La presenza di suini portatori asintomatici di Salmonella alla macellazione, può portare alla contaminazione delle carcasse e la supplementazione dietetica con acidi organici o i loro sali, possono essere una strategia potenziale per il loro controllo. Gli obiettivi del presente studio furono valutare in condizioni di campo, in base a 2 allevamenti selezionati con un'alta prevalenza di Salmonella, la capacità del butirrato di sodio supplementato nelle diete prima della macellazione per: ridurre l'escrezione fecale ed i livelli di Salmonella intestinale e l'impatto sulla crescita nei suini in fase di finissaggio. Inoltre è stato realizzata una analisi di costo-beneficio in funzione dei risultati. Vennero realizzate 2 prove (A e B) in 2 allevamenti commerciali con elevata sieroprevalenza di Salmonella. In entrambe le prove, si assegnarono a caso i box (14 box di 12 suini nella prova A e 12 box da 12-17 suini nella prova B) a un controllo (senza additivo) o a un gruppo trattamento con 3 kg de butirrato sodico/ton durante 24-28gg, dipendendo dalla prova. Vennero raccolte le feci di ogni suino nei giorni 0, 12 e 24/28, ed anche i campioni di sangue, il contenuto cecale ed i gangli linfatici ileocecali/mesenterici al macello. I suini furono pesati all'inizio ed alla fine delle prove; venne registrato il consumo di alimento e vennero registrati i parametri qualitativi delle carcasse alla macellazione.
Alla fine della prova A, l'escrezione di Salmonella era minore per il trattamento rispetto ai controllo (30% vs al 57% di probabilità di rilevare Salmonella nelle feci, rispettivamente). Questo ebbe riflessi sui risultati della sierologia, con il rilevamento di una minor sieroprevalenza nel gruppo trattamento (69,5% vs a 89%). In maniera differente, non si osservò alcun effetto sulla eliminazione fecale o sulla sieroprevalenza nella prova B, il che potrebbe essere spiegato con il rilevamento di una infezione concomitante da Lawsonia intracellularis. Non si osservarono differenze nei tassi di recupero di Salmonella nel contenuto cecale o nei gangli lingatici. Inoltre, il consumo, l'incremento di peso e l'efficienza della conversione alimentare (FCE) non furono differenti tra i gruppi.
Si osservarono miglioramenti numerici per gli incrementi ponderali e per la FCE per il gruppo supplementato con butirrato di sodio, il che diede un vantaggio dei costi di 0,04 €/kg di incremento di peso vivo. I risultati hanno suggerito che il butirrato di sodio, a 3 kg/ton di mangime, nei suini nella fase finale dell'ingrasso 24-28gg prima della macellazione, fu efficace nel ridurre l'escrezione e la sieroprevalenza di Salmonella, però forse solo in assenza di co-infezioni.
Tuttavia, la supplementazione con butirrato di sodio a questo livello non è stato sufficiente a modificare la presenza a livello intestinale, nè ridusse la sieroprevalenza al disotto del cut-off (50%) utilizzato per la categoria di alto rischio di Salmonella nelle condizioni commerciali irlandesi.
Walia, K., Argüello, H., Lynch, H., Leonard, F. C., Grant, J., Yearsley, D., Kelly, S., Duffy, G., and Gardiner, E.G., (2016). Effect of feeding sodium butyrate in the late finishing period on Salmonella carriage, seroprevalence, and growth of finishing pigs. Preventive veterinary medicine, 131, 79-86. https://doi.org/10.1016/j.prevetmed.2016.07.009