Un altro anno è passato ed il mercato del "che tempo che fa" ritorna in tutto il suo splendore a luglio. All'inizio del mese si parlava di un eccesso di acqua nella "cintura del mais" negli USA, questo associato alle mancanze di pioggie ed eccesso di caldo nelle zone di produzione d'Europa (Francia, Romania, Ungheria…) hanno fatto scalare i prezzi ai livelli mai visti da molto tempo. Il frumento ha raggiunto i 204-200 €/TM per acquisti agosto/dicembre 2015, il mais fino a 198 €/Tm per il nuovo raccolto e la soia i 400 €/Tm. Logicamente, difronte a tali rialzi, l'orzo non venne quotato nonostante fosse in pieno raccolto. Per peggiorare la situazione, c'è stata la "tragedia greca" che era al punto del crollo, in pieni negoziati facendo traballare l'euro. Anche i prezzi del trasporto sembravano ripartire.
Qualche settimana dopo, l'estate perde forza e le acque tornano e la secca non ha influenzato la campagna di Ucraina e Russia; il clima negli USA si vede in miglioramento e favorevole. Lo spavento delle borse in Cina di fronte alla disaccelerazione economica (le stime ufficiali parlano di 7% di crescita), ha ugualmente pressato al ribasso i prezzi di tutte le commodities e dei trasporti. Riassumento, siamo dove dovevamo essere un mese fa, prima del rapporto USDA degli stocks, questo sì, senza togliere valore che in Europa si prevede un raccolto di mais con un segno -8 milioni di tonnelate (2 delle quali sono attribuite alla Francia).
In questi movimenti, il mais della campagna vecchia (consegna agosto) viene quotato a circa 178/177 €/Tm porto franco, il nuovo raccolto a 174 €/Tm per novembre-gennaio, anche con chiusure a 178 €/Tm per tutto il 2016. Il frumento dovremo posizionarlo a circa 180-181 €/Tm per consegna disponibile e 184-183 €/Tm per agosto/dicembre 2015. In quanto all'orzo, contiuna a gocciolare l'offerta a 181/183 €/Tm dipendendo dalla destinazione, e la domanda continua sotto i minimi. Ci sono state offerte per la segale a 170 €/Tm per settembre/dicembre 2016, almeno per consegne a Tarragona e Barcellona.
Ora la domanda, dopo 30 giorni di pazzia è: come proteggerci dal futuro. Sarebbe prudente aspettare le decisioni di acquisti di agosto/settembre per vedere dove vanno a finire i prezzi dei cerali, difronte alla pressione del raccolto nell'emisfero nord, sopratutto con la pressione di vendita della Russia e dell'Ucraina. Oggi come oggi, sembra che i prezzi più bassi li abbiamo visti qualche settimana fa e che non si vedrà più facilmente il mais a 165 €/Tm ed il frumento a circa 170 €/Tm, però sono diventati più maturi. Dobbiamo tenere presente il possibile futuro rialzo degli interessi negli USA, che potrebbe sovravalutare il dollare nei confronti dell'euro.
In quanto ai proteici: hanno subìto un calo, ma non il sufficiente. La soia continua a c.373 €/Tm per quella disponibile ed è a tariffa piena fino alla fine dell'anno. Dobbiamo aspettare ottobre/novembre per vedere il raccolto americano, se pressa sufficientemente i prezzi e allora, saremo felici. Il girasole e la colza continuano sulla propria strada, apparentemente irragiungibili e senza interesse.
31 Luglio 2015