Introduzione
La fase più delicata dell'alimentazione dei suino è quella post-svezzamento, sopratutto le prime 2-3 settimane.
Questo studio espone la gestione alimentare con il "choice feeding" come alternativa. Sono state considerati i limiti strutturali e di gestione presenti in molti allevamenti che influenzano l'ottimizzazione dello sviluppo dei suinetti, sviluppo che può essere corretto cambiando i livelli nutrizionali dei mangimi.
Il choice feeding non è altro che la capacità dei suinetti di scegliere tra 2 mangimi, disponibili contemporaneamente, per soddisfare i propri fabbisogni di crescita in un determinato periodo.
Applicazione pratica in condizioni di campo
I programmi tradizionali di alimentazione durante lo svezzamento si basano sui cambi periodici dei differenti mangimi (sottoscrofa, pre-starter, starter, ecc...) in funzione di quantità pre-stabilite in kg per capo o per periodi di tempo o entrambe le combinazioni (quantità e tempi di somministrazioni dei vari mangimi). Questi periodi di somministrazione, normalmente, sono applicati in modo molto personalizzato ad ogni gruppo di suinetti: aumentando o diminuendo le quantità o i giorni di somministrazione in funzione del peso dei suinetti. Spesso questo avviene in funzione della "sensibilità" di ogni operatore responsabile.
Il cambio di mangimi deve essere fatto gradualmente (2-3 giorni), ma in molti casi il cambio graduale non si fa.
A volte, il controllo è a posteriori, in base ai consumi medi della curva alimentare stabilita.
Per applicare il sistema choice feeding con successo è necessario adattarlo ad ogni allevamento individualmente e con la partecipazione di chi segue direttamente i suini.
I punti critici affinchè i sistema abbia successo sono:
- Differenziare in modo evidente la zona sporca e la zona pulita, ed all'interno della zona pulita, differenziare la zona di alimentazione e la zona di riposo.
- La posizione degli abbeveratoi, mangiatoie e destinare un box per i suinetti più piccoli o problematici.
- Riscaldamento e ventilazione.
Struttura ed organizzazione
- Non limitarsi rigidamente ad un periodo di somministrazione dei mangimi sottoscrofa e prima fase o pre-starter.
- Formare l'addetto dei suinetti affinchè possa modificare la durata dei periodi di somministrazione in funzione della variabilità dell'età, qualità dei suinetti e uniformità del gruppo.
- Ai suini malati, piccoli o immaturi (separati in un unico box), si applica un programma alimentare con lo stesso criterio descritto sopra: questi suinetti integreranno il lotto dei suini normali man mano che si sviluppano.
- I mangimi sottoscrofa e prestarter sono somministrati in mangiatoie diverse (piatto e mangiatoia), posizionate alternatamente (queste sono le miglior posizioni che abbiamo trovato finora) ed è il miglior modo per "aiutare" a definire le zone sporche dalle zone pulite, secondo le caratteristiche di ogni allevamento (foto 2).
- Gli operatori devono sapere che la quantità del sottoscrofa da somministrare deve essere corretta affinchè sia offerta come minimo 3 volte al giorno, evitando che ci siano avanzi nei piatti o che siano completamente vuoti. E' frequente trovare alcune mangiatoie che si svuotano prima di altre: questo può essere dovuto agli stimoli sociali in quella posizione, oppure perchè a volte alcune delle zone di riposo "bloccano" il passaggio verso la mangiatoia temporalmente.
- Il periodo di tempo in cui si mantengono entrambi i mangimi varierà in funzione di tutti i parametri descritti. Alla fine, si tolgono i piatti e si mantengono solamente i mangimi pre-starter nella mangiatoia principale fino a completare il periodo di somministrazione stabilito.
Risultati ottenuti
Nelle prove cha abbiamo fatto, sono stati misurati i consumi di ogni tipologia di mangime, confrontando il sistema tradizionale e quello del choice feeding: in tutte le prove abbiamo avuto un minor consumo di sotto-scrofa ed un maggior consumo di pre-starter con il choice feeding.
Negli allevamenti A (2 lotti) e C (3 lotti) sono stati applicati programmi tradizionali basati sulla somministrazione di 1 kg di mangime sottoscrofa/capo per poi continuare con mangimi prestarter fino a 21 giorni post-svezzamento. Negli allevamenti B (5 lotti), D (3 lotti) e E (3 lotti) sono stati applicati programmi tradizionali basati sulla somministrazione di mangimi sottoscrofa durante la prima settimana e poi il prestarter nelle stesse condizioni degli altri 2 allevamenti (A e C).
