Vengono molto dibattuti recentemente gli aumenti della virulenza delle varianti del PEDv americane rispetto a ceppi di altri continenti, inclusa l'Asia. Se ci riferiamo ai numerosi studi realizzati sulla patogenicità del ceppo CV777 nei suinetti alla fine degli anni 70, non ci sono motivi che suggeriscano un tipo di patogenicità diversa da allora. Il CV777 infettava tutti gli enterociti delle villosità del piccolo intestino durante i primi 2 giorni dopo l'inoculazione, causando rapida desquamazione cellulare conducendo ad un'atrofia grave delle villosità (riduzione da 800 µm a 150 µm nelle prime 36 ore post-inoculazione), diarrea acquosa seguita da una immediata disidratazione e mortalità di quasi il 100%. Gli enterociti delle villosità del colon erano infetti ma non si osservavano lesioni e l'infezione non sembrava contribuire al processo diarroico. Il tropismo di questo virus si limitava agli enterociti intestinali e non si trovava replicazione altrove. Questi risultati non sono diversi da quelli descritti con le varianti americane dichiarate più virulente. In base a questo, la virulenza di alcune varianti descritte negli USA, non è aumentata rispeto al CV777. Sarebbero molto utili studi comparativi sulla patogenicità di entrambi i PEDv: l'americano ed il CV777 europeo, ma si dovrà avere presente che per questi studi è necessario avere l'inoculo CV777 adattato ai suini. Dal ceppo CV777 il virus si è adattato a coltivazioni cellulari, potendo aver subìto un numero sconosciuto ed incontrollato di passaggi, sapendo che i coronavirus facilmente soffrono di alterazioni genetiche durante i passaggi in serie su coltivazioni cellulari.
Di fatto, le percentuali di mortalità dei suini negli episodi di PED negli USA sono alte e possono sembrare superiore alla mortalità in Europa. Tuttavia diventa difficile confrontare gli effetti della PED tra paesi diversi; ci sono molte variazioni di patogenicità del virus, sistemi produttivi diversi, momento dell'insorgenza dell'infezione, gestione dell'allevamento, dimensione dell'allevamento, misure di biosicurezza intraprese, ecc. Quindi la perdita finale espressa come valore di mortalità è di natura polifattoriale e indubbiamente l'intensificazione della produzione suinicola contribuisce al possibile aumento delle perdite che attualmente si produce nei casi di PED negli USA. Oggi come oggi i metodi di produzione e la dimensione dell'allevamento sono difficilmente paragonabili con la situazioni degli anni 70. Anche in quegli anni, in Europa e nelle popolazioni non esposte, la gravità della malattia e le percentuali di mortalità associate agli episodi di PED variavano da allevamento ad allevamento. Da un altro lato, a metà degli anni 70 non esistevano test disponibili per la rilevazione degli anticorpi nei confronti del virus PED, era impossibile valutare un possibile effetto di protezione indotta dell'immunità provocata dai virus iniziali "TOO" relativamente poco virulenti verso ceppi simili al CV777. E' chiaro che quando si considera l'interazione tra virus-animale, la virulenza delle cosidette "varianti PED americane altamente virulente" non è diversa dall'isolato CV777 dei suini e ceppo di riferimento.
Recentemente sono stati descritti casi, in Italia, Belgio, Olanda e Germania, causati da virus con elevata omogeneità con i virus PED americani. Molti di questi casi sono avvenuti in allevamenti da ingrasso e sono caratterizzati da diarrea grave, ma senza mortalità. Apparentemente, non si osserva un'epidemia di PED in scrofaie, per lo meno nella maggior parte dei paesi europei, la popolazione delle scrofe era ed è immunologicamente non esposta al PEDv. Si deve considerare la possibilità che in definitiva in Europa, continuino a circolare ceppi PEDv iniziali (simili al "TOO"), come quelli osservati negli episodi all'inizio degli anni 70, nei quali i suinetti non erano stati colpiti. La bibliografia in Europa mostra che nelle ultime decadi il virus PED ha circolato poco e ultimamente la sua comparsa richiama l'attenzione. Può essere che il decorso breve e lieve della malattia causata da questi ceppi non sia andato a finire nei laboratori, considerate le minime perdite economiche determinate. Gli studi di patogenicità con questi ceppi nei suinetti possono essere molto utili per chiarire l'ampiezza della replicazione del virus a livello intestinale, dato che l'analisi del solo genoma non ci dà la risposta. Questo potrebbe dare una percezione epidemiologica migliore della circolazione del PEDv in Europa.