L'obiettivo di questo studio era analizzare la praticabilità della quantificazione del PCV2 proveniente da pool di sieri (miscela di sieri) nella diagnostica della circovirosi suina (CP), con l'intento di sviluppare uno strumento facile di diagnostica che non comporti nè il sacrificio nè l'analisi post mortem dei soggetti sospetti.
Per fare questo si disponeva delle cariche virali e le analisi istopatologiche di 108 suini, la maggior parte dei quali con età comprese tra le 11 e 20 settimane, di 11 allevamenti e catalogati come sani (S), ammalati, però non da CP (E) ed infetti da CP (A). Aggiuntivamente, vennero analizzate le cariche virali di 50 suini sani di 5 allevamenti senza la presenza della CP.
Tutte queste informazioni vennero utilizzate per costruire la distribuzione teorica delle cariche virali dei 3 tipi di suini. A partire da queste distribuzioni vennero costruiti pool teorici campionando a caso i dati e valutando i risultati ottenuti con i limiti teorici che si prevedevano nei pool di campioni. Con questo si ottennero stime di sensibilità e specificità del modello per ogni dimensione del pool. Considerando il fatto che i campioni in un allevamento non si fanno normalmente a caso, ma che vengono selezionati tra quei soggetti che siano sospetti di essere ammalati, vennero ripetute le analisi eliminando gli individui sani, aspettando la loro minor possibilità di essere selezionati in un campionamento. Infine, separando i dati per allevamento, si valutò anche se si diagnosticherebbero correttamente i diversi allevamenti come colpiti da CP o no.
Nessuna delle alternative testate in questo lavoro (campionamento a caso, campionamento direzionato e campionamento per allevamento) permette di far emergere i pool di siero come metodo alternativo nella diagnostica della CP. Le stime della sensibilità e specificità non sono sufficientemente buone per potere garantire di essere una tecnica diagnostica affidabile. A causa della grande variabilità che presentano le cariche di PCV2 in tutte le categorie analizzate (S, E e A) si rileverebbero con troppa facilità falsi positivi e/o falsi negativi. In qualche modo si ottennero risultati molto similari a quelli che si raggiungono con la tecnica della PCR quantitativa usata nei sieri individuali, e con ciò il formato del pooling potrebbe essere uno strumento interessante nell'ottica della diminuzione dei costi quando vengono realizzate prove con una PCR con queste caratteristiche.
Cortey M, Napp S, Alba A, Pileri E, Grau-Roma L, Sibila M, Segalés J. Theoretical and experimental approaches to estimate the usefulness of pooled serum samples for the diagnosis of postweaning multisystemic wasting syndrome. J Vet Diagn Invest. 2011 Mar;23(2):233-40.