Antecedenti
La diarrea epidemica suina (PED) e la gastroenterite trasmissibile (TGE) sono malattie infettive dei suini, causate da coronavirus similari, ma antigenicamente distinti. Provocano anoressia, vomito e diarrea nei suini di tutte le età, con una mortalità chiaramente più elevata nei suinetti lattanti e svezzati.
Durante gli ultimi 40 anni, la prevalenza di queste malattie ha manifestato variazioni considerevoli in Europa, Asia e Nord America, con un marcato aumento nelle decadi 1970 e 1980, seguito da una considerevole riduzione negli anni 90. L'evidente riduzione della prevalenza della TGE nella decade degli anni 90 si attribuisce alla comparsa di nuovi ceppi di campo di coronavirus respiratori suini con una capacità naturale di generare immunità nei loro ospiti. Tuttavia, la capacità di questo virus di proteggere contro la PED pare sia scomparso negli ultimi focolai.
Eziologia e genomica
Il virus della PED è un coronavirus RNA monocatena a polarità positiva con un genoma di 28 kb di lunghezza. Tanto il virus della PED che il virus della PRRS sono ssRNA, per questo, entrambi sono molto labili ed hanno facilità di mutazione e ricombinazione del genoma formando nuovi ceppi. I virioni di coronavirus constano di un nucleocapside avvolto in 3 membrane proteiche. Nel caso della PED contiene anche una proteina di membrana conosciuta come ORF 3.
Figura 1. Morfologia del coronavirus.
Problemi da PED in Asia
I grandi focolai di PED sono comparsi in Corea negli anni 90 e furono seguiti da focolai associati in tutta l'Asia orientale. Dal 2005 fino ad oggi, i focolai di PED causati da questi ceppi “coreani” sono diventati un problema per il settore suinicolo dell'Asia orientale, specialmente nelle Filippine, che effettuò varie importazioni di suini coreani in quel periodo. Dal 2008 sono avvenute nuove ondate di focolai in tutta l'Asia orientale, attribuita a nuovi ceppi di virus della PED comparsi in Cina, causando ulteriori perturbazioni nelle produzioni suine della zona. Questi focolai attuali di PED si sono estesi in tutta la Cina, raggiungendo anche il Vietnam e la Tailandia. Il settore suinicolo di questi paesi si è consolidato e si è espanso, grazie ad una grande movimentazione di suini e personale tra i paesi della zona durante questo periodo.
Sul mercato esistono alcuni vaccini locali, sia attenuati che inattivati e sono stati usati massicciamente per contrastare tanto i ceppi coreani originali che i nuovi ceppi cinesi. Le analisi con PCR delle sequenze ORF3 dei ceppi asiatici del virus della PED suggeriscono che ci sono 3 gruppi di virus della PED che stanno circolando, con qualche correlazione con il ceppo vaccinale comunemente utilizzato. L'utilità reale di questi vaccini negli allevamenti con problemi è stata probabilmente molto limitata. Il controllo dei focolai negli allevamenti infetti si basa fondamentalmente nel cercare di creare immunità mediante "feedback": fornendo sufficiente materiale infettante con virus vivo (intestini di suini infetti). Tuttavia, nonostante questa pratica ha dimostrato nel tempo di essere efficace nel trattamento dei focolai, si è conseguito solo una immunità transitoria nei nuovi focolai. Gli allevatori riportano di focolai ricorrenti ogni 6 mesi, ognuno cattivo come il precedente. Questo nuovo modello può essere spiegato parzialmente dalla presenza simultanea di ceppi patogeni di PRRS, che riducono l'immunità nei soggetti. Negli ultimi mesi sono avvenuti numerosi focolai di PED similari negli USA.
Sintomatologia clinica e patologia
I sintomi clinici tipici dei focolai da PED attuali includono anoressia, vomito, disidratazione e diarrea acquosa giallastra nei suinetti (da 1 a 4 settimane di vita). Gli studi indicano un periodo di incubazione di circa 3 giorni. Le figure 2 e 3 illustrano casi tipici di PED asiatica.
Figure 2 e 3. Suinetti scartini, con vomito, magrezza e diarrea tipica da PED nei casi in Asia.
L'esame anatomo-patologico dei suinetti colpiti mostra un contenuto intestinale acquoso e giallastro con le pareti della mucosa intestinale assottigliate con un lieve ingrandimento dei gangli linfatici mesenterici. L'esame istologico mostra atrofia dei villi intestinali e dimensione ridotta nelle sezioni degli intestini colpiti.
Figura 4. Albero filogenetico del gene ORF 3 degli isolati recenti del virus della PED in tutta l'Asia. |
Diagnosi della PED
In laboratorio si può estrarre l'RNA a partire da sospensioni fresche di contenuto intestinale mediante kits commerciali. La trascrizione inversa può fornire cDNA per reazioni di PCR incorporando un oligo-iniziatore specifico per il gene ORF3 o per altri siti.
I coronavirus normalmente sono difficili da coltivare ed il PEDv non è una eccezione, e pertanto la maggior parte degli sforzi a partire da materiale di campo dà risultati in poche occasioni. L'utilità degli isolati è che i geni chiave possono essere completamente sequenziati, permettendo una migliore comparazione sulla patogenicità e sull'origine. Per tentare una coltivazione, si omogenizzano contenuti intestinali di casi clinici positivi con PCR, si chiarifica e si inocula in coltivazioni confluenti di cellule Vero. Le co-coltivazioni positive per il virus della PED si rilevano per gli effetti citopatici (CPE, in sigla inglese) in pochi secondi passa, con fusione cellulare e formazione di sincizi. La figura 4 mostra un albero filogenetico tipico degli attuali isolati asiatici della PED.
Il gene ORF 3 si considera un elemento chiave per la patogenesi della PED, dato che la sua sequenziazione si considera relativamente stabile. Tuttavia, i nostri alberi di analisi filogenetiche più recenti (figura 4) mostrano che gli isolati cinesi recenti pare formino 2 o più nuovi gruppi, provenienti dalle province del sud o del centro nord. Pertanto è possibile che nuovi gruppi di virus della PED siano comparsi sul campo a partire da eventi di ricombinazione specifici e mutazioni.
Conclusioni
Attualmente c'è una elevata prevalenza di virus della PED negli allevamenti cinesi ed in altri paesi dell'Asia, isolati in molti focolai di casi di diarrea grave. Questo tipo di infezioni è più frequente negli allevamenti di grandi dimensioni. I sintomi dei nuovi ceppi, tanto in Asia come negli USA, non sono distinguibili da quelli comparsi precedentemente in campo o in sperimentazioni. E' possibile che le variazioni rilevate nel gene ORF 3 abbiano potenziato la virulenza del virus della PED in termini epidemiologici. I risultati di vari studi suggeriscono che i ceppi asiatici recenti hanno una correlazione genetica e protettiva limitata verso i coronavirus respiratori che prima fornivano protezione naturale. Pertanto il mondo sta cercando un vaccino efficace contro la PED.