In questo lavoro vengomo presentati i risultati di uno studio il cui obiettivo era : 1) la valutazione sensoriale della carne di suino proveniente da maschi interi; 2) le misure preventive per ridurre la prevalenza dell'"odore di verro"; 3) la precisione nel rilevare l'"odore di verro" e 4) la correlazione tra la gestione dell'allevamento ed i livelli di aggressività, la presenza di zoppie e lesioni alla cute dei maschi interi.
Venne determinata la similitudine dell'ordine di classificazione tra la percezione dell'odore da parte del consumatore ed i punteggi della narice umana ed i livelli di scatolo ed androstenone, rispettivamente. I consumatori valutarono la carne che passò la prova del rilevamento dell'odor di verro comparabile alla carne delle femmine. I campioni di carne che non passarono questa prova furono valutati come meno favorevoli.
Classificare i verri per IA con valori genetici bassi per l'"odore di verro" portò ad una riduzione nella prevalenza dell'odor di verro del 40%. Il livello di scatolo fu minore nei verri alimentati con mangiatoie lunghe rispetto a quelli che usavano una mangiatoia con unica postazione. Pochi posti-mangiatoia, l'alimentazione razionata ristretta, un basso livello di aminoacidi nella dieta, una somministrazione insufficiente di acqua negli abbeveratoi, la presenza di malattie, un clima sub-ottimale ed il timore per l'uomo, vennero associati con un maggior livello dei comportamenti sessuali ed aggressivi e maggiori lesioni alla pelle, mentre i verretti alloggiati in box puliti, con pareti parzialmente aperte, maggior apertura nei grigliati, uso di mangiatoie lunghe, avevano minori comportamenti sessuali, minor aggressività e minori lesioni cutanee.
Tenere più di 30 soggetti per box venne associato ad una maggior probabilità di livelli elevati di prevalenza di odor di verro nelle carni. Le buone condizioni igieniche vennero associate con livelli di odor di verro inferiori. Da un altro lato, valutando la similitudine nell'ordine di classificazione tra la percezione del consumatore e 3 parametri selezionati di rilevamento dell'odor di verro, diede come risultato alcuni valori più alti della W di Kendall per i punteggi della narice umana.
In conclusione, la carne di suino con "odor di verro" fu qualificata come meno gradevole per i consumatori rispetto alla carne di femmine o senza odor di verro, il che indica la necessità del suo rilevamento sulle catene di macellazione. L'uso di verri con valori genetici bassi per l'odore di verro si dimostrò essere una misura preventiva efficace per ridurre l'odor di verro delle carni. Gli allevamenti con un management, alimentazione e condizioni ambientali adeguate riducono i livelli di aggressività nei comportamenti. I punteggi della narice umana erano i migliori predittori della percezione del consumatore, per quanto riguarda i livelli di scatolo ed androstenone.
G.B.C. Backus, E. van den Broek, B. van der Fels, L. Heres, V.M. Immink, E.F. Knol, M. Kornelis, P.K. Mathur, C. van der Peet-Schwering, J.W. van Riel, H.M Snoek, A. de Smet. Evaluation of producing and marketing entire male pigs. NJAS - Wageningen Journal of Life Sciences. Volume 76, March 2016, Pages 29–41. https://doi.org/10.1016/j.njas.2015.11.002