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Caso clinico: Conseguenze "anomale" di una infezione da Strep. suis

Almeno il 25% dei suinetti di 2-3 settimane di età presentavano zoppie, alcuni così gravi che rimanevano coricati nel nido tremanti, incapaci di reggersi in piedi.

L'infezione da Strep. suis è ben nota come causa di malattia nei suinetti giovani: i sintomi clinici variano dai problemi articolari alla meningite e setticemia. Si crede contribuisca anche alla polisierosite dei suinetti giovani, causando danni evidenti alla macellazione: pleuriti, pericarditi, ecc..

Si conoscono molti ceppi e sierotipi la cui patogenicità varia da opportunista a grave, mentre alcuni sono puramente ubiquitari.

Durante gli ultimi 25 ani lo Strep. suis tipo 14 fu associato alla poliartrite in suinetti giovani (patologia articolare) nel Regno Unito, producendo spesso, episodi molto gravi di zoppie in suinetti tra le 2-4 settimane di età. Questo caso clinico descrive un episodio che ha portato  gravi conseguenze ai suini.

 

Descrizione dell'allevamento

Si trattava di una scrofaia all'aperto con 320 scrofe per la produzione di suinetti. Le scrofe erano gestite in lotti ad ogni 3 settimane, concepito per svezzare 450 suinetti per volta; siccome le coperture erano poco rigide, i parti si allungavano per oltre 14 giorni, implicando che allo svezzamento, i suinetti avessero tra 18-35 giorni di età, con una media di 26 giorni.

Típico sistema al aire libre

Figura 1. Tipico sistema all'aria aperta.

Le scrofe erano coperte in gruppo con inseminazione artificiale libere nei recinti aperti: ogni lotto di copertura si divideva in 2 gruppi, un recinto grande e un recinto piccolo. Le scrofette erano coperte all'aria aperta e si incorporavano sequenzialmente ai lotti di parto (ogni 3 settimane). Il loro calore non veniva programmato e ciclavano in modo naturale.

Lo stato sanitario dell'allevamento era di tipo convenzionale, erano presenti: M. hyopneumoniae, PRRS e PCVAD, e si vaccinava routinariamente nei confronti del M. hyo e PCV­2 allo svezzamento. La produttività era modesta, con una portata al parto inferiore all'80%, parti/scrofa/anno di 2,2 al massimo, con una media di 9,5 suinetti svezzati. Ogni lotto difficilmente superava i 400 suinetti.

I parti erano all'aperto all'interno di rifugi semicilindrici in un contesto con 12 scrofe; le scrofette partorivano in locali separati ed individualmente.

L'allevamento aveva iniziato la produzione 4 anni prima, in uno dei terreni che in precedenza erano destinati alle coltivazioni. Solamente uno degli adetti aveva esperienza e lavorava a tempo pieno, contando dell'aiuto del proprietario a tempo parziale o di un altro adetto dei campi, che non avevano esperienza in precedenza con i suini. Le scrofette da rimonta, che entravano ogni 2 mesi, provenivano dalla stessa origine dei primi soggetti introdotti all'inizio dell'allevamento.

Dopo lo svezzamento, le scrofe tornavano nei recinti di copertura-gestazione e i suinetti si dividevano su 4 nidi in gruppi da +100 dove rimanevano per 38 giorni. Dopo questo periodo venivano spostati e si univano tutti in un recinto con paglia dove rimanevano per altri 20 giorni quando poi erano portati all'allevamento di ingrasso indipendente. Il mangime iniziale dei suinetti conteneva solamente 3,1kg/Tm di ossido di zinco, senza aggiunta di antibiotici.

Nidos al aire libre donde se alojaban los cerdos desde el destete hasta las 9 semanas de vida

Figura 2. Recinti svezzamento dove i suinetti rimanevano fino a 9 settimane di età

 

Primi problemi

Secondo il responsabile, e come veniva annotato nei registri, il primo problema è successo nel lotto 66, nel quale la mortalità dei suinetti era salita dal 14%, complessiva della mortalità sottoscrofa, fino al 18%. Inoltre, circa 20 suinetti di figliate diverse erano stati trattati con penicilina/streptomicina per problemi articolari. La risposta al trattamento fu scarsa. Un consulto con il veterinario locale ha portato al trattamento a partire dal lotto 67 con ampicillina iniettabile per i suinetti colpiti e che presentavano zoppie già a partire da 2 settimane di età. Il numero di suinetti colpiti nel lotto 67 fu similare a quello del lotto 66, ma quando il lotto 68 raggiunse 2 settimane di vita, il numero dei suinetti colpiti aumentò drammaticamente e il veterinario fu richiamato.

Caso agudo de Strep suis tipo 14 en un lechón de 2 semanas de vida

Figura 3. Caso acuto di Strep suis tipo 14 in un suinetto di 2 settimane di età.

Almeno il 25% dei suinetti da 2 a 3 settimane erano zoppi: alcuni rimanevano coricati nei rifugi tremanti ed incapaci di mettersi in piedi. La risposta all'ampicillina del lotto precedente si era dimostrata più efficace e quindi la raccomandazione fu di trattare tutti i suinetti del lotto 68. Le registrazioni seguenti indicavano che la mortalità sottoscrofa del lotto 68 superava il  20%, ma i suinetti che non morirono, recuperarono bene. L'analisi dei campioni articolari raccolti durante la necroscopia dei suinetti fu positivo allo Strep suis tipo 14 in 4 dei 9 campioni. Non fu possibile distinguere la provenienza dei campioni positivi: se da suinetti trattati o no.

Nei lotti successivi le percentuali di morti si ripetè e lo stesso trattamento fu applicato. Tuttavia, mentre si spostavano i suinetti dal lotto 68 dai nidi ai box con paglia, vi è stata una grave complicazione e si chiamòo un secondo veterinario.

Lechones destetados en el gran corral con paja durante las 2 semanas previas a la venta

Figura 4. Suinetti svezzati nel box grande con paglia durante le 2 settimane prima della vendita.

 

Complicazioni della malattia

Lo spostamento dei suinetti al box con la paglia avveniva con un rimorchio, in quattro volte. I primi due giri furono caricati i suinetti che non avevano dimostrato il problema. Tuttavia, quando si scaricò il secondo gruppo, si notò che circa 6 suinetti del primo giro già scaricati erano completamente zoppi agli arti posteriori. Scaricando il secondo gruppo, questo iniziò a correre in mezzo alla paglia in modo del tutto normale. L'allevatore ha insistito nel dire che tutti i suinetti allo scarico stavano bene, ma dopo qualche minuto, almeno 10 suinetti diventano zoppi, la maggior parte di un solo arto.

Immediatamente lo spostamento si fermò e il veterinario arrivò in circa 3 ore.

All'arrivo del veterinario, c'erano 19 suinetti colpiti di circa 20 -25 kg che erano stati separati dal gruppo. All'esame clinico si osservò che 2 suini avevano zoppia totale in un solo arto posteriore; 1 si presentava in posizione di cane seduto e 1 era zoppo all'arto posteriore destro. La manipolazione dell'articolazoine del bacino e del ginocchio rivelò che i suinetti avevano una frattura scomposta in una delle articolazioni. Il suinetto seduto aveva una frattura del collo del femore.

Tutti i suini furono sacrificati immediatamente.

Cabeza del fémur fracturada en uno de los cerdos afectados (izquierda) y fémur normal (derecha).

Figura 5. Testa del femore fratturata in uno dei suini colpiti (sinistra) e femore normale (destra).

Cabeza del fémur completamente fracturada por la epífisis o debajo de ella mostrando hinchazón alrededor de la fractura debido a periostitis

Figura 6. Testa del femore completamente fratturata all'epifisi o al di sotto di questa, con aumento del volume attorno alla frattura dovuta alla periostite

L'ispezione dei gruppi di suinetti, che erano ancora nei nidi all'aria aperta, non ha rivelato alcuna zoppia evidente, e il terzo lotto fu con cautela caricato e spostato nel box con paglia. Allo scarico scesi correndo verso la paglia,  si vidi qualcuno che si fermava sollevando improvisamente l'arto posteriore che rimaneva sospeso. 4 di questi suinetti furono sacrificati: si osservò la frattura. Il quarto gruppo non fu lasciato correre per il recinto, facendo uno scarico più controllato e limitato: questi suinetti furono alloggiati in un recinto più piccolo e non si osservò alcuna zoppia.

 

Necroscopia

Si realizzarono necroscopie a 15 suinetti sacrificati. Non si osservò nulla negli organi interni.

In tutti i suinetti era presente una estesa emorragia delle ossa lunghe nell'estremità coinvolta. Le superfici dei femori prossime all'area fratturata (prossimale o distale) erano rugose e gonfie, normalmente in posizione al di sotto delle placche epifisarie che sembravano associate alle fratture spontanee.

L'analisi successiva del laboratorio non ha rivelato alcuna infezione attiva, ma una estesa periostite nella formazione e ossificazione.

 

Raccomandazioni

Il resto del gruppo dell'ultimo lotto scaricato rimase chiuso e dopo 2 ore furono lasciati andare ad occupare l'intero box: nessun suinetto ha presentato la frattura spontanea. Il numero totale delle fratture fu di 26, prima della vendita del lotto 3 settimane più tardi, e dopo un trattamento con aspirina disciolta nell'acqua.

I lotti successivi (69 e 70) hanno ricevuto penicilina V nel mangime per 14 e 38 giorni rispettivamente, accompagnato da aspirina disciolta nell'acqua durante 7 giorni. Le scrofe partorienti furono  medicate con trimetoprim/sulfadiazina nei mangimi.

Nell'interrogare l'allevatore, questo rispose che la maggior parte dei suinetti nei nidi che dovevano essere spostati, avevano ricevuto solamente una unica dose di ampicillina di breve durata perchè non avevano avuto tempo di trattare o avevano avuto difficoltà nel prenderli.

Il trattamento fu cambiato scegliendo l'ammossicillina a lunga durata con un minimo obbligatorio di 2 interventi a distanza di 2 giorni.

Non si rilevarono problemi nei lotti 69 e 70 dopo l'inizio del trattamento e neanche in nessun lotto successivo. Le figliate nate da scrofe che avevano ricevuto il mangime medicato al parto, hanno avuto una drastica riduzione dei problemi articolari (dal lotto 72 in poi). 3 mesi dopo la medicazione nei mangimi, fu tolta e non si osservarono recidive. Il trattamento con aspirina fu ugualmente sospeso e si consigliò di migliorare il programma delle coperture per ridurre la variabilità dell'età intra-lotto allo svezzamento.

 

Discussione

Gli episodi sporadici e allarmanti delle fratture spontanee delle osse lunghe non possono essere compoletamente spiegabili. Tuttavia si ipotizzò che fossero associate alle poliartriti precedenti causate da una infezione da Strep suis tipo 14, che fu erronenamente trattato. Sembra probabile che la medicazione con una unica dose di ampicillina a breve durata non sia stata sufficiente per evitare che l'infezione penetrasse attraverso le membrane sinoviali fino al tessuto osseo, causando un indebolimento dell'epifisi che determinava, sotto sforzo, la frattura.

La maggior parte delle fratture erano localizzate al femore nella parte prossimale o distale, ma non ci si spiega perchè altri tipi di ossa non erano coinvolte.

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