La presenza di diversi fenotipi comportamentali negli animali (per quanto riguarda la personalità e la tempera) attira l'attenzione dei ricercatori che trattano temi come la riproduzione animale, la gestione ed il benessere. Come parte del repertorio adattativo, il comportamento del copiare, descrive come gli animali gestiscono le varie situazioni avverse.
Per identificare le strategie del copiare i comportamento (attivo vs. passivo) nei suini domestici, Hessing et al. (1993) hanno suggerito l'uso del backtest ad un'età precoce. Tuttavia, la letteratura presenta studi ambigui e critici dell'uso del backtest. Secondo Jensen (1995) , l'obiettivo del nostro studio fu quello di analizzare il backtest in termini del comportamento intra-situazionale (frequenza, consistenza, ereditabilità) in un ampio numero di suinetti (n = 3555). Attraverso un'analisi di ricampionamento statistico volevamo verificare se la variabilità individuale del comportamento dei suinetti nei ripetuti backtest indicava strategie del copiare o se era semplicemente una variabilità casuale.
Il backtest fu ripetuto 4 volte tra la prima e la quarta settimana di vita (nei giorni: 5, 12, 19 e 26 ), la latenza, la durata e la frequenza dei tentativi di fuga, furono registrati. I nostri risultati mostrano una distribuzione unimodale, continua della frequenza, ed una distribuzione apparentemente bimodale per la latenza e durata, che probabilmente rappresenta una distribuzione unimodale con un "effetto limite". La consistenza comportamento intra-test (Correlazione di Spearman (rS) e la repetibilità (R)) fu moderata (rS = 0.19–0.45, p < 0.001; R = 0.25–0.39), indicando almeno un certo livello di consistenza del comportamento.
L'analisi di ricampionamento ha rivelato che i suinetti non dimostrarono una variabilità casuale del comportamento. Inoltre, i suinetti non dimostrano abituarsi al backtest. Con base in un ampio pedigree, abbiamo calcolato l'ereditabilità dei parametri comportamentali da 0.17 a 0.43.
In conclusione, il backtest ripetuto non offre evidenze delle strategie del comportamento di copiare che siano chiaramente individuabili. Invece, abbiamo trovato una disposizione individuale marcata, determinata in parte dalla genetica, per un comportamento che passa continuamente da attivo a passivo. Questo significa che gli individui mostrano un comportamento consistente e flessibile.
Manuela Zebunke, Dirk Repsilber, Gerd Nürnberg, Dörte Wittenburg, Birger Puppecorrespondenceemail Accepted: May 3, 2015; Published Online: May 16, 2015 Animal Behavior Science.