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Fattori di rischio per la polmonite enzootica nei suini all'ingrasso. La visione dal campo di Enric Marco...

In questo studio di casi e controlli condotti tra il 2006 ed il 2010 si raccolsero dati per identificare i potenziali fattori di rischio per la comparsa della polmonite enzootica (EP). Parteciparono 100 allevamenti di una regione con elevata densità suina, dove la maggior parte degli allevamenti erano endemicamente infetti da Mycoplasma hyopneumoniae (M hyo). Contatti temporanei tra animali di età diverse per brevi periodi di tempo sono anch'essi associati ad un aumento del rischio...

31 Marzo 2016
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Articolo

Herd-Level Risk Factors for the Seropositivity to Mycoplasma hyopneumoniae and the Occurrence of Enzootic Pneumonia Among Fattening Pigs in Areas of Endemic Infection and High Pig Density. H Nathues, YM Chang, B Wieland, G Rechter, J Spergser, R Rosengarten, L Kreienbrock and E. grosse Beilage. Transbound Emerg Dis. 2014 Aug;61(4):316-28. doi: 10.1111/tbed.12033

 

Cosa si è studiato?

In questo studio di casi e controlli condotti tra il 2006 ed il 2010 si raccolsero dati per identificare i potenziali fattori di rischio per la comparsa della polmonite enzootica (EP). Parteciparono 100 allevamenti di una regione con elevata densità suina, dove la maggior parte degli allevamenti erano endemicamente infetti da Mycoplasma hyopneumoniae (M hyo).

 

Come si è studiato?

Gli allevamenti vennero distribuiti in 3 gruppi come si descrive nella seguente tabella:

Gruppo Numero di allevamenti Polmonite enzootica Indice di tosse Sieroprevalenza di M hyo
Ammalati 40 + elevato elevata
Sani 25 - basso bassa
Sieropositivi 35 - basso elevata

In tutti gli allevamenti si analizzò il management, l'allevamento, le condizioni ambientali ed i segni clinici(Indice di tosse), si valutò anche la sieroprevalenza del M hyo, SIV e PRRS nei suini alla fine dell'ingrasso. I risultati furono analizzati per rilevare le differenze tra i 3 gruppi e si calcolò solo la correlazione tra le variabili con differenze chiare, che furono analizzate mediante un modello multivariabile. I fattori identificati furono classificati come Indice di Rischio Relativo (RRR-Relative Risk Ratio, in sigla inglese).

 

Quali sono stati i risultati?

I valori medi di sieroprevalenza e Indice di tosse furono i seguenti:

Gruppo Indice di tosse Sieroprevalenza di M hyo (%)
Ammalati 4,3 86,6
Sani 0,7 11,2
Sieropositivi 0,9 86,3

 

Fattori e RRR statisticamente rilevanti negli allevamenti "ammalati" rispetto ai"sani" ed ai "sieropositivi":

  • La vaccinazione nei confronti del M hyo nei suinetti (1 dose a 2 settimane o meno), aumentó il rischio di essere un allevamento "ammalato" nel 7,33 (p=0,026).
  • Il trattamento antibiotico routinario dei suinetti lattanti nella prima settimana di vita con sostanze efficaci nei confronti del M hyo aumentavano il rischio nel 6,88 (p=0,059).
  • Il contatto (da vari minuti a diverse ore) tra suini all'ingrasso di diverse età durante i riempimenti dei box aumentò il rischio nel 4,42 (p=0,012)
  • La gestione di bande a 1 o 3 settimane aumentò il rischio nel 3,14 (p=0,049) rispetto a quelli con 2 o 4 settimane
  • Gli anticorpi in competizione nei confronti del SIV H3N2 nei suini in finissaggio aumentavano il rischio nel 1,03

 

Fattori che influenzavano la sieroprevalenza da M hyo (con o senza sintomi clinici):

  • Maggior rischio all'aumentare dell'età allo svezzamento (>23 giorni)
  • Il rischio si riduce negli allevamenti nei quali le scrofette vengono esposte a soggetti vivi al posto delle feci o di altro materiale
  • Il rischio è minore negli allevamenti con più suinetti svezzati per scrofa/ anno

 

Quali conclusioni si traggono da questo lavoro?

