Si è appena concluso il progetto Sus-tainability - Nutrizione innovativa del suino per migliorare la sostenibilità ambientale della filiera attraverso il contenimento delle emissioni di inquinanti per acque, suolo ed atmosfera, finanziato dal FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia, Operazione 16.1.01 – “Gruppi Operativi PEI”.
Il Go si è occupato di valutare delle innovazioni nell’alimentazione del suino riconosciute come BAT (Best Available Tecniques – Migliori tecniche disponibili) ai fini dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per le emissioni in atmosfera e di valutare come gli effetti di tali tecniche, verificati e consolidati sperimentalmente, potessero essere misurati e dimostrati in condizioni di campo, cioè in allevamenti commerciali che producono suini per il circuito dei prosciutti a DOP.

Le emissioni in atmosfera dalle aziende zootecniche sono ancora oggi regolate dalla Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED, ex Direttiva IPPC), trasferita alla normativa nazionale con il D.lgs. 46/2014, questo in attesa del recepimento degli aggiornamenti contenuti nella direttiva 2024/1785 di aprile 2024. Ad oggi gli allevamenti con più di 2.000 posti suini da produzione (oltre 30 kg) o più di 750 posti scrofe sono soggetti ad AIA e devono adottare le BAT per il contenimento delle emissioni.
Per ridurre l'azoto totale escreto e di conseguenza le emissioni di ammoniaca, soddisfacendo al contempo le esigenze nutrizionali degli animali, le BAT prevedono l’attuazione di una strategia nutrizionale che includa una o una combinazione di tecniche, tra cui:
- ridurre l'azoto totale escreto agendo sulla proteina dietetica (BAT 3)
- monitorare l’azoto totale escreto nei liquami con un bilancio di massa dell'azoto basato sull’ingestione di alimento, sul contenuto di proteine grezze della dieta, sulle prestazioni dell'animale (BAT 24) monitorare le emissioni di ammoniaca nell'aria (BAT 25)
- monitorare le emissioni di ammoniaca nell'aria (BAT 25)
Tra le attività del Go, sono state applicate e valutati gli effetti di diete a 2 diversi contenuti di proteina grezza (tre fasi alimentari con valori medi ponderati della proteina di: 13,5% - Standard, Sp; 12,2% - Low, Lp). Entrambe le diete, bilanciate tra loro per l’apporto di amminoacidi ed energia netta, sono state valutate con o senza l’aggiunta (0,1% al mangime tal quale) di un mix di prebiotici del commercio (SpA e LpA), costituito principalmente da acidi organici e lieviti. I 4 regimi alimentari sono stati somministrati ad altrettanti gruppi di 500 suini, alloggiati in 4 ricoveri uguali, ma indipendenti per aerazione e raccolta dei reflui, di un allevamento da ingrasso. Per tutta la durata dell’allevamento (da 60 a 165 kg di peso vivo), sono state monitorate la produttività e l’efficienza di uso dell’azoto dietetico, mentre in tre sessioni di monitoraggio della durata di una settimana ciascuna il livello di emissione di ammoniaca dai ricoveri.
A parità di prestazioni produttive tra i 4 gruppi, i suini che hanno ricevuto le diete Lp hanno fatto registrare una minore escrezione dell’azoto rispetto alle Sp, anche le la dieta SpA ha dimostrato una maggiore utilizzazione dell’azoto alimentare.
Tabella – 1 Bilancio dell’azoto
Sp | SpA | Lp | LpA | |
---|---|---|---|---|
N escreto( kgN/a/capo) | 18,1 | 15,9 | 14,6 | 15 |
N escreto (kgN/a/t pv) | 160,1 | 137,8 | 125,1 | 125,1 |
N al campo (kgN/a/capo) | 115,3 | 99,23 | 90,08 | 90,06 |
Riduzione superfici per lo spandimento rispetto alla normativa * | -4,8 | 9,8 | 18,1 | 18,1 |
N escreto = (N alimenti + N nei tessuti dei capi in entrata) – (N nei tessuti dei capi in uscita, cioè venduti e morti)(*) decreto ministeriale del 25 feb 2016 tabella 2 e b2, allegato1
Relativamente alle emissioni di ammoniaca, le misurazioni effettuate nell’aria in uscita dai ricoveri hanno fornito valori che hanno sostanzialmente seguito l’andamento osservato per l’azoto escreto, a conferma, in situazioni di allevamento commerciale, che la gestione dell’azoto nella fase alimentare ha un ruolo fondamentale per il controllo dei rilasci di azoto nelle sue forme gassose.

Sui liquami provenienti dai 4 gruppi di suini riceventi le 4 diete sono state misurate le emissioni di ammoniaca (NH3) protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Le emissioni di N 2O non sono risultate differenti tra le tesi, quelle di NH 3 delle diete Lp sono risultate inferiori a quelle delle diete Sp, mentre per il CH 4 , sono state registrate differenze significative tra tutti e 4 i trattamenti dietetici, con l'emissione più bassa per la dieta LpA e la più alta per la dieta Sp.
In conclusione, si può affermare che l’esperienza portata dal Go Sus-tainability indica che l’efficacia delle misure di mitigazione delle emissioni previste dalle BAT per la suinicoltura sono apprezzabili anche in campo, confermandone efficacia e validità. La misurazione diretta delle emissioni in allevamento è estremamente impegnativa e costosa, ma anche in questo caso si conferma che le emissioni di gas azotati dai ricoveri sono collegate all’efficienza di trasformazione dell’azoto dietetico in tessuti animali, valore che è invece molto facile da determinare anche a livello di allevamento attraverso il bilancio dell’azoto realizzabile con i dati disponibili dalla routinaria gestione aziendale.
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