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L'acclimatazione della rimonta per il controllo del Mycoplasma hyopneumoniae

Obiettivi e difficoltà: i punti di base che dobbiamo conoscere e le situazioni in cui dobbiamo realizzare un adattamento specifico...

Il controllo dell'infezione da Mycoplasma hyopneumoniae (M. hyo) ha come obiettivo raggiungere la stabilizzazione dell'infezione in allevamento seguendo un programma efficace dell'adattamento delle scrofette, medicazioni strategiche e vaccinazione. L'obiettivo è minimizzare l'eliminazione del M. hyo da parte delle scrofe, ridurre il numero di suinetti colonizzati allo svezzamento e ridurrre la malattia in ingrasso.

Perché è così importante il ruolo dell’acclimatazione della rimonta nel controllo del M. hyo.?

  • Il numero di suinetti infettati con M. hyo. allo svezzamento determina il livello di malattia nell'ingrasso (Fano et al, 2007).
  • Il numero di suinetti infettati allo svezzamento è direttamente proporzionale al numero di scrofe che eliminano il M. hyo. in sala parto (Fano et al, 2005).
  • Le scrofe che si sono infettate nel periodo tra 210-240 giorni pre-parto, possono trasmettere il patogeno alla progenie durante la lattazione (Pieters et al, 2009).
  • Le scrofette sono la popolazione con la maggior probabilità di eliminare il M. hyo in lattazione dato che, probabilmente, si sono infettate nei 200 giorni precedenti il primo parto (Boonsoongnern et al. 2012).
  • La vaccinazione nei confronti del M. hyo. non è efficace al 100% se si usa come unico metodo di controllo. La vaccinazione riduce i sintomi clinici, ma non altera la percentuale di trasmissione, né evita la colonizzazione dei suinetti (Meyns et al. 2006, Sibila et al. 2007, Pieters et al. 2010).
  • Non ci sono pubblicazioni specifiche riguardo la re-infezione con M. hyo., però si ipotizza che una volta che il suino è infetto, è molto poco probabile una sua re-infezione e la successiva eliminazione del patogeno.

Quali sono gli obiettivi dell'acclimatazione del la rimonta nei confronti del M. hyo?

  • Ottenere una esposizione controllata.
  • Sviluppare l'infezione con il minimo della sintomatologia clinica (vaccinazione).
  • Prevenire la trasmissione per via verticale in sala parto.
  • Ridurre la prevalenza della colonizzazione dei suinetti allo svezzamento.

 

Quali sono i maggiori ostacoli per una buona acclimatazione della rimonta al M. hyo?

  • M. hyo. produce un'infezione cronica che può durare fino a 214-240 giorni.
  • La lenta trasmissione e il lungo periodo di incubazione (l'infezione e l'eliminazione in suini vaccinati inizia a partire da 4-6 settimane dopo la prima esposizione efficace). Inoltre la trasmissione avviene per contatto diretto (via nasale).
  • Una percentuale di rimonta in allevamento elevata.
  • Rimonta negativa che arriva in allevamenti positivi.
  • Errori durante l’acclimatazione della rimonta con altri patogeni presenti in allevamento.

 

Quali sono i punti essenziali che dobbiamo conoscere per realizzare una corretta acclimatazione della rimonta al M. hyo. ?

  1. Status dell'allevamento di destinazione: positivo instabile, positivo stabile e negativo.
    • Positivo instabile: sintomi clinici (tosse) associati a M. hyo., lesioni polmonari alle necroscopie che possono essere associati a M hyo., PCR+ dei campioni polmonari, sierologia positiva (non sempre presente).
    • Positivo stabile: sintomi clinici assenti, PCR+ in meno del 10% dei polmoni di suinetti svezzati, sierologia positiva.
    • Negativo: sintomi clinici assenti, PCR- dei campioni di polmone, sierologia negativa
  2. Efficacia dell’acclimatazione che è stata realizzata fino ad oggi.
  3. Per questo è importante conoscere lo status nei confronti di M hyo. delle scrofette in entrata (campioni di sangue per test ELISA se la fonte della rimonta è negativa; inoltre, tamponi laringei se la fonte della rimonta è positiva) e controllo delle scrofette che raggiungono il primo parto (P0) mediante sangue e tamponi laringei. La percentuale di eliminazione di scrofette al primo parto determina se dobbiamo cambiare o meno il nostro protocollo di acclimatazione.

Hisopo laringe 1

Foto 1: Tampone laringeo.