I programmi di prevenzione e le strategie di controllo dell'EP negli allevamenti infetti endemicamente normalmente si basano sulla vaccinazione ed il trattamento dei suinetti. I risultati di questo studio dimostrano che anche i programmi dovrebbero tenere in considerazione i fattori di rischio della malattia clinica e dell'aumento della trasmissione del M hyo. Le strategie efficaci per ridurre l'impatto della EP sembrano essere: l'acclimatamento ottimizzato della rimonta, così come una stretta separazione tra i lotti dei suini, con il management del tutto pieno-tutto fuori.

 

Enric MarcoLa visione dal campo di Enric Marco

La polmonite enzootica è forse una delle malattie più  diffuse negli allevamenti di suini, specialmente nelle zone ad alta densità, dove la sua prevalenza è abitualmente del 100%.

Durante gli ultimi anni, il suo controllo si è basato sull'applicazione di diverse strategie vaccinali, specialmente applicate ai suinetti. Tuttavia, e malgrado loro, la presenza clinica ed il rilevamento di sieroprevalenze elevate nei suini d'ingrasso continua ad essere relativamente frequente.

I fattori ambientali ed il management sono sempre stati associati alla presentazione di questa problematica. E' da tutti conosciuto che gli ingrassi a flusso continuo presuppongono un rischio reale dell'espressione della malattia, ugualmente come gli ambienti mal ventilati o con una eccessiva densità di suini. Il presente articolo revisiona molti di questi fattori e rivela alcuni dettagli di gestione che forse sono stati sottovalutati, ma che dovrebbero essere tenuti in considerazione nelle nostre azioni future.

La possibilità del contatto tra suini di distinte età sempre è stata considerata un rischio di insorgenza della polmonite enzootica e in questo senso l'articolo non scopre nulla di nuovo. Tuttavia, la precisione che fa, dei contatti temporanei per brevi periodi di tempo si associano anch'essi ad un maggior rischio, e questa è sì una novità!. Non stiamo parlando di comparare i flussi continui nei confronti della gestione dei lotti, ma che la gestione dei lotti venga realizzata correttamente o meno.

L'impatto di un corretto adattamento sanitario delle scrofette nell'espressione della polmonite enzootica non sembrava tanto rilevante dal momento che le vacinazioni si applicano abitualmente nei propri programmi di adattamento. Tuttavia, le conclusioni dell'articolo sembrano chiare, nel senso che un corretto adattamento dovrebbe includere il contatto diretto con soggetti dell'allevamento ricevente.

L'articolo rileva anche un maggior rischio quando si applicano piani vaccinali precoci (< 2 settimane), quando si vaccinano i suinetti la prima settimana di vita, quando si svezzano con più  giorni o quando gli allevamenti vengono gestiti in bande da 1 o 3 settimane rispetto a 2 o 4 settimane (con questi tipi di bande lo svezzamento precoce è obbligatorio). A mio parere, questi risultati ci starebbero indicando che è importante tenere in considerazione quello che succede nelle sale parto se vogliamo raggiungere un corretto controllo della polmonite enzootica. Dalla pubblicazione del lavoro realizzato da E. Fano e C. Pijoan (2007) dove si correlava l'espressione della malattia nell'ingrasso con la prevalenza nei suinetti svezzati, sappiamo che il controllo precoce della malattia è uno dei punti critici. Tuttavia, alcune delle conseguenze pratiche dell'articolo di E. Fano sono possibilmente erronee alla vista dei risultati. Come per esempio, i trattamenti precoci nei suinetti o pensare che la vaccinazione estremamente precoce eviti la colonizzazione.

Dall'articolo che commentiamo, sembra venir fuori che le azioni sono maggiormente efficienti quando sono destinate a ridurre l'escrezione del M.hyo nelle scrofe riproduttrici che quando si concentrano nel controllare l'infezione nei suinetti. In generale, gli allevamenti che raggiungono la maggiore produzione (maggior N° di suinetti svezzati) sono quelli che presentano una buona stabilità sanitaria a livello di riproduttori e che l'articolo correla con un minor rischio dell'espressione della polmonite enzootica.

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