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Febbraio ha sempre certe particolarità... Tanto per incominiciare è il mese più corto e dal punto di vista climatico è spesso imprevedibile (come il detto popolare recita "febbraio mese birichino"). A febbraio si celebra l'anno nuovo in Cina, per cui il gigante asiatico è stato per una settimana fuori dai mercati. Anche se per meno tempo, pure il Brasile con il carnevale è stato fuori dai giochi . Per quanto riguarda i bollettini del mese, sembra che si siano messi d'accordo questo mese per continuare ad aumentare gli stocks di fine campagna e le previsoni dei nuovi raccolti continuano ad essere buone, pronti a "mettere le mani sul fuoco". E, come no, i trasporti continuano a prezzi stracciati: l'esempio più eclatante che il commercio mondiale non passa i suoi momenti migliori. Riassumento, il mese di febbraio ha una tendenza chiara: ribassista!
Questo mese ci ha regalato una diminuzione dei prezzi del mais che ha ceduto di 3-4 €/Tm posizionandosi a circa 160 €/Tm per pronta consegna (anche se si sentono vendite al ribasso), ma rimangono totalmente fuori mercato dovuto alla pressione francese, dove si sentono offerte di 164 €/Tm franco arrivo. Per le posizioni future, sembra che si continui a chidere di più per i mesi estivi, posizionandosi a 167-169 €/Tm e il raccolto nuovo a circa 163-164 €/Tm. Il frumento sembra continuare ad essere la stella del mais, in Tarragona si parla di 161-162 €/Tm per la merce disponibile, ma l'offerta francese continua ad essere molto più competitiva (tra 162-164 €/Tm posto a Lerida). Il nuovo raccolto continua a circa 163-164 per le posizioni di agosto-dicembre/2016. Come novità si sente l'orzo di nuovo raccolto (agosto-dicembre 2016) a 164-165 €/Tm a seconda del porto. In definitiva, senza che serva da precedente, al giorno d'oggi, abbiamo lo stesso prezzo del mais, frumento e orzo per i raccolti nuovi.
Gli acquirenti hanno iniziato questa prima parte dell'anno con coperture importanti (sicuramente molto di più di quanto si desiderebbe), il che ha scavato la caduta dei prezzi per i disponibili e ha favoreggiato che quando la Francia voleva vendere, ha dovuto ribassare il prezzo per trovare interessati. Anche chi più chi meno hanno preso posizioni per il nuovo raccolto di frumento, avendo oggi la sensazione che si fossero sbagliati, per cui si mostrano restii a prendere posizioni fino a che possano sbirciare "el cul del sac" che si dice in catalano (fine dei ribassi).
Ora le proteine: cede posizioni poco a poco. Si è operato al di sotto dei livelli di 290 €/Tm per consegne immediate, livelli di prezzi non visti da molto tempo. Oggi si parla di prezzi all'incirca di 300 €/Tm per consegne a tutto 2016; gli acquirenti, con coperture abbastanza considerevoli e oggi molto costose, mostrano scarso interesse per la soia. Una novità è che questo mese abbiamo già sentito prezzi anche per tutto il 2017, a 310-305 €/Tm. Gli operatori non si stanno coprendo di gloria per la colza ed il girasole. Si cerca di parlare di prezzi di c. 200 €/Tm al porto, ma di 204-205 €/Tm alla destinazione, e la voglia di vendere di qualche operatore ha provocato delle vendite a 194-195 €/Tm. In quanto al girasole, dire che viene commercializzato sembra un eufemismo, ma si offre al mercato a 190-188 €/Tm.
Una piccola nota: ultimamente sembra che siano scomparse le offerte di triticale, segale o sorgo però in qualsiasi momento potranno emergere per porre più tensione al mercato.
Riassumento, a breve termine difficilmente le cose cambieranno, ma dobbiamo ricordare che tradizionalmente la fine di marzo porta sempre aumenti, in genere al ritmo di come vanno i raccolti. L'altra verità è che i fondi sono corti e vedendo il panorama macroeconomico e le notizie negative che arrivano da ogni fronte, aspettiamo di vedere cosa succede...
Concludo con un altro detto: "Febbraio matto, e marzo ancora di più".
3 marzo 2016