Hisopo de laringe

Foto 2: Zona di raccolta del tampone laringeo. Foto: University of Minnesota. Veterinary diagnostic Lab.

 

Quando dobbiamo realizzare l’acclimatazione della rimonta nei confronti del M. hyo.?

  1. Quando una rimonta negativa al M. hyo. entra in un allevamento positivo.
    1. Questa situazione è sempre più frequente perché le case genetiche aumentano le consegne di scrofette negative. In questo caso, l'esposizione delle scrofette non oltre i 210-240 giorni che precedono i parti è critica: significa ricevere le scrofette 100 giorni prima della copertura. Tuttavia, dobbiamo considerare che il periodo di esposizione deve essere di almeno 4 settimane per garantire che tutta la popolazione sia stata esposta al patogeno con successo; diminuire l'età della rimonta all'entrata ci permette di avere una acclimatazione migliore.
    2. Quale tipologia di "seeders", ossia soggetti infetti che siano eliminatori del patogeno, è necessaria per una esposizione naturale al M. hyo.? Deve essere nota la dinamica dell'infezione in allevamento, che può essere molto variabile, dipendendo dai vari fattori della produzione: pressione di infezione, ambiente, management, periodo dell'anno (Segalés et al., 2012). Negli allevamenti a ciclo chiuso, normalmente, l'infezione avviene a circa 8-10 settimane, con un secondo picco a 20 settimane di età. In allevamenti multi-sede, l'infezione ritarda fino a 12 settimane, con un aumento che a volte può essere improvviso alla fine del periodo di ingrasso. Pertanto, i suini di elezione per essere dei "seeders" in un allevamento, sono quelli in ingrasso oppure scrofette da rimonta "scartate" dall’ultimo gruppo entrato in scrofaia, a seconda del sistema produttivo dell'allevamento. Per il M. hyo., i suinetti allo svezzamento non sono i soggetti più indicati, dato che la prevalenza dell'infezione in questa fase è molto bassa (tra il 5%-15%) ed è anche variabile tra i gruppi.
    3. Quale sarebbe il numero corretto di "seeders" per un gruppo di animali "naïve"? Pieters et al., hanno dimostrato che l'ideale per un gruppo di ogni 4 scrofette "naïve", da infettare in 4 settimane di tempo, erano 6 animali che eliminavano attivamente M. hyo. dato che la trasmissione di questo patogeno è molto lenta. Nello stesso studio, si dimostrò che un suino eliminatore di M. hyo. era in grado di infettare 3 suini negativi in 4 settimane. In pratica, è quasi impossibile usare questo numero di animali, sia per un problema logistico che per la loro disponibilità. Per questo, aumentare il periodo di esposizione può aiutare a diminuire la quantità di "seeders" impiegati.
  2. Rimonta positiva al M. hyo. che entra in un allevamento M. hyo. positivo.
    1. Anche se si pensa che questo scenario sia il più semplice (stesso status sanitario per il patogeno da ambo le parti), i ceppi di M. hyo. possono essere diversi ed i livelli di infezione variare nei gruppi ad ogni ingresso di nuovi animali, dato che l'esposizione al patogeno durante la fase di ingrasso, non è la stessa per tutti i lotti. Pertanto, si usa lo stesso protocollo descritto sopra: l'esposizione della rimonta non più tardi di 210-240 giorni prima del parto, il che significa 100 giorni prima della copertura.

Alcuni esempi di diversi protocolli che possono essere applicati a seconda del management degli aspetti logistici e della pressione d'infezione di ogni allevamento. Bisogna sempre tenere a mente che il periodo di adattamento deve coprire l'esposizione ad altri patogeni che possono anch’essi causare perdite produttive importanti, ricordando che un periodo di adattamento più lungo per la rimonta permette un risultato migliore per contrastare il M. hyo.:

  • Entrata in quarantena a 50 gg di vita, esposizione per 4 settimane, rivaccinazione a 90 giorni di vita, trattamento iniettabile a 150 giorni di vita.
  • Entrata a 100 giorni di vita: vaccinazione, esposizione per 4 settimane, rivaccinazione, trattamento preventivo con antibiotici 2 settimane prima dell'entrata in allevamento.
  • Prima vaccinazione prima dell'entrata in quarantena (allevamento di origine), a 90 giorni di vita, entrata a 150 giorni di vita, trattamento iniettabile all'entrata in quarantena, esposizione per 4 settimane, rivaccinazione.

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