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Cambiamenti nella prescrizione di antimicrobici nell'UE: dubbi e risposte (I)

Un veterinario dovrebbe trattare gli animali ammalati indipendentemente dalle circostanze o condizioni che hanno favorito l'insorgenza della malattia? Profilassi o metafilassi?...

La resistenza batterica agli antimicrobici è un problema di salute pubblica riconosciuto in tutto il mondo.

L'Unione Europea (UE) ha implementato diverse iniziative volte a ridurre l'uso di antibiotici. Queste azioni hanno generato dubbi e preoccupazioni circa i prossimi passi che l'Amministrazione intende intraprendere.

Di seguito, si tenta di rispondere a certi dubbi.

Il Regolamento Europeo 2019/6, sui medicamenti veterinari di futura applicazione dice: “I medicamenti antimicrobici non verranno utilizzati in maniera routinaria né per compensare una mancanza d'igiene, un allevamento di animali in maniera inadeguata o una carenza di attenzioni, né per una cattiva gestione degli allevamenti.” Un veterinario deve trattare gli animali ammalati indipendentemente dalle circostanze o condizioni che hanno favorito la comparsa della malattia?

Il nuovo regolamento UE sui farmaci veterinari indica un nuovo modo di usare gli antibiotici. In molte occasioni per combattere una malattia, l'uso di antibiotici è considerato come preventivo invece di modificare l'igiene o la biosicurezza dell'allevamento. La nuova legislazione dice che dovremmo continuare a usare antibiotici, ma solo in quei casi in cui sia necessario e per tanto dobbiamo lavorare più sulla prevenzione, migliorando la biosicurezza e l'igiene degli allevamenti, lavorando su un buon piano vaccinale e sulla formazione rivolta ad allevatori, trasportatori ed altri attori fondamentali.

Anche se l'atto della prescrizione è un atto veterinario, le decisioni sulle condizioni di allevamento sono nelle mani degli allevatori o imprenditori e l'applicazione ultima degli antimicrobici viene effettuata dai lavoratori degli allevamenti. Quali misure verranno prese dall'amministrazione per estendere la consapevolezza che si deve ridurre l'uso di antimicrobici a questi gruppi di lavoratori?

Gli antibiotici sono farmaci che devono essere somministrati dal veterinario o sotto la sua responsabilità, pertanto, è questo che deve garantire che l'allevatore capisca correttamente come somministrarli e assicurarsi che sia fatto correttamente. Inoltre, e come abbiamo commentato in precedenza, lavoreremo soprattutto sulla formazione di questi gruppi di lavoratori per comunicare l'importanza del problema e la loro partecipazione a questo progetto.

È molto importante sensibilizzare tutte le persone coinvolte, lavorando direttamente con loro nell'applicazione di misure specifiche, in base alle caratteristiche della produzione e quindi ottenere un miglioramento nell'applicazione degli standard di biosicurezza ed igiene.

Prescrizione eccezionale

L'amministrazione ha informato che l'uso del farmaco veterinario deve essere limitato a quanto indicato sulla scheda tecnica e qualsiasi uso diverso da quello della scheda tecnica, anche se si riferisce solo alla dose, all'indicazione o ai giorni di trattamento, deve essere effettuato come prescrizione in deroga/impropria. E' così?

Sì, qualsiasi uso di un medicinale in deroga (off-label) deve essere prescritto in via eccezionale, tranne quando utilizzato nella stessa specie, ma in una categoria diversa (ad esempio indicato nei suinetti e usato nelle scrofe).

Quando una scheda tecnica specifica per l'uso di antimicrobici nelle scrofe gestanti o in lattazione: “Utilizzare solo conformemente con la valutazione beneficio/rischio effettuata dal veterinario responsabile”. Il suo utilizzo implica una prescrizione eccezionale?

No, ma implica che la responsabilità del loro uso spetta al veterinario che esegue la prescrizione tenendo conto dei diversi elementi che gli consentono di eseguire la valutazione del rapporto rischio / beneficio.

Come possono essere prescritti in base agli attuali criteri d'utilizzo degli antimicrobici, i trattamenti per l'eradicazione di malattie, che hanno un carattere più preventivo che curativo ed in alcuni casi comportano trattamenti a lungo termine?

Gli antibiotici non possono essere utilizzati come strumento di eradicazione di una malattia. Solo nel caso di un piano specifico e con una giustificazione potrebbero essere inclusi come parte di tale piano.

Metafilassi vs profilassi

Il regolamento europeo limita chiaramente l'uso di antimicrobici per la profilassi e la metafilassi. Il regolamento definisce quindi le due prassi:

  • metafilassi: somministrazione di un farmaco a un gruppo di animali dopo la diagnosi di una malattia clinica in una parte del gruppo, al fine di curare animali clinicamente malati e controllare la trasmissione della malattia ad animali a stretto contatto e in pericolo e che potrebbe già essere infettati in modo subclinico.
  • profilassi: somministrazione di un farmaco ad un animale o ad un gruppo di animali prima che vi siano segni clinici di una malattia, al fine di evitare l'insorgenza di tale malattia o infezione.

Se un veterinario prescrive antimicrobici al lotto 5 prima dell'inizio della malattia, poiché i lotti 1,2,3,4 a una data età, hanno presentato un quadro clinico di una particolare malattia, si sta eseguendo la profilassi o la metafilassi? Questo tipo di trattamento può essere fatto?

Se la somministrazione dell'antibiotico viene eseguita prima che si verifichi una malattia clinica, viene eseguita la profilassi. Il nuovo regolamento europeo indica che il veterinario deve giustificare l'uso di antibiotici sia se usati nella profilassi che nella metafilassi. L'uso sistematico di antibiotici nella profilassi dovrebbe essere evitato, usato solo in casi essenziali e individualmente. Per quanto riguarda l'uso di antibiotici nella metafilassi, è essenziale che la malattia sia stabilita e che sia giustificata da una diagnosi accurata e da un profilo di sensibilità che assicuri che sia l'unica opzione che abbiamo.

In ogni caso, ciò che il veterinario dovrebbe sempre applicare è un buon piano di prevenzione e, in caso di malattia, disporre di dati diagnostici e profilo di sensibilità per, tenendo conto di essi, eseguire la strategia di trattamento più appropriata.

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