L'applicazione dei probiotici può controllare l'equilibrio dei batteri nell'intestino dei suinetti, prevenendo le infezioni intestinali. Si discute su due principali forme d'azione dei probiotici : la modificazione della risposta immunitaria e la modificazione del microbismo intestinale dell'ospite. L'idea più importante è la stabilizzazione delle colonie microbiche intestinali con un microbiota benefico che agisca contro gli agenti patogeni.
L'obiettivo del seguente studio è stato investigare sulle influenze individuali dell'applicazione di probiotici per scrofe e le possibili variazioni indotte nella prole sulla modulazione della flora microbica. Un totale di 12 scrofe sono state assegnate ad uno di 2 trattamenti : 1) controllo, CON (n= 6) e 2) probiotico, PRO (n= 6). Le scrofe del gruppo probiotico furono alimentate con una dieta con 4,2 a 4,3×106 UFC/gr di E. faecium un mese prima del parto. Ad intervalli settimanali, si prelevavano estratti di DNA dalle feci delle scrofe così come estratti dall'intestino dei suinetti durante la lattazione a 12 e 26 gg di vita. I campioni furono analizzati con elettroforesi denaturante in gel di gradiente (DGGE) e mediante PCR quantitativa.
I profili del DGGE delle colonie batteriche fecali di 3 delle 6 scrofe PRO furono chiaramente differenti dai CON e nelle altre scrofe PRO in tutti i punti del campionamento dopo la supplementazione. Pertanto, le scrofe PRO e la loro prole furono divise in 2 gruppi : non rispondono (n= 3) e rispondono (n= 3). Il ceppo probiotico aumentó significativamente il numero delle cellule dei lattobacilli fecali nelle scrofe, i quali potrebbero essere assegnati ad un aumento significativo di Lactobacillus amylovorus e Lactobacillus acidophilus. Le scrofe che risposero mostrarono un aumento più pronunciato rispetto alle scrofe che non rispondevano. Allo stesso modo, i suinetti lattanti di scrofe che non rispondevano e che rispondevano mostrarono differenze numeriche e significative per i differenti gruppi di batteri e specie. I profili di DGGE dei suinetti lattanti di scrofe che rispondevano avevano più cluster rispetto ai profili dei soggetti controllo.
Questo studio mostró che i ceppi probiotici di E. faecium modificarono la microflora fecale delle scrofe. Questa modificazione si trasmette alla prole, però porta a variazioni che non riflettono la composizione quantitativa della scrofa. Si suppone che la composizione batterica individuale delle scrofe controlla l'impatto del probiotico che interagisce con i batteri intestinali. Le variazioni individuali nella composizione batterica delle scrofe prima dell'ingestione del probiotico possono influire sull'impatto di quest'ultimo. Si osservano differenti modificazioni nei suinetti delle scrofe che risposero al probiotico, però questa influenza diminuì dopo lo svezzamento.
Starke, I.C., Pieper, R., Neumann, K., Zentek J. and Vahjen W. (2013). Individual responses of mother sows to a probiotic Enterococcus faecium strain lead to different microbiota composition in their offspring. Beneficial Microbes 4(4): 345-356. DOI 10.3920/BM2013.0021