all'interno dell'allevamento, era più alta in Svezia e più bassa, con grande variabilità, in Belgio. Il punteggio sulla biosicurezza esterna era, in generale, superiore a quella interna. Il numero di patogeni contro i quali si vaccinava erano significativamente associati al grado di biosicurezza interna, suggerendo una approssimazione più preventiva al rischio di trasmissione di malattie. Una biosicureza esterna più elevata era correlata con più suinetti svezzati /scrofa/anno. Inoltre, l'età di svezzamento e la mortalità fino allo svezzamento anch'essi erano molto associati con il N° di suinetti svezzati/scrofa/anno. L'associazione negativa osservata tra il livello di biosicurezza e la frequenza stimata di trattamenti nei confronti di certa sintomatologia clinica di malattia (indicativa di incidenza di malattie) è consistente con l'ipotesi che un livello di biosicurezza più elevato comporta animali più sani.
Questi risultati suggeriscono un miglioramento delle misure di biosicurezza negli allevamenti suinicoli e sono importanti nella discussione sulle vie alternative per mantenere gli animali sani riducendo la necessita di antimicrobici: è megio prevenire che curare!!.
M. Postma, A. Backhans, L. Collineau, S. Loesken, M. Sjölund, C. Belloc, U. Emanuelson, E. Grosse Beilage, K. D. C. Stärk and J. Dewulf . The biosecurity status and its associations with production and management characteristics in farrow-to-finish pig herds. animal / Volume 10 / Issue 03 / March 2016, pp 478-489. http://dx.doi.org/10.1017/S1751731115002487