L'inseminazione artificiale è la tecnica più diffusa in suinicoltura e continua l'evoluzione. Sono arrivate sul mercato negli ultimi anni nuove tecniche inseminative: intrauterina, post-cercicale, intrauterina profonda, sono i più rappresentativi di questa evoluzione. In queste nuove tecniche, è possibile la riduzione del numero degli spermatozoi per dose rispetto alla tecnica tradizionale senza alterare la fertilità e la prolificità; la maggiore riduzione si osserva con la tecnica di inseminazione intrauterina profonda (Roca et al., 2011). La diversificazione delle tecniche apre il dibattito su quale adottare. I criteri per la scelta dovrebbero essere non solo quella del prezzo (catetere e dose) ma basarsi sulla produttività ed economicità. Produttività intesa come numero di suientti nati e/o svezzati, incluso il peso dei suinetti, per ogni 100 scrofe coperte. Redditività definita come spesa (catetere, dosi, mano d'opera,ecc) per suinetto nato o svezzato. Quello che può essere produttivo o economico per un allevamento non lo è necessariamente per un altro allevamento. Ci sono fattori che condizionano la produttività e la redditività per ogni allevamento specifico. Per esempio, lo scenario in cui si realizzano le inseminazioni secondo la piramide produttiva (selezione, moltiplicazione, commerciale) condiziona la disponibilità dei verri e del tipo di seme da impiegare (fresco, congelato o refrigerato). Recentemente, è stato pubblicato sulla rivista Journal of Animal Science un interessante studio, realizzato da Gonzalez-Peña e collaboratori in cui il tema viene affrontato, e tra le varie risposte che dà l'articolo c'è la risposta a questa frequente domanda: Qual'é la miglior tecnica per l'inseminazione artificiale?. In riassunto, gli autori, in base ai parametri produttivi ed economici, considerano il più redditizio per le aziende di selezione la tecnica intrauterina profonda e la tecnica post-cervicale per gli allevamenti commerciali. Rispetto al tipo di seme, il seme fresco o refrigerato sarebbe quello più indicato per la tecnica post-cervicale ed il seme congelato per la tecnica intrauterina profonda.
Figura 1. Dosi seminali refrigerate commercializzate in Spagna nel 2010(Risultati dall'indagine realizzata presso i centri di produzione seminale per conoscere lo status dell'inseminazione post-cervicale in Spagna, su richiesta dall'Associazione Nazionale Allevatori Suini della Spagna)
La situazione più frequente in suinicoltura è un allevamento commerciale che utilizza seme refrigerato. In questo scenario l'inseminazione post-cervicale sta sostituendo l'inseminazione tradizionale, almeno in Spagna, come mostra il fatto che il 60% delle dosi commercializzate dai centri nel 2010 sono state impiegate nell'inseminazione post-cervicale o intrauterina (figura 1). Inseminazione intrauterina? Secondo A. Bolarin, esperto di AIM Iberica, nell'ultimo meeting dell'Associazione di Veterinari Specialisti in Inseminazione Artificiale , ha detto che non esiste un consenso generale, anzi, al contrario, il range di spermatozoi utilizzati nelle dosi seminali varia moltissimo:da 500 a 2000 x106 spermatozoi per dose (Tabella 1). Riflettendo su questo punto, dovremmo essere prudenti al momento di fissare il n° di spermatozoi per dose seminale, nonostante il desiderio di abbassare questo numero, mantenendo un margine di sicurezza della fertilità (n° minimo di spermatozoi necessari per dose seminale per garantire che tutti gli ovuli ovulati siano fecondati). Questo numero può variare enormemente tra allevamenti. Ricordiamoci che solamente il 5-6% di variabilità tra allevamenti per fertilità-produttività dipende dal binomio verro-seme. I restanti 94-95% dipendono da fattori legati alla scrofa ed al management, inclusa la ricerca calori, la manipolazione della dosi seminali in allevamento, la professionalità durante l'inseminazione, il numero di interventi per scrofa, per ciclo, ecc. Altro aspetto da considerare e che è molto dibattuto è il volume delle dosi seminali da usare nella intrauterina. Questo tema è una vera polveriera... Il volume della dose è importante: si potrebbe dire in generale che i migliori risultati di fertilità e prolificità maggiore è il volume, secondo un ordine preciso, migliore la fertilità e prolificità. Il volume della dose è legato alla diluzione degli spermatozoi. Una diluzione eccessiva (dosi con molto volume e pochi spermatozoi) danneggia la funzionalità spermatica e di conseguenza la fertilità e prolificità. Il sistema di imballaggio a camera doppia (two-chamber bag: la prima con spermatozoi conservati ad un basso grado di diluzione e una seconda camera con un solo diluente) sembra essere un'alternativa che unisce entrambi i vantaggi:un volume finale della dose seminale congruo associato ad un ridotto grado di diluzione degli spermatozoi durante la conservazione in refrigerazione.
Tabella 1. Risultati comparativi di fertilità e produttività di scrofe inseminate con seme refrigerato impiengando differenti tecniche di inseminazione: intrauterina o post cervicale (IU) e tradizionale (IT). Dati estratti dalla presentazione di A. Bolarín en AI-Vets 2013.
Fonte | Tecnica IA | Scrofe inseminate | Volume (ml) | Spz/dose (x106) | Fertilità (%) | Prolificità (suinetti per parto) |
Hernández-Caravaca (2012) | IU | 1.664 | 40 | 1.500 | 91,65 | 14,13 |
IT | 1.716 | 80 | 3.000 | 88,58 | 13,65 | |
Juan Jiménez SAU (2012) | IU | 65.808 | 40 | 1.500 | 85,80 | 10,51 |
IT | 68.308 | 80 | 3.000 | 83,30 | 10,51 | |
Danske Svinproduktion (2008) | IU | 3.077 | 80 | 750 | 91,3 | 16,3 |
IU | 3.021 | 80 | 500 | 88,9 | 16,2 | |
IT | 3.099 | 80 | 2.000 | 90,2 | 16,5 |