Per iniziare, facciamo il commento che va per la maggiore nell'ultimo mese in Spagna: il porto di Tarragona ha circa un milione di tonnellate di merce. Se fosse poco, la previsione è che continuano ad arrivare le navi in modo ininterrotto. Riassumendo, il porto è pieno "fin sopra i capelli" e porta fuori la propria merce altrove(con aumento dei costi). L'importante da sapere è che il porto di Tarragona non è una eccezione, ma la regola dei porti in generale in Spagna, almeno.
L'abbondanza di merce pressa i prezzi al ribasso, rendendoli più disponibili dato che l'eccesso dell'offerta si combina con una mancanza di domanda, e di fronte a questo scenario i fabbricanti di mangimi si sentono abbastanza tranquilli. Questa situazione è favorita dal fatto che è passata quasi inosservata la pressione del raccolto di mais spagnolo e francese.
Una nota diversa va all'orzo. Una volta passato il raccolto, l'orzo segue altre strade, indipendentemente dalla zona, il prezzo è di circa 183-186 €/Tm secondo la destinazione. Secondo la mia opinione, l'orzo è facilmente stoccabile, di facile mantenimento, e ancora più importante, l'agricoltore (cooperativa o produttore o commerciante) non manca di liquidità. Se a questo si sommano gli scarsi interessi bancari attuali, per poco che salga il prezzo, l'orzo conviene ampiamente tenerlo. Molti agricoltori sono quasi obbligati a venderlo il prossimo anno per non raddoppiare i raccolti, alcune cooperative o commercianti preferiscono arrivare alla fine dell'anno con i magazzini pieni o con merce sufficiente, gli agricoltori dopo vari anni buoni sono in grado di aspettare prezzi più interessanti. Tutto questo e per qualche altra ragione, che di sicuro mi dimentico, fanno prevedere che il comportamento dell'orzo sia cosi difficile da immaginare. Quello invece che è chiaro è che quando si abbasserà di un paio o tre euro, la poca o molta offerta attuale presente sarà assorbita dal mercato, per cui vedo che difficilmente la situazione cambi fino all'inizio dell'anno prossimo, una volta che si potrà vedere con maggior precisione l'evoluzione del raccolto.
In realtà, l'analisi del mese di ottobre in previsione, mostra che è stato un mese con prezzi stabili se si osserva l'inizio e la fine del mese, ma con prezzi variabili giorno per giorno. E di momenti imprevisti ce ne sono stati diversi. Il cambio euro/dollaro ci ha spaventato l'ultimo giorno 22, con la rivalutazione del dollaro al passo con le parole di Mario Draghi, i prezzi sono saliti di 3-4 €/Tm e oggi stesso si torna a parlare a pari livelli delle quotazioni che abbiamo lasciato passare il giorno 22.
Infine, i disponibili sono coperti da una grande offerta e dalla relativa tranquilittà della domanda grazie alle coperture esistenti, almeno fino a fine anno. I futures di Chicago o Matif, hanno una grande resistenza difronte ai grandi stocks del fine raccolto, così come a fronte della stabilità della domanda dei paesi asiatici ( o almeno la mancanza di aumento delle richieste alle quale si era abituati negli ultimi anni, per non parlare dei timori dello stato di salute della Cina), che favorisce la calma del mercato. Cosicchè gli acquirenti, di fronte alle coperture più che sufficienti e con questo scenario, aspettano il momento in cui ci saranno i "regali" per tornare a prendere una decisione di acquisti futuri, e torneremo a rivedere almeno i prezzi vicini ai minimi che abbiamo già visto qualche mese fa. Capisco che questa sarà la tendenza dominante del mercato nei prossimi mesi, o al massimo, fino a febbraio-marzo, quando sarà tutto più chiaro di come va la campagna.
4 novembre 2015