La salute intestinale dei suinetti è molto importante per assicurare un'efficace conversione alimentare; finora, si è studiato poco sulla prevenzione e controllo rispetto per esempio alla salute respiratoria nei suini. In questo articolo proponiamo un metodo di valutazione della salute intestinale per un gruppo di suini.
Oggi esiste uno strumento molto pratico per analizzare la salute intestinale dei suinetti: il rapporto lattobacilli/coliformi. Prima dello svezzamento, il suinetto possiede una maggior quantità di lattobacilli o di batteri lattici, mentre le quantità di coliformi sono inferiori. Dopo lo svezzamento questo rapporto si inverte (vedi grafico 1) e dipendendo dalla crescita dei coliformi e dello sviluppo immunitario, è possibile che si scateni un'infezione gastroenterica (Jensen, 1998; Pieper et al., 2006). Il microbiota di un suinetto è composto da batteri (lattobacilli, bifidobatteri, proteus, ecc...) , lieviti, virus, ecc... Questi microrganismi aiutano la digestione dei nutrienti, offrono protezione mucosale e combattono altri batteri patogeni, conosciuti come enterobatteri e/o coliformi. Quanto maggiore è la quantità di microbiota intestinale benefico nei suinetti, minore è la possibilità che questo sviluppi diarrea, dato che la concentrazione di lattobacilli è direttamente proporzionale ad una buona salute intestinale. Il rapporto lattobacilli:coliformi è un indice scientifico e si utilizza a livello sperimentale nelle prove di efficacia di additivi ed acidificanti per mangimi per promuovere la difesa immunitaria .
Grafico 1. Quantità media di batteri presenti nel colon di suinetti in differenti momenti dopo lo svezzamento
(Adattato da Pieper et al., 2006)
Come possiamo conoscere il rapporto lattobacilli:coliformi in una popolazione di suini?
In condizioni di campo è fondamentale realizzare un'analisi in un gruppo di suinetti per conoscere la salute intestinale, ma como possiamo fare i campioni? Quali analisi realizzare in laboratorio? Quanti campioni sono rappresentativi?...
E' importantissimo che il campionamento sia rappresentativo della popolazione. Per esempio, in un allevamento di 1000 scrofe, il flusso di suinetti settimanali sarà di circa 500 capi, di questi, dobbiamo realizzare almeno 19 campioni di 19 suinetti. Questi dati si ottengono per comprendere se in una popolazione di 500 individui ci sono almeno un soggetto infetto, con un livello di confidenza del 95% assumendo una prevalenza minima attesa del 15% di casi di diarrea.
Il campione deve avere 100 grammi di feci di un suinetto di 1-2 settimane post-svezzamento. Il campione deve essere introdotto in un contenitore sterile che va mantenuto refrigerato per analisi entro le 6 ore dal campionamento. Da ricercare in laboratorio è il conteggio delle unità formanti colonie per coliformi e lattobacilli. Per ogni tipo di batterio si devono utilizzare agar specifici per l'accrescimento.
Come si interpreta?
L'obiettivo fondamentale è avere un rapporto lattobacilli:coliformi pari a 1,3 o superiore, dove i lattobacilli nel colon, ottenuti dal retto abbiano una concentrazione maggiore di 9 log ufc/gr e i coliformi inferiori a 7 log ufc/gr. Se il risultato fosse un indice inferiore a 1,3 possiamo dire che è indicativo di possibile diarrea.
Quando analizziamo una popolazione, è fondamentale sapere che quando il 15% o più dei campioni risulti con un rapporto inferiore a 1,3 è perche la popolazione si trova con elevate probabilità di sviluppare diarrea, essendo prioritario prendere decisioni preventive...Quando la prevalenza di suini con punteggio inferiore a 1,3 sia inferiore del 5% o meno, le possibilità che avvenga un episodio enterico nella popolazione, sono minime...
Con quale frequenza dobbiamo fare questa analisi?
La frequenza per realizzare quest'analisi dovrebbe essere trimestrale a caso in una banda produttiva. Si potrebbe inoltre realizzare nel momento in cui ci siano cambi di formulazione di mangimi o aggiunta di additivi che abbiano come obiettivo migliorare la salute intestinale dei suinetti.
Conclusione
Una popolazione con una buona salute intestinale dei propri suinetti sarà molto efficiente nella conversione alimentare, i suinetti avranno meno patogeni che possono interferire sulla qualità dei villi intestinali, sulle cripte e sul microbiota...
Per garantire una conversione alimentare ottimale, è imprescindibile che i suinetti abbiano la minor esposizione possibile ai patogeni durante tutta la sua vita produttiva, sia a livello respiratorio, sia a livello digestivo. Ecco l'importanza di mantenere il microbiota dei suinetti in ottime condizioni ed evitare l'uso improprio di antibiotici: molti di questi creano disbiosi intestinali e squilibrano il microbiota, interferendo negativamente sulle performance produttive dei suinetti e anche sui futuri accrescimenti. "La gestione del microbiota intestinale del suinetto fa parte di un buon management in fase di gestazione: una scrofa con ottimo microbiota, colonizzerà i propri suinetti in buona parte con il proprio microbiota"
Quando capiamo che analizzare la situazione intestinale dei nostri suinetti è un'azione fondamentale nei programmi di gestione sanitaria, contribuiremo con un grande sforzo alle strategie di efficienza alimentare, sfide che sono e saranno molto importanti nei prossimi anni.