Tabella 1. Consumi di mangimi sottoscrofa, prestarter e totale per suinetto in svezzamento in differenti allevamenti con sistema di alimentazione tradizionale oppure con choice feeding. Fonte: Andrés Donadeu, Corso di specializzazione FEDNA. 2013
Kg sottoscrofa/ suinetto | Kg prestarter/ suinetto | Kg totale / suinetto | ||||
Allevamenti | sistema tradizionale | choice feeding | sistema tradizionale | choice feeding | sistema tradizionale | choice feeding |
A | 1,092 | 0,321 | 4,220 | 5,110 | 5,312 | 5,431 |
B | 0,954 | 0,387 | 4,610 | 5,540 | 5,564 | 5,927 |
C | 0,781 | 0,342 | 4,580 | 5,322 | 5,361 | 5,664 |
D | 0,867 | 0,392 | 4,772 | 5,605 | 5,639 | 5,997 |
E | 1,176 | 0,755 | 4,748 | 4,748 | 5,411 | 5,503 |
Il maggior consumo di mangimi sottoscrofa negli allevamenti commerciali ci conferma che, davanti all'impossibilità di scegliere tra differenti mangimi, divergono i consumi medi in periodi di tempo similari, facendo pensare che il maggior consumo di sottoscrofa sia di fatto il risultato dell'ingestione da parte dei suinetti più sviluppati (con più capacità di ingestione). Ma quando possono scegliere, il consumo di sottoscrofa si riduce perchè i suinetti più grandi trovano migliore il consumo del mangime prestarter.
Il maggior consumo di prestarter nel sistema choice feeding nei confronti degli altri programmi con la stessa durata in termine di tempistica tra i mangimi, si deve al fatto che iniziano a mangiarlo prima, per cui hanno di fronte più tempo di esposizione agli altri mangimi.
Abbiamo potuto comprovare che la risposta dei suinetti al choice feeding è stata significativamente migliore in allevamenti dove è frequente la comparsa di problemi enterici (diarree) come risultato di un eccesso di voracità durante le prime fasi dopo lo svezzamento. In questi casi, nei sistemi tradizionali, è l'operatore che si vede obbligato a razionare il mangime nei giorni a rischio, oppure di anticipare in modo drastico la somministrazione del mangime seguente per frenare il problema. L'adattamento senza stress tra entrambi i mangimi, assieme a tutti i fattori nominati in precedenza, giustificano in molti allevamenti la differenza di performance ottenuta dal choice feeding, rispetto ai sistemi tradizionali.
I risultati ottenuti indicano che l'effetto dello spazio determina il miglioramento delle performance (IMG) con choice feeding rispetto al tradizionale (tabella 2).
Tab 2. Disponibilità di spazio e crescita media per suinetto (IMG) in sistemi con alimentazione convenzionale o choice feeding nel post svezzamento in diversi allevamenti. Fonte: Andrés Donadeu. Corso di specializzazione FEDNA. 2013
superficie m2/suinetto |
Spazio Mangiatoia cm/suinetto |
|||||||
Allevamento | Programma | Peso iniziale | Peso finale | Δ peso | gg | IMG (g) | ||
A+B+C+D | Tradizionale | 5,854 | 18,763 | 12,909 | 40,725 | 0,317 | 0,195 | 4,72 |
A+B+C+D | choice feeding | 5,868 | 20,739 | 14,871 | 40,725 | 0,365 | 0,218 | 4,69 |
differenza | 0,014 | 1,976 | 1,962 | 0,048 | 0,023 | -0,03 | ||
media | 5,861 | 19,751 | 13,890 | 40,725 | 0,341 | 0,206 | 4,71 | |
E | Tradizionale | 5,233 | 21,680 | 16,447 | 39,000 | 0,422 | 0,380 | 8,08 |
E | choice feeding | 5,173 | 22,193 | 17,020 | 39,000 | 0,436 | 0,407 | 8,03 |
differenza | -0,060 | 0,513 | 0,573 | 0,015 | 0,028 | -0,06 | ||
media | 5,203 | 21,937 | 16,733 | 39,000 | 0,429 | 0,394 | 8,05 |
Altri dati che richiamano l'attenzione è la miglior uniformità dei lotti all'uscita dello svezzamento.
Conclusioni
- La tecnica di management choice feeding applicata almeno nei momenti di cambio di mangimi che avvengono anche nei programmi alimentari tradizionali è la miglior scelta per i suinetti di differenti pesi e/o età, in modo che possono in autonomia scegliere tra 2 mangimi per soddisfare i propri fabbisogni.
- Dal punto di vista nutrizionale, i mangimi applicati nel sistema tradizinonale possono avvalersi del choice feeding, sempre che non ci sia un'eccessiva differenza di appetibilità. In qualsiasi caso, si aprono nuove prospettive sulle formulazioni per il sistema choice feeding anche al di fuori dei periodi di cambio mangimi.
- L'applicazione del choice feeding durante tutto il ciclo di svezzamento richiede un numero minimo di silos e di sistemi di distribuzione per facilitare la manualità.