Stanno accadendo cose nel settore suinicolo statunitense che vanno contro la logica convenzionale e non rispettano le normali dinamiche. Difronte ad una situazione simile, normalmente c'è qualcosa che bolle in pentola, invisibile agli osservatori del mercato e che si muove... Con il tempo e con nuovi dati, la situazione verrà chiarita ed i mercati torneranno ai modelli tradizionali.
Consideriamo che gli USA stanno producendo più carni rosse, di qualsiasi tipo di animale, di qualsiasi altro momento della sua storia. In questo contesto, il rapporto di chiusura 2016 dall'USDA ha previsto un aumento del 2-3% della produzione di carni suine per il 2017. Una gran parte di questo aumento sarà dato semplicemente dal progresso genetico e dalla tendenza costante di aumento della dimensione degli allevamenti, più sofisticati ed automatizzati. Questa previsione, per ora, si sta avverando.
Dopo la caduta dei prezzi del suino in dicembre del 2016, il mercato ha registrato un recupero inusuale della redditività e continua a tracciare un cammino ascendente più rapido rispetto alla tendenza degli ultimi 5 anni per questo periodo dell'anno (che generalmente sale fino al picco stagionale estivo). E' emersa recentemente una pausa e retromarcia sulle nuove aspettative di alti prezzi in estate. Che cosa ha causato questa variazione inusuale nei prezzi? Quasi certamente è stato l'aumento delle attività di esportazione.
Questo fatto sta portando ad un grande timore, ora espresso apertamente dai rappresentanti del settore suinicolo negli USA, che l'immagine pubblica del Presidente Trump in Messico ed in Cina possa portare a minori esportazioni per il prossimo anno...Potrebbe essere che il cambio di tendenza visto nei prezzi all'inizio dell'anno sia dovuto agli stoccaggi effettuati dai paesi preoccupati dalle nuove politiche commerciali del nuovo presidente degli Stati Uniti, specialmente il Messico e la Cina. Trump è stato critico con la Cina principalmente per aver ristretto la libera tassazione delle valute. L'accusa è che questa mossa serva soltanto per applicare correzioni entro un range limitato, causando quasi costantemente incentivi per importare prodotti dalla Cina, però non per esportarli là...
Il Messico, il maggior acquirente di carni suine dagli Stati Uniti a livello mondiale, è molto confuso per quanto riguarda come trattare con il Presidente degli Stati Uniti. La maggior parte degli stabilimenti di sezionamento statunitensi ed una grande percentuale di produzione a livello degli allevamenti, avviene grazie alla manodopera messicana e centroamericana. Se inizierà una onda di panico in relazione all'applicazione delle leggi sull'immigrazione, si potrebbe causare una alterazione significativa della filiera di produzione suinicola degli USA. Il peso messicano ha perso valore nei confronti del dollaro durante il 2016, muovendosi tra i 16 e 21,3 per dollaro. Il giorno seguente alle elezioni subì una caduta precipitosa, però nelle settimane successive, la caduta del peso si fermò e sta recuperando alcune di queste perdite chiudendo recentemente a 19,6 per dollaro.
Parte della risposta al perchè di questa tendenza al rialzo dei prezzi continui nonostante la produzione record, si può capire osservando il divario tra i tagli primari classici (lombo e prosciutto) ed il bacon (o pancetta) oltre agli altri tagli magri. Tanto la pancetta come i tagli magri sono aumentati in doppia cifra rispetto a quelli dello scorso anno, mentre il lombo ed il prosciutto sono rimasti ad un punto morto.
Attualmente, il prezzo della pancetta sul mercato all'ingrosso è il doppio del lombo ed il triplo del prosciutto. Inoltre, le riserve di pancetta nelle celle frigorifere hanno raggiunto il minimo storico questa settimana, causando titoli allettanti, però poco probabili che gli USA rimarranno senza pacetta e/o ci sarà una scarsità nazionale. I prezzi nel commercio al dettaglio, in alcuni casi, quasi si sono duplicati per la pancetta affettata in pacchetti di una libbra (0,45kg) nelle ultime settimane, quindi possiamo aspettarci meccanismi di prezzi per distribuire l'offerta ed evitare un taglio nelle consegne. Il bacon è diventato tanto comune negli hotel, ristoranti e nei mercati istituzionali di alimenti che ora hanno una domanda annuale molto forte e costante rispetto al chiaro modello stagionale di anni fa, con il picco dei consumi nei mesi estivi. Un sacco di cambiamenti, alcuni tra quelli non previsti ed alcuni già previsti, stanno mantenendo l'industria suinicola degli USA in un momento di confusione...