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Indice di Conversione: nuovi approcci....

La prossima volta che qualcuno parla durante un pranzo del valore medio dell'Indice di Conversione, digli che non ti interessano i valori medi!!.

Nell'ultimo articolo abbiamo analizzato l'uso dell'Indice di Conversione (IC) come misura per comprendere l'efficienza di un allevamento nel trasformare la principale e più costosa voce del costo di produzione...in carni suine. Ci sono molte storie sull'IC che non sono corrette e molti modi di valutarlo per prendere delle decisioni economiche senza basi solide.Vediamo alcuni esempi e dopo scopriamo veramente cosa nasconde l'Indice di Conversione misurato dalla maggior parte dei produttore per valutare un lotto di grassi.

Un recente studio americano ha rivelato che solamente il 17% degli allevatori misuravano l'IC in base al peso della carcassa. Questa pratica può risultare ingannevole se, come la maggioranza dei produttori americani, si utilizzano ingredienti che possono alterare la resa della carcassa. L'utilizzo di sottoprodotti dell'etanolo, come i destillati secchi solubili di grani (DDGS), possono modificare fino all' 1,5% la resa della carcassa o più, rispetto al peso vivo, dipendendo del peso di macellazione. L'IC finale sul peso vivo dei suini mostrerà molte poche variazioni con l'uso dei DDGS rispetto ad una dieta senza , ma la differenza diventa chiarissima se si calcola l'IC in base al peso della carcassa.

Ben oltre l'IC come misura di efficienza, possiamo assegnare un valore monetario , sia al numeratore come al denominatore ( o ad entrambi) e trasformare l'IC in un parametro finanziario. Negli Stati Uniti, quello che si usa normalmente è una misura che consideri il costo: costo dei mangimi per pound oppure per kg guadagnato (o carne venduta). In questo modo si può stimare il costo (o guadagno) di qualsiasi cambiamento che interferisca con l'IC. Tra i fattori che influenzano l'IC ci sono : genetica, densità degli animali, tipologia dei mangimi(pellet o farina), stagione dell'anno e la composizione nutrizionale della dieta (per esempio il livello di grasso utilizzato). Un cambiamento in qualsiasi di questi paramtri avrà un riflesso sull'IC. Quello che dobbiamo considerare è che è difficile mantenere "bloccato" tutto il resto (e che si modifichi solamente l'IC) quando si è in presenza di cambiamenti, per cui, il cambio finanziario dell'IC è solamente una parte dell'analisi.

Vorrei sottolineare che le decisioni finanziarie, quando prese correttamente, sono frutto dell'analisi di un periodo multiplo. Così come un venditore ti dice che le sue nuove mangiatoie migliorano molto l'IC, sarebbe molto ingenuo se ti basassi sul costo attuale del mangime per valutare se il guadagno giustifica l'investimento. Difatti, si calcola che la mangiatoia ti durerà 10 anni, e quindi dovremmo valutare il prezzo del mangime di 10 anni per analizzare correttamente l'investimento: già il prezzo attuale, in un momento in cui il mangime costa molto, può sembrare che l'investimento valga la pena oppure il contrario, tanto basso che ti possa far perdere l'opportunità di un investimento che potrebbe durante la sua vita utile essere redditizio.

Se hai letto i miei articoli precedenti, lo sai già che la media può trarre in inganno quando i prezzi sono molto volatili, come negli ultimi ..15 anni. Per esempio, il mais è l'ingrediente principale della dieta suina e sarà pertanto, la voce di maggior costo per i suini in ingrasso. Avevo già dimostrato che i fattori collaterali che contribuiscono a generare il prezzo del mais sono cambiati molto negli ulltimi 10 anni. La figura 1 rapresenta la distribuzione del prezzo medio del mais negli ultimi 10 anni. Vedrai che sembra che ci siano variazioni (riflesso dei cambiamenti strutturali) mescolate tra di loro, mostrando una evidente distribuzione "multimodale" (termine statistico: più valori che compaiono con frequenza massima): il prezzo più probabile non è il prezzo medio. Quello che è più interessante, e che spero lo ricordiate ogni volta che utlizzate una media per un calcolo veloce, è che il prezzo medio del mais durante questo periodo fu di $4,12/bu (circa $161,86/Tm) così come indicato dalla freccia rossa. Ora concentrati sull'altezza delle colonne blu (la frequenza con cui un determinato dato fu veramente osservato accaduto). Ti accorgerai che se utilizzi il valore di $4,12 nei tuoi calcoli, sarà molto raro ottenere il risultato stimato, in un certo giorno e ci saranno periodi molto lunghi in cui le tue previsioni non si avereranno. Se a lungo termine raggiungerai questa media, ma allora, la banca sarà già venuta a prendere le tue mangiatoie. (“Nelle gare lunghe siamo tutti morti”—John Maynard Keynes).

Distribuzione del prezzo di mais. Marzo 2004-marzo 2014

Figura 1. Distribuzione del prezzo del mais. Marzo 2004-marzo 2014.

Molti consulenti parlano sul valore di cambio del "punto" (centesimo) o un decimo nell'Indice di Conversione in termini di risparmio nei costi. La grande maggioranza usa il prezzo odierno del magime per i propri calcoli. Nella figura 2 si dimostra quanto cambia in valore un decimo di IC: da 2,70 a 2,60 fino al peso di circa 100 kg di peso vivo, usando la distribuzione dei pezzi degli ingredienti più importanti in fasi di ingrasso durante gli ultimi 4 anni. Vedrai che è una distribuzione, non un valore unico, che oscila tra $3,65/capo durante i periodi di mangimi cari, e di $1,18/capo nei periodi buoni. L'altezza delle colonne riflette la probabilità di avere il valore che hai nell'asse X. Per cui, la prossima volta che qualcuno ti parla, caso mai a tavola, di un valore che corrisponde ad un decimo di IC, a meno che facciano sul tovagliolo di carta una distribuzione dei prezzi, contestali, dicendo che non hai un "allevamento medio", per cui i valori medi non ti interessano.

Valor de una décima de IC. Distribución de ahorro en pienso. El valor de 2,60 vs 2,70 de IC en engorde a 220 lbs (100 kg) 2010-2014

Figura 2. Distribuzione del risparmio di mangimi per capo passando dall'IC di 2,60 a 2,70 per un suino finito a 100 kg. Marzo 2010-marzo 2014.

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