Descrizione dell'allevamento
Si tratta di un ingrasso localizzato nel sudovest della Polonia che ingrassa suini provenienti da più allevamenti dalla Danimarca. I suini arrivano con 20 settimane di età.
L'allevamento ha 4 capannoni identici dove sono ingrassati 7.000 suini. I capannoni vengono riempiti ogni 5 mesi. Ognuno di loro porta circa 1750 suini di una stessa provenienza, con status sanitario similare. In tutti i capannoni le condizioni sono uguali, stesso mangime, management, trattamenti veterinari; l'unica differenza è il personale.
Le condizioni ambientali possono essere considerate buone e si fa il "tutto pieno - tutto vuoto". Di routine si vaccina per il PCV2, polmite enzootica, mal rosso e pleuropolmonite.
Lo stato sanitario dell'allevamento è moderato e dipende, principalmente, dall'allevamento di origine.
- Negativo a rinite atrofica progressiva, ma positiva a rinite atrofica non progressiva.
- PRRSv: negativo.
- Actinobacillus pleuropneumoniae: positivo.
- Aujeszky: negativo.
- Mycoplasma hyopneumoniae: positivo.
- Influenza: positivo.
Descrizione del caso
Alla fine di aprile 2015, subito alla mattina, sono arrivati 3 camion di suinetti con 1.750 suinetti di circa 18-22 kg di media. I suini di ogni camion, circa 600, sono stati scaricati in 3 sale diverse in uno dei capannoni.
Le sale erano state preparate in precendenza: lavate e disinfettante tramite fumigazione e dopo con disinfettanti a secco. Il capannone era stato riscaldato fino a 22°C. Allo stesso tempo, il resto dei capannoni alloggiava 3.400 suini che erano arrivati prima.
Il problema compare solamente in un gruppo di animali (c. 600) di una unica sala.
Alla fine di circa 10 ore dall'arrivo, iniziarono i sintomi di diarrea (feci moli, da giallo-verdastre a grigio-marroni, a volte con tracce di sangue). Fu realizzata la necroscopia di un soggetto morto al primo giorno, osservando enterocolite emorragica con edema della mucosa (figura 1), splenomegalia ed emorragie al mesenterio.
Figura 1. Enterocolite emorragica con edema della mucosa.
Si somministrò amossicillina e colistina a tutto il gruppo. Si raccomandò l'enrofloxacina iniettabile a tutti i suini con sintomi clinici (diarrea).
Al secondo giorno, verso le 11 h, morirono altri 6 suini nella stessa sala e altri 10 avevano cianosi e paralisi delle estremità. All'incirca alle 13 h, si osservò che 60 suini avevano i seguenti sintomi: apatia, decubito, vomito schiumoso con contenuto indigerito e segni nervosi ( posizione di cane seduto, camminare come ubriaco, movimenti caratteristici della testa, testate contro ostacoli).
In tutti i box erano presenti feci molli di colore giallo-verdastro ma anche marroni. La temperatura dei suini con sintomi clinici era tra 38,5 e 41°C. Durante la necroscopia si osservarono vari gradi di: cianosi delle pareti addominali, infarto splenico periferico (figura 2-3), aumento della quantità del fluido cerebrospinale emorragico (CSF) ed enterocolite catarrale ed emorragica.
Figura 2-3. Infarto periferico della milza.
Al terzo giorno, comparirono sintomi in altri 15 suini. Alcuni di essi mostrarono sintomi nervosi con comparsa improvvisa, iniziando a tremare, cadere e rendendosi incapaