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Il ruolo dei fomiti e del personale nella trasmissione del PRRSV

Le misure di biosicurezza che fanno riferimento alle visite dovrebbero essere applicate in tutti gli allevamenti senza nessuna eccezione, e in quelle in cui la doccia non è obbligatoria, il lavaggio delle mani con sapone e successiva disinfezione dovrebbe esserlo.

27 Aprile 2015
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Articolo

Further assessment of fomites and personnel as vehicles for the mechanical transport and transmission ofporcine reproductive and respiratory syndrome virus. Pitkin A, Deen J, Dee S. Can J Vet Res. 2009 October; 73(4): 298–302

 

Riassunto dell'articolo

Di cosa si tratta?

L'eliminazione con successo del virus della PRRS è stata dimostrata in allevamenti singoli, però sono anche state descritte reinfezioni causate da una disseminazione indiretta del virus. Le strade di trasmissione includono il personale di allevamento ed i fomiti (aghi contaminati, stivali ed altri indumenti).

L'obiettivo di questo studio fu rivalutare il ruolo dei fomiti e del personale nel trasporto e nella trasmissione del PRSSv tra popolazioni suine utilizzando grandi gruppi di suini positivi al PRRSv alloggiati in allevamenti commerciali.

 

Cosa hanno fatto?

Sono stati utilizzati 340 suini: 300 erano una fonte di virus (B, con 100 suini inoculati per via intranasale con PRRSv), mentre gli altri 40 hanno agito come popolazione non esposta (A, n=20) e popolazione esposta (C, n=20).

 

diagrama

Figura 1. Diagramma dell'allevamento utilizzato e del flusso giornaliero della movimentazione del personale di allevamento. Le frecce indicano la direzione degli spostamenti del personale. La funzione delle installazioni era la seguente:
Casa: Punto di entrata giornaliera, che includeva un protocollo di doccia all'inizio di ogni giornata.
Capannone A PNE (Popolazione non esposta): Questo capannone si utilizzò per convalidare l'assenza di trasporto e trasmissione del PRRSv mediante fomiti e personale per non avere contatto in precedenza con il virus prima dell'entrata.
Capannone B PF (Popolazione fonte): Il capannone positivo al PRRSv si utilizzò per esporre i fomiti ed il personale al virus prima di entrare nel capannone C.
Capannone C PE (Popolazione esposta): Questo capannone si utilizzò per determinare se si produceva il il trasporto e la trasmissione del PRRSv ai suini non esposti dopo il loro contatto con fomiti e personale contaminato.

Allo studio partecipavano 3 persone:facevano la doccia, indossavano vestiti e calzature specifiche ed andavano fino al capannone A, da lì al capannone infetto e successivamente al capannone C. All'entrata nel capannone A e B indossavano indumenti monouso e calzari specifici, si lavavano le mani e facevano le operazioni normali di un allevamento commerciale (controllavano le mangiatoie, gli abbeveratoi e ispezionavano e trattavano i suini, ecc).

Dopo l'ispezione giornaliera nel capannone B, andavano fino al C ed entravano nei box senza cambiare gli stivali nè gli indumenti monouso utilizzati nel capannone B nè si lavavano le mani. Inoltre, i sacchi di mangime, l'attrezzatura per il prelievo di sangue ed i torcinaso passavano direttamente dal B al C senza alcun tipo di pulizia.

Si effettuarono 7 replicazioni differenti di 2 settimane di durata. Nei giorni 2, 5, 7, 9 e 12 di ogni replica, si prelevarono campioni di sangue dai suini della popolazione non esposta ed in quella esposta.

Si prelevarono anche tamponi dalle mani, stivali ed abbigliamento monouso degli operai e si prelevarono campioni d'aria e di insetti che furono analizzati per rilevare la presenza del RNA del PRRSv.

 

I risultati?

Non ci fu trasmissione di PRRSv mediante alcuna via nel capannone A (tutti i tamponi ed i campioni d'aria erano negativi) in nessuna delle 7 repliche e tutti i campioni di sangue raccolti (n = 700) erano negativi.

Si confermò il trasferimento del PRRSv dal capannone C nelle 7 repliche dato che si riscontrò RNA sugli indumenti monouso, stivali e fomiti. Inoltre si osservò la trasmissione del PRRSv alla popolazione esposta nel capannone C nelle 7 repliche, dato che si riscontrò RNA PRRSv nel siero di almeno 1 suino in ogni replica. L'infezione si confermò in 5–7 gg nelle 7 repliche.

Quando si instauró una doccia oltre al cambio del vestiario e calzature dopo la visita al capannone B non si osservò PRRSv nel capannone C.

 

Quali conclusioni si traggono da questo lavoro?

Le persone ed i fomiti sono un fattore di rischio per nuove infezioni da PRRSv. Gli allevatori ed i veterinari devono vigilare regolarmente sulle movimentazioni tra capannoni ed i procedimenti di disinfezione delle persone, dei materiali e delle attrezzature che entrano in allevamento. 

La chiave per ridurre il rischio dell'entrata del PRRSv attraverso queste vie è il rafforzamento e l'implementazione delle misure di disinfezione necessarie.

 

Enric MarcoLa visione di campo di Enric Marco

Nel precedente articolo commentavamo sulla facilità con cui il trasporto potrebbe essere implicato nell'introduzione di nuovi ceppi del virus PRRS negli allevamenti. In questo articolo, si avvalora la possibilità che i lavoratori o il materiale usato in allevamento siano i veicoli del virus, dimostrando che quando si visitano animali infetti e successivamente animali non infetti, la probabilità di infettarli è molto elevata se non hai un protocollo di cambio di abbigliamento e stivali; o quando si usa lo stesso materiale per due allevamenti/capannoni. Nei nostri allevamenti, è molto comune che lo stato sanitario dell'allevamento determini il livello di biosicurezza che si applica. Questo è, tra le altre cose, il motivo per il quale l'obbligatorietà di passare per la doccia per entrare in allevamento sia tuttavia una misura che troviamo in una percentuale ridotta di allevamenti. Tuttavia, l'obbligatorietà di vestire indumenti propri dell'allevamento o indumenti monouso usati solo una volta, ugualmente al cambio delle calzature o usare calzari di plastica è molto frequente. Sicuramente, queste misure sono efficaci, però purtroppo commettiamo alcuni errori che possono demolire il lavoro fatto. Quanti allevatori obbligano il personale di manutenzione ad usare vestiario o calzature diverse dalle loro?. Quanti obbligano alla disinfezione gli strumenti o li proteggono dal contatto con le superfici?. Quanti allevamenti obbligano il lavaggio delle mani o l'uso di guanti?.

Le misure di biosicurezza che fanno riferimento alle visite dovrebbero essere applicate a tutti, senza eccezioni, ed in questi allevamenti in cui la doccia non è obbligatoria, il lavaggio delle mani con sapone e successiva disinfezione dovrebbe esserlo.

Le conclusioni dell'articolo non solo sono importanti per prevenire nuovi episodi, ma dovrebbero essere prese in considerazione anche nel management interno. Non sono pochi gli allevamenti che in qualche punto del loro flusso mantengono il virus PRRS ricircolante. Quando queste ricircolazioni appaiono in età avanzata: fine svezzamento o inizio dell'ingrasso, sono conseguenza, in molti casi, di infezioni laterali originate da lotti precedenti dove era presente il virus e non la conseguenza della produzione di suinetti viremici. L'applicazione di alcune delle misure descritte nell'articolo tra lotti permetterebbe, in molti casi, di tagliare il ciclo dell'infezione rendendo possibile portare l'allevamento alla negatività. Queste misure sarebbero tanto semplici come provvedere ai calzari, indumenti monouso per lavori specifici (potrebbe essere un indumento monouso per un solo uso da mettere sopra i vestiti normali di lavoro), materiale necessario specífico per lotto e lavaggio delle mani prima di entrare in un nuovo lotto.

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