Sto ripetendo in molti convegni che il mercato spagnolo ha la particolarità che dipende dai raccolti, e questi, a loro volta, dipendono dal meteo, dunque c'è molta incertezza. I raccolti ovviamente sono quelli che determinano l'offerta dei cereali, per cui condizionano il prezzo, facendo più o meno prevedibili le oscillazioni. Però...sapere quale sarà il prezzo massimo o minimo di ogni tendenza è tutt'altra cosa, e questo non lo sa nessuno. Un esempio, all'avvicinarsi del momento dei raccolti, i prezzi tendono al ribasso (sempre e quando il raccolto sia più o meno abbondante) oppure quando le coperture a livello mondiale sono corte, i prezzi tendono al rialzo; occorre anche un aumento dei prezzi quando è passato il momento della pressione del raccolto ed i prezzi si stabilizzano.
Da un altro lato, dobbiamo tener presente che ogni anno è diverso. Quest'anno per esempio gli acquirenti sono ben coperti, almeno fino a maggio, ed i porti continuano ad essere pieni di merce, in parte perchè quel che manca viene soddisfatto con il mercato interno o francese. Per quanto riguarda le posizioni più distanti, anche se si è operato, non c'è stata l'allegria di altre volte. Uno dei motivi è la mancanza di voglia di coprire posizioni future dovuto al basso prezzo della carne. Inoltre dobbiamo aggiungere l'incertezza del cambio, dato che in poco tempo il rapporto euro/dollaro è passato da 1,30 a 1,08 circa, con la sensazione dal mercato che questa situazione non si freni alla parità (ossia rapporto pari a 1) finchè non ci sarà una svalutazione. Evidentemente, dipende dalla tendenza che ognuno crede verso quale indirizzo prenderà il cambio: si prenderà una o un'altra decisione.
Riassumendo, oggi viviamo un momento in cui si aspetta che il mercato si svegli. Anche se i prezzi sono aumentati, il rialzo è stato in proporzione minore rispetto a quanto sperato dai venditori. Il mais è passato da 165 €/Tm a 170 €/Tm porto franco ad aprile 2015, i futures per giugno/settembre sono quotati a 178 €/Tm e lo stesso per il nuovo raccolto (ottobre/dicembre).
Per il frumento, dopo il tentativo di aumento tra 8 e 10 €/Tm, oggi si quota allo stesso prezzo di un mese fa, circa 190-191 €/Tm con disponibilità di 188-189 €/Tm per il nuovo raccolto (settembre/dicembre).
In ultimo, l'orzo continua nello stesso segno di quasi tutta la campagna. L'agricoltore non vuol vendere, e questo fa la quotazione raggiungere tra 181-185 €/Tm secondo la destinazione: i consumi continuano ad essere irrisori.
Infine, l'ultimo rapporto americano della campagna e degli stocks ha lasciato le cose più o meno come erano prima. Gli stocks di mais, soia e frumento continuano ad essere superiori rispetto ad un anno fa, sopratutto la soia ( anche se è vero che gli stocks dell'anno passato erano molto scarsi). Le stime di semina del mais si riducono, di poco, di circa 600.000 ettari; la superficie per la soia aumenta di 380.000 ettari e per ultimo quella del frumento si riduce di 580.000 ettari. Il tutto per una superficie totale di 92.790.000 ettari, ossia..quasi niente!!
Capisco che a partire da ora dovremo aspettare i mesi di maggio/giugno, quando avremo più informazioni sui raccolti in generale, sopratutto dell'emisfero nord. Allo stesso tempo, dobbiamo verificare se prima del raccolto i commercianti decidono o no di alleggerire gli stocks.
Ancora due cenni sulle proteine. Il primo è che siamo in pieno raccolto in Brasile, l'attesa delle navi è di solamente 35 giorni, il minimo degli ultimi anni, e questo può essere dovuto ai miglioramenti nelle infrastrutture, ma non è detto, oppure perchè ci sono meno esportazioni, e che è più vero. Come detto dagli USA, loro stanno sostenendo il mercato e stanno vendendo la propria soia prima dell'ottimo raccolto del Brasile e quando avranno finito vedremo cosa succede. Il secondo cenno è che se il dollaro fosse a 1,3 euro, oggi si parlerebbe di farina di soia a 320-330 €/Tm. Sia per l'offerta sia per il cambio, la farina di soia non abbassa il suo prezzo.
2 aprile 2015