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Durante le festività non aumenteremo di peso solo noi...

L'aumento del numero dei suini è inevitabile.

L'aumento dell'inventario negli USA è probabilmente il tema più caldo nella mente degli allevatori americani. Le previsioni arrivano da tutte le parti: case genetiche, mediatori, costrutturi, ecc., quasi tutti pronosticano una crescita tra moderata a forte, e che si sta già mettendo in moto. Molti rapporti sull'aumento delle attività, spesso creano opposizioni locali e/o qualche titolo sui giornali che aumentano la visibilità del settore. Si cercano scrofaie in zone non colpite dal PEDv.

Inoltre, c'è un aumento dell'offerta di contratti a prezzo finito per scrofaie che producono suinetti svezzati. Si tratta di scrofaie che producono suinetti svezzati ad un prezzo fisso per un anno, il che riduce il rischio,ma d'altra parte è problematico, nel caso di aumento dei costi di produzione, episodi di malattie, o scarso management. Ci sono inoltre altri rischi, dato che questi contratti sono falliti quando i prezzi dei suinetti svezzati erano troppo bassi o quando gli acquirenti si trovavano di fronte ad una grande differenza tra il prezzo contrattato e quello di mercato. Può essere molto attrattivo acquistare suinetti svezzati a 11 dollari sul libero mercato quando li hai contrattati ad oltre 40 dollari e si stanno perdendo 30 dollari per suino da macello. Alle banche piace molto, a patto che il contrattante sia solido.

Sacrificios en mataderos de EEUU y precio del peso vivo 51-52% magro/CWT por trimestres (2009-2015*).
Figura 1. Macellazioni negli USA e prezzo del peso vivo a 51-52% di carnosità/quintale in US$
per trimestre(2009-2015*). Fonte: Ron Plain, University of Missouri e USDA
*Previsioni per il secondo trimestre 2014 fino al 2015

La figura 1 mostra i dati di ogni trimestre di macellazione negli USA. Sono dati USDA, fino al primo trimestre 2014, utilizzando le previsioni di Ron Plain, collega ed analista di prezzi dell'Università del Missouri. Si può apprezzare il tipico e regolare profilo stagionale con i picchi di macellazione di questo periodo e le cadute nei mesi estivi, che si ripetono ad ogni anno come un orologio. Se ti fissi nel movimento sottostante a questo profilo vedrai che c'e stato un aumento finchè la PED ha sgonfiato tutte le vendite. Questione che sembra essere finita, con un ristabilimento della normale produttività, almeno in una ottica congiunta a livello nazionale.

Una rapdio flash sui dati produttivi delle scrofe, che l'USDA tiene monitorate, rivela che, indipendentemente dalla dimensione della scrofaia, da febbraio 2014, i suini prodotti per scrofa sono tornati ai valori di 5 anni fa, ma nel rapporto "Hogs and Pigs Report" pubblicato dall'USDA a settembre 2014, la produttività era stata ripresa praticamente del tutto; tuttavia, non vi è stato il tipico miglioramento "decimale" per suinetto svezzato atteso per il 2014. Probabilmente, nel prossimo report, quello di Natale, si vedrà la produttività delle scrofaie completamente normalizzata per tutte le dimensioni di scrofaie. Sappiamo però che il numero delle scrofe non si è ancora ripreso totalmente, ma le previsioni dei parti, stimati due mesi fa, sono molto superiori alle aspettative di commercializzazione fatte per i primi mesi del 2015.

Media móvil de sacrificios en mataderos de EEUU y precios de peso vivo 51-52% magro/CWT por cuatrimestres (2009 hasta 2015*).
Figura 2. Media mobile delle macellazioni negli USA e prezzi dei suini a peso vivo con 51-52% di carnosità/quintale in US$ per quadrimestri (2009 fino al 2015*). Fonte: Ron Plain, University of Missouri e USDA
*Previsioni dal 2º quadrimestre del 2014 al 2015

Un'altra forma di vedere grafici che contengono molte variabili ripetitive (come nella figura 1), è la rappresentazione attraverso medie mobili. La figura 2 mostra i dati della figura 1, con una media mobile dei 4 trimestri precedenti. La media mobile permette di osservare le tendenze perche elimina i "su e giù". Devi solamente stare attento che la linea della media mobile è un può indientro rispetto al presente e che necessita di un tempo minimo affinchè l'informazione attuale modifichi la media ed evidenzi un cambio di tendenza. Quello che si vede chiaramente nella figura 2, è la risposta del prezzo alla riduzione delle macellazioni dovute alla PED, la ripresa della produttività normale, che è quasi di ritorno alla linea basale di prima della PED nella media mobile. Questo significa che il numero dei suini macellati oggi ha già superato questo punto.

L'ultima volta abbiamo fatto vedere che l'indice suino/mais stava avvisando dell'aumento del numero dei suini per la prima volta dal 2005-06, qaundo i guadagni erano elevati, dovuto all'aumento dell'export e del prezzo del mais che non era stato colpito, nonostante la domanda da parte delle distillerie di etanolo. La richiesta di mais continua ad essere relativamente ribassista, ma potrebbe cambiare velocemente. Abbiamo avuto un raccolto record a livello mondiale e la tendenza del mais all'aumento si è appiattita, con una produzione di carni bovine stranamente bassa ed una produzione di carni suine ridotta. I pesi al macello sono aumentati notevolmente, il che ha aiutato a mitigare il problema della domanda, che altrimenti sarebbe stata creata considerando i pesi degli anni pregressi.

Un alro impatto è quello della caduta drammatica del prezzo del petrolio, che ha vari effetti interessanti sul prezzo del mais. In primo luogo, quando si abbassano i prezzi della benzina, c'è meno richiesta di etanolo, che è meno energetico e in questo momento non è così competitivo come prezzo. Nei paesi dove le imposte non sono la parte più importante del prezzo, lo stimolo ad usare etanolo ad un costo inferiore si riduce. Indubbiamente, la maggior parte dei paesi sviluppati mescola etanolo, per cui il prezzo finale è meno sensibile al cambiamento, però ci sono meccanismi per correggere l'uso, pertanto, la domanda potrebbe abbassarsi leggermente. Questo può frenare la domanda per il mais, almeno per la produzione di etanolo da destinare agli USA.

La caduta del prezzo del petrolio ha alcuni contraccolpi che sono difficili da misurare con precisione. In genere, il basso prezzo del petrolio tende a fortificare il dollaro americano nei confronti delle altre monete, dato che sta ad indicare una crescita economina (l'economia americana usa molta energia, e i costi calano) e tende ad invertire l'attrazione agli investimenti alternativi in materie prime ( che era successo gradualmente per i pochi guadagni degli investimenti tradizionali dovuto alle politiche di liquidità della Banca Centrale), facendo sì che la gente lasci i propri investimenti nelle materie prime, oggi meno interessanti, e torni a scomettere in investimenti di crescita economica. Tutto questo rafforza il dollaro, che a sua volta può mettere un freno alle esportazoni di suini e mais. Diamo il benvenuto all'anno nuovo e vedremo cosa succederà. Auguro che i guadagni ritornino in Europa nel 2015 e che non spariscano troppo velocemente negli USA.

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