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2016, tutto l'anno davanti...

Cosa ci si aspetta nel 2016, per quanto riguarda le materie prime?: rallentamento dei consumi, commodities che valgono poco, prezzi del petrolio ai minimi, trasporti più economici, calo della soia, svalutazione della moneta in Argentina ...…Vediamo dove siamo e tenterò di prevedere cosa si va incontro nel 2016.

Non sembra vero....ma un'altro anno è passato. In questi giorni è comune fare un riassunto dell'anno che fu. Personalmente, credo che tutti abbiamo ben presente quello che è successo, e oggi preferisco parlare dell'anno nuovo, con la speranza e le incertezze che questo comporta.  Vediamo dove siamo e tenterò di prevedere cosa si va incontro nel 2016.

In primo luogo, facciamo un riassunto dei fattori che continueranno ad accompagnarci quest'anno che incomincia:

  • Gli stocks finali delle campagne di tutte le materie prime continuano, lo dico a bassa voce, più che generosi.
  • In secondo luogo, il consumo è rallentato o per lo meno non presentano gli aumenti ottimisiti degli ultimi anni: la causa principale è la disaccelerazione del gigante Cina (non dimentichiamo dello spavento nel secondo semestre 2015) non sembra che questa tendenza si inverta nel 2016.
  • Come sopra, le commodities in generale costano poco, il calo dei prezzi ha fatto sì che qualche "guru" parli della fine del superciclo delle commodities. Quello che è chiaro è che il rallentamento dell'economia mondiale ha preso il suo pedaggio sui prezzi delle materie prime (così come ha frenato le economie dei paesi produttori) e questo non sembra cambiare a breve termine.
  • In terzo luogo, il petrolio è ai minimi. Scoprire le mille cause del calo del petrolio grezzo merita un articolo solo per lui, quindi mi concentrerò sul fatto che l'entrata in scena dell'Iran che offre il petrolio a basso prezzo, le guerre interne all'OPEC (sembra che non ci sia più un cartello che detti i prezzi e gli interessi dei paesi produttori, motivo per il quale era nata l'associazione), la guerra dei paesi produttori di petrolio contro il fracking il tutto addobbato con differenze religiose, ci offre un panorama di prezzi bassi che sembra dover continuare nel 2016.
  • Vengono allla luce i prezzi dei trasporti, che sono ai livelli più bassi che non si vedevano da molti anni. Il BDI index (principale indicatore dei prezzi dei trasporti) è calato del 40% in quest'ultimo anno (il 78% di ribasso in 2 anni), il che favorisce la comparsa in scena di nuovi porti con merci competitive.
  • Le coperture per il 2016  sono ugualmente elevate, almeno per il primo semestre, quindi garanzia e tranquillità per gli acquirenti.
  • Il prezzo della soia è tornato ai livelli di prezzi che non si vedevano da anni. Per la prima volta in molto tempo, gli acquirenti hanno deciso di tenere le coperture per il 2016 più alte rispetto al solito (si parla di 40-50% delle coperture) che ora risultano a prezzi elevati, dato che la soia è stata quotata a 300 €/Tm (prezzo che per il momento non ci sembra naturale, erano anni che non si vedeva).
  • L'Argentina affronta l'anno che inizia con nuove politiche economiche dovuto al cambio di governo. Abbiamo già visto come a dicembre il governo eletto di Macri, ha eliminato le tasse all'export di frumento e mais, ha ribassato quelle per la soia e ha svalutato la moneta del 26% nei confronti del dollaro: tutto questo, porta nuove opportunità per il mercato della vendita di frumento all'Egitto alla fine di dicembre, che hanno venduto a meno 6$/Tm rispetto al prezzo del frumento francese (anche qui il trasporto ha avuto un ruolo importante per la competività del frumento argentino in Egitto, nonostante la distanza maggiore  rispetto a Francia e Russia).
  • Il calo del prezzo della soia ha anticipato i prezzi della farina di colza e di girasole, rivendicando il suo protagonismo per il consumo nei prossimi mesi.
  • Un fattore fondamentale per il 2016 sará il prezzo della carne. Almeno per quanto riguarda quella suina. Quest'anno non si intravede niente di buono per i produttori di carni suine, e semmai stanno già facendo i conti di quanto andranno a perdere.
  • I porti continuano ad essere pieni di merce e non sembra che la situazione cambi prossimamente. Questa abbondanza di merce, assieme alle coperture già elevate, ci assicura una certa stabilità dei prezzi alimentari e che si continua a lavorare al di sotto dei prezzi di riposizione.

Con tutti questi fattori sul tavolo sembra che la ricetta per i primi mesi del 2016 continui a cucinare con prezzi stabili e tensioni più o meno ribassiste per gli stocks esistenti.

Considerando che i tram-tram rialzisti hanno iniziato a suonare cercando di sottolineare la notizia della climatologia in Sudamerica (eccesso di pioggie in Argentina, tempo secco in alcune zone del Brasile, o estramente umido in altre...questo ci fa pensare che in qualsiasi momento si parlerà della soia)  e anche delle temperature anomalmente alte nel Sudeuropa o delle inondazioni in Inghilterra. Tuttavia, in questo momento credo che le cattive notizie del clima possano essere contrastate dalla pressione delle vendite che potremo avere dall'Argentina nei prossimi mesi: vedremo se questi fenomeni meteorologici si fermano, altrimenti, andranno a nozze i rialzisti.

Riassumendo, quest'anno  passato ci siamo abituati a vedere i prezzi fluttuare in range stranamente stretti; sembra che nei prossimi mesi, continueremo a vederli muovere in questo raggio di stabilità. In quanto al secondo semestre, oggi come oggi, è molto difficile fare previsioni, dipenderà dai raccolti e che evidentemente non sono per niente chiari nel mese di gennaio. Dovremo aspettare marzo-aprile, quando l'agricoltore inizia a stimare i raccolti e se li vende o se tieni gli stocks esistenti. Però per essere più prudente, credo, che si possa operare a prezzi che inizino ad essere interessanti per le posizioni del secondo semestre, dobbiamo stare attenti alle evoluzioni.

Auguro a tutti un Felice e Prospero 2016.

Jordi Beascoechea

Jordi Beascoechea

29 dicembre 2015

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