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Controllo regionale della PRRS in Europa: il progetto olandese ha circa 1 anno di esperienza!

Il primo obiettivo del progetto era controllare le infezioni da PRRSv per la produzione di suinetti negativi.

Il virus PRRS causa, in tutto il mondo, molti casi d'infezione ed infezioni endemiche. Il costo della malattia è stato calcolato negli USA, Olanda, Danimarca e Svezia. Il costo per scrofe nelle rotture acute varia tra i 100   in Europa, ad oltre 200 € negli USA. Calcoli recenti in Danimarca, indicano che le perdite annuali per la suinicoltura danese, causate da malattia endemica o cronica da PRRS raggiungono i 15 milioni di euro nello scenario più ottimistico (oscilando tra  4 – 43 milioni). Il costo totale per l'industria suinicola americana è stato stimato in 530 milioni di euro l'anno. L'aspetto finanziario non è l'unico impatto negativo che dà la PRRS. Altri motivi per combattere questa malattia sono la frustrazione che causa durante gli episodi ricorrenti, nonostante si vaccini, le restrizioni sull'uso degli antibiotici in vari paesi europei come Olanda, Danimarca e Svezia, e le domande dei paesi importatori di suini e carni suine. Tutti questi temi hanno portato l'Olanda a prendere la decisione di creare un piano di controllo nei confronti della PRRS.

Granja holandesa

 

Quali strumenti abbiamo per lottare contro il PRRSV nei programmi regionali?

A partire dalle ricerche realizzate negli USA, si è dimostrato che ci sono strumenti efficaci che possono essere utilizzati negli allevamenti per raggiungere vari obiettivi: riduzione della forma clinica e dell'impatto zootecnico della malattia, eliminare il virus o prevenire la sua entrata. Questi strumenti sono: elevati standard di biosicurezza, chiusura dell'allevamento all'entrata di suini vivi, filtrazione dell'aria. Le sperimentazioni di campo, sia negli USA, come in altre parti del mondo, confermano il valore di queste armi. Però, nella pratica quotidiana di campo, la maggior parte degli allevatori semplicemente non possono applicare tutte queste misure allo stesso tempo, inclusa la filtrazione d'aria, necessaria per evitare l'entrata di nuovi ceppi di PRRSv che arrivano con gli aerosol. Ed è proprio qui che l'approccio regionale diventa importante: un'azione congiunta di tutti i produttori di una zona. In altre parole:  “Se non hai il filtro, lo status del tuo allevamento è soggetto allo status sanitario del tuo vicino".

 

Il programma olandese: priorità e primi risultati

Distribución de las granjas porcinas en Holanda
Fig 1: Distribución de las granjas porcinas en Holanda y la zona del proyecto PRRSv (círculo rojo)

Il programma olandese è iniziato a gennaio 2013, nella regione settentrionale dell'Olanda (figura 1). L'associazione produttori di carni e di Suini finanzia il monitoraggio e la formazione. 72 allevamenti fanno parte del progetto, circa il 75% degli allevamenti della regione. Il 20% sono scrofaie, il 25% a ciclo chiuso e il 55% di ingrasso. E' stata scelta un'area a bassa densità suinicola per minimizzare il rischio di infezioni trasmesse per via aerogena e dalla vicinanza ad altri allevamenti. Il primo obiettivo era quello di controllare le infezioni da PRRSv per produrre suinetti svezzati negativi. In questo modo, il programma intende non solo diminuire la trasmissione del virus tra allevamenti (biosicurezza esterna), ma anche all'interno degli allevamenti (biosicurezza interna: riducendo il numero di contatti tra soggetti possibilmente infettanti, sia direttattamente che indirettamente). Per un'implementazione ottimale delle misure consigliate, un consulente esterno ed esperto visita gli allevamenti periodicamente; non solo partecipa alla formazione del produttore come del veterinario aziendale (formazione del formatore). Il programma di formazione è iniziato in 39 dei 72 allevamenti. Il restante, o sono della stessa proprietà oppure ricevono suinetti da uno degli allevamenti già formati. Per ogni allevamento si crea un programma su misura con le azioni prioritarie, con particolare attenzione al miglioramento sia della biosicurezza interna che della biosicurezza esterna, includendo anche la possibilità della "chiusura dell'allevamento". La filtrazione d'aria e la vaccinazione non vengono applicati come regola generale, solamente in casi specifici e se l'allevatore è disposto ad investire in questi strumenti. Nei 72 allevamenti si fa il monitoraggio sierologico dei suinetti in svezzamento o ingrasso. Negli allevamenti a ciclo chiuso entrambe le categorie sono prelevate. Le scrofe non vengono testate nella fase iniziale del progetto. Prima dell'inizio non si conosceva lo status sanitario per il PRRSv. Per verificare se esiste una circolazione attiva del virus in allevamento, si prendono campioni di sangue ogni 4 mesi; attraverso la PCR si analizzano 20 suinetti di 9 settimane di età e con ELISA si analizzano i suini da ingrasso di 22 settimane. Oggi abbiamo già concluso il terzo ciclo (dopo 1 anno completo di monitaraggi) nei 72 allevamenti facenti parte del programma.

Finora, i risultati dei campionamento di sangue sono promettenti: molti allevamenti sono risultati negativi in 3 occasioni, ossia per i 20 suinetti svezzati, per i 10 suini da ingrasso o entrambi.

Quando le analisi sono negative, le azioni passano a rafforzare la biosicurezza esterna per prevenire l'entrata di virus e mantenere lo status negativo. Nei casi di risultati positivi, gli sforzi si concentrano nel bloccare la circolazione interna del virus attraverso il miglioramento del management e della biosicurezza interna.

La sfida per l'industria suinicola è, indubbiamente, la gestione della pulizia dei mezzi di trasporto, l'eliminazione dei suini morti e lo status di PRRS degli animali in entrata nell'area coperta dal progetto.Questo tema sarà trattato dalla commissione del progetto. Dentro il programma, sarà realizzata un'indagine sull'inattivazione del virus nei camion di trasporto con trattamento termico. In Olanda ci sono alcuni centri verri con lo status di "non sospetto" al virus PRRS, e che sono in grado di portare materiale seminale all'interno della regione del progetto. Lo status "non sospetto" vieni assegnato ai centri con risultati negativi mensili ed in assenza di anticorpi in quel momento (nel corso di 1 anno tutti i verri sono testati).

 

Altri programmi regionali di controllo in Europa

Durante il congresso Euro PRRS 2013, finanziato da European COST organizzato ad Heraklion Creta, sono stati presentati varie attività e progetti europei. Oltre al progetto olandese, altri progetti regionali sono partiti in Spagna (1 progetto in corso, 3 che sono iniziati nel 2014), Francia e Slovenia. Altri paesi stanno valutando di farlo: Danimarca, Irlanda del Nord ed Irlanda. Nei vari programmi in corso si utilizzano strumenti vari, per esempio in Olanda si fa formazione e monitoraggi frequenti, in Francia monitoraggio e/o eradicazione, in Calalogna, Spagna, zona ad elevata densità suinicola si usa una Rete di Allerta per informare i veterinari di nuovi episodi.

 

Iniziative euroepee a livello nazionale

Ci sono paesi europei che stanno pianificando un'iniziativa a livello nazionale. In Ungheria la legge pubblicata il 16 gennaio 2014 stabilisce un rigido protocollo per l'importazione di suini riproduttori (tra le misure la presenza di quarantena) e da ingrasso (solo suini provenienti da allevamenti negativi). La legislazione ungherese definisce un protocollo per regolamentare lo status degli allevamenti nei confronti della PRRS e che prevede un monitoraggio sierologico periodico. In ultimo, le regioni con minor densità suinicola si inizierà il programma di eradicazione del PRRSv. In Danimarca, il governo sta raccogliendo informazioni per iniziare il programma nazionale di eradicazione.

 

Confronto USA x Europa

Negli USA esiste un lungo storico di programmi regionali per l'eliminazione del PRRSv iniziati già nel 2004, nella Contea di Stevens, Minesota,e ora sono 25 i progetti regionali in corso. Evidentemente le situazioni sono ben diverse tra i due continenti: i ceppi tipo 2 presenti negli USA causano più rotture e maggiori perdite rispetto ai ceppi tipo 1 europei. Questo porta ad una minor motivazione a veterinari e produttori europei, ma non dobbiamo dimenticare i ceppi ad alta patogenicità riscontrati recentemente nell'est europeo e in Belgio. Il virus PRRS cambierà e ci sorprenderà con la sua elevata patogenicità in tutta Europa occidentale!

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