In genere si considera che la vaccinazione sia il mezzo più importante per raggIungere una protezione immunologica di una popolazione. Questa percezione deriva dalla specificità di questo strumento. Tuttavia, i principi oggi che dettano l'immunità comprendono altre modalità di management che impattano in forma importante sulla produttività attraverso il controllo dell'immunità. L'immunità di popolazione dipende dalla qualità nutrizionale, dall'uso corretto degli antibiotici, dalla biosicurezza, dalla formazione della mano d'opera, il tutto assieme ad un programma vaccinale ben studiato.
Il tessuto linfoide associato alla mucosa (MALT-mucosal-associated lymphoid tissue) è molto sviluppato nei suini adulti. Il componente intestinale di questo sistema è il tessuto linfoide associato all'intestino (GALT- gut-associated lymphoid tissue), che corrisponde all' 80% di tutto il MALT!. E' fatto da una complessa organizzazione di organi linfoidi primari e secondari. Le placche del Peyer (tessuti linfoidi organizzati presenti nella parete intestinale) sono composti da linfotici B, la maggior parte dei quali producono IgA nel lume intestinale. Queste cellule compongono il 40% delle placche del Peyer. Circa il 20% delle cellule sono linfociti CD4 (helper) e circa il 10% sono linfociti CD8 (citotossici). Tra il 5-9% delle cellule di questo tessuto sono cellule dendritiche e fagociti.
In funzione della stretta connessione tra questi tessuti linfoidi ed il rivestimento dell'epitelio intestionale, i componenti nutrizionali hanno un effetto importante sulle cellule immunitarie locali. Per cui, l'integrità intestinale è tanto importante come i protocolli vaccinali per indurre un'immunità adeguata alle sfide ambientali. Quanto più animali sono resistenti alle infezioni, minore sarà la trasmissione orizzontale dei patogeni dopo il caso iniziale all'interno di una popolazione. Lo sviluppo funzionale dell'intestino come organo di digestione e di assorbimento è intimamente associato allo sviluppo immunitario.
L'elaborazione di sostanze estranee (antigeni) da part del GALT presenta una sequenza similare a quella dei tessuti linfoidi sistemici, però, gli enterociti del GALT hanno il ruolo di trasportatori di molecole che provengono dai patogeni fino a che queste siano disponibili alle cellule immunitarie. Nella mucosa intestinale le cellule M sono fondamentali per la realizzazione di questa funzione. Sia gli enterociti, come le cellule M, contribuiscono alla difesa contro i patogeni. L'architettura intestinale locale spesso cambia in risposta ai patogeni presenti, alterando la profondità delle cripte, la produzione di muco, il grado di infiltrazione delle cellule linfoidi, l'aumento dello spazio tra le cellule, ecc... Nelle placche di Peyer vengono costruite risposte più specifiche, dove i linfociti B iniziano le risposte delle IgA nei confronti dei patogeni.
Tra tutti questi fattori rilevanti per la protezione naturale della popolazione, la composizione ottimale della dieta determinerà i migliori risultati possibili, equilibrando il costo dell'attivazione dell'immunità con le performance. Il microbiota è ovviamente molto importante in questo contesto. I suini con poche sfide ambientali (in condizioni di laboratorio) tendono a mostrare migliori performance rispetto alle condizioni di campo, proprio perchè naturalmente la sfida mediante l'attivazione è costosa. Gli animali indenni da patogeni richiedono una domanda metabolica inferiore del 10-30% rispetto ai suini convenzionali. I suini in condizioni normali solo possono superare, come performance, i suini senza microbi quando l'alimentazione viene gestita in modo minuzioso, migliorando il microbiota. Ovviamente, i suini "indenni da microbi" non sono una realtà per allevamenti commerciali e quindi è molto importante controllare i batteri che interagiscono con l'immunità di mucosa. Tra i punti passibili di controllo per quanto riguarda l'immunità intestinale: la nutrizione ed il microbiota, quest'ultimo molto meno conosciuto. Le risposte ai "stimolatori del microbiota", normalmente, sono sostanze instabili e sono di estrema diversità nelle varie situazioni. Le migliori risposte arrivano quando il microbiota già nelle prime settimane di vita è di qualità ottimale: in questo momento le popolazioni batteriche intestinali sono ancora deboli.
I "costi" provocati dall'immunità dell'ospite sono di 2 tipi: 1) Le cellule immunitarie richiedono tantissime proteine, non solo, la composizione amnoacidica delle proteine, che servono al sistema immunitario, sono differenti dalle normali proteine dei fabbisogni e quindi la formulazione dal punto di vista nutrizionale dovrà essere diversa se il sistema immunitario è in costante sollecitazione. Per esempio, la valina e la treonina si consumano a livelli più elevati per la produzione di IgA e di mucina (principale componente del muco); 2) Le fasi iniziali della risposta immunitaria presentano un "costo di opportunità" per l'ospite: alcune molecole infiammatorie possono raggiungere l'ipotalamo e alterare la temperatura corporea, questo aumento, che è una risposta naturale ai patogeni, richiede moltissima energia, anche se l'aumento è di solo pochi gradi. L'infiammazione influenza negativamente l'appetito ed il consumo di mangimi, fino a quando non si raggiungono le ultime fasi del processo della risposta immunitaria. Le fasi successive dell'immunità (come la produzione di IgA), sebbene siano costose, sono meno esigenti in termini di "opportunità": non c'è febbre nè cambi di appetito in queste fasi.
Per cui, la nutrizione è particolarmente rilevante per i suini in situazioni difficili. Le risposte ai patogeni in queste circostanze avvengono principalmente dalle mucose: intestinale e respiratoria. Controllare l'immunità, che sia attraverso il microbiota o direttamente mediante l'immuno-nutrizione, è vitale per prevenire le perdite di produttività. Si dovrà arrivare ad un equilibrio tra le forti risposte immunitarie e la produttività e questo dipende dalle interazioni presenti nell'organo immunitario più importante : l'INTESTINO!