Nonostante le possibili conseguenze significative della resistenza antimicrobica, non sono state realizzate misure quantitative del consumo di antimicrobici in zootecnia a livello globale. In questo studio è stata affrontata questa lacuna mediante l'uso di modelli statistici bayesiani, che combinano mappe di densità degli allevamenti zootecnici, previsioni economiche sulla domanda di carni e stime attuali del consumo di antimicrobici nei paesi ad alto reddito, per tentare di conoscere le quantità usate di antimicrobici in zootecnia per la produzione di carni per il consumo umano pel periodo 2010-2030.
Si stima che il consumo medio annuale globale di antimicrobici per kg di animale prodotto sia stato di 45 mg/kg, 148 mg/kg e 172 mg/kg nei bovini, polli e suini, rispettivamente. Partendo da questa base, si stima che tra il 2010 e il 2030, il consumo mondiale di antimicrobici aumenterà del 67%, passando da 63.151 ± 1.560 tonnellate a 105.596 ± 3.605 tonnellate. Fino ad un terzo di questo aumento è imputabile alle variazioni nelle pratiche di produzione dei paesi con redditi medi, dove i sistemi estensivi saranno sostituiti da grandi sistemi intensivi che attualmente utilizzano antimicrobici a dosi sub-terapeutiche. In Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, l'aumento del consumo degli antimicrobici sarà del 99%, fino a sette volte la crescita delle popolazioni previste in questi paesi. E' necessaria una migliore comprensione delle conseguenze dell'aumento del consumo di antimicrobici veterinari senza controllo per valutare i loro possibili effetti sulla salute animale ed umana.
Van Boeckel TP, Brower C, Gilbert M, Grenfell BT, Levin SA, Robinson TP, Teillant A, Laxminarayan R; Global Trends in Antimicrobial Use in Food Animals; Proc Natl Acad Sci U S A. 2015 May 5;112(18):5649-54. doi: 10.1073/pnas.1503141112. Epub 2015 Mar 19.