L'Actinobacillus pleuropneumoniae (App) causa malattia respiratoria nei suini. Nonostante sia un componente del "complesso respiratorio suino", può trattarsi di una malattia primaria unica o in seguito ad un'altra infezione scatenante. Questo articolo descrive come la malattia si sviluppa e come si può controllare un episodio acuto di App in un allevamento di suini.
La pleuropolmonite è essenzialmente una malattia dei suini in fase di ingrasso, tuttavia tutti i gruppi di età possono essere esposti in determinate condizioni di allevamento. Quando nel Regno Unito, la malattia era molto presente, a metà degli anni 80, l'infezione si verificava nei suini di solo 2 settimane di età ed era di origine materna. Spesso il patogeno è presente in modo subclinico in un allevamento dove le scrofe sono immuni e i suinetti rimangono protetti dagli anticorpi materni fino a circa 10 settimane, con episodi acuti osservati poi nei suini in fase di ingrasso.
Figura 1. App monolaterale acuta in un suinetto di 2 settimane.
Sintomi clinici
La forma acuta di App è uno dei quadri clinici più drammatici che un veterinario può affrontare. Può avvenire improvvisamente o dopo un'infezione respiratoria lieve come l'influenza. Normalmente, compare in un gruppo di suini ed i primi sintomi sono dati proprio dalla mortalità. Il gruppo di suini mostrerà difficoltà respiratoria grave (dispnea) e apatia generale. I suini rimangono coricati nei box e restii a muoversi. E' frequente la cianosi periferica. I livelli di tosse possono essere bassi nei suini colpiti, anche se il movimento può aumentarli notevolmente: un'azione che può provocare il collasso e la morte dei suini più gravemente colpiti. La temperatura rettale può raggiungere valori superiori a 41oC (106oF). In casi estremi si osserva schiuma sanguinolenta che fuoriesce dagli orifizi nasali.
Figura 2. in fase acuta in suini grassi: depressione, inappetenza e dispnea. In fondo un soggetto presenta cianosi alle orecchie.
Approccio diagnostico
Una manifestazione acuta, specialmente se ci sono vari gruppi di età colpiti, può far pensare a differenti setticemie (mal rosso, Salmonella cholerasuis, Glasser) e a varie epizozie virali come PSC o PSA. Si dovrebbe effettuare sempre una necroscopia in allevamento. Il quadro post-mortem della malattia acuta, normalmente, è patognomonico; a parte la presenza di fibrina nel peritoneo, la patologia principale rimane limitata al torace. Lì si accumula fluido sanguinolento ed i polmoni sono ricoperti di essudato fibrinoso giallastro. Il cuore è flaccido. I polmoni sono emorragici interamente, o in parte, tuttavia, a volte questa compromissione è monolaterale con un polmone coinvolto e l'altro quasi normale. Quando solamente una parte del tessuto polmonare è sede di infezione, è più probabile che sia il lobo diaframmatico. La trachea può contenere schiuma sanguinolenta che può raggiungere la cavità nasale e accumularsi nelle narici.
Figura 3. Tracce di fibrina nel peritoneo.
Figura 4. Pleurite fibrinosa in una polmonite emorragica tipica di una forma acuta da App.
Si devono prelevare tamponi dalla pleura e sezioni di polmone per la conferma di laboratorio, con sierotipizzazione ed antibiogramma. Indubbiamente, a causa della natura acuta della malattia, è inaccettabile attendere i risultati di laboratorio, ma bisogna cercare subito una soluzione terapeutica. Come esempio: in un allevamento di 650 grassi si trovarono 41 soggetti morti alle prime ore della mattina, altri 22 morti prima che si arrivasse in allevamento e ancora 9 durante la visita agli animali.
Azioni
Spesso si dice che un suino malato continua a bere fino a che non perde l'appetito. Nel caso della forma acuta da App questo non succede. Un trattamento efficace consiste nel trattare per via iniettabile individualmente ogni suino e in assenza di risultati di laboratorio, è necessario scegliere un trattamento in base alla esperienza clinica e alla disponibilità immediata degli antibiotici, considerando gli standard di sensibilità. Il trattamento scelto dovrà anche dipendere dall'età dei suini e dal tempo di sospensione del farmaco utilizzato. In tutta Europa, gli antibiotici storici sono diventati col tempo meno efficaci ed il trattamento dell'infezione da App con penicillina, ampicillina / amoxicillina o tetracicline potrebbe essere meno efficace. A causa delle preoccupazioni sul tema dell'antibioticoresistenza, le cefalosporine di terza e quarta generazione ed i fluorochinoloni devono essere usati come ultima risorsa. D'altra parte, in un episodio acuto di App, il ceftiofur può avere un'efficacia notevole, con risposta molto veloce da parte dei suini, anche in soli 60 minuti. Altri antibiotici efficaci sarebbero: trimetoprim /sulfamidici, florfenicolo, doxiciclina e tulatromicina, tuttavia, quest'ultimo non dovrebbe essere impiegato in suini prossimi alla macellazione a causa dei lunghi tempi di sospensione. Le formulazioni a breve durata somministrate per 3 giorni possono dare un risultato migliore nei casi acuti rispetto a formulazioni a lento rilascio. Per ottenere un ulteriore miglioramento dei risultati sarebbero estremamente utili anche gli antinfiammatori non steroidei.
In caso di trattamento in acqua di bevanda il trattamento deve essere esteso a tutto il gruppo di suini per 5-7 giorni con: florfenicolo, trimetoprim/sulfamidici, tilmicosina o doxiciclina.
Il trattamento può essere modificato a seconda della risposta degli animali ed dei risultati di sensibilità agli antibatterici una volta disponibili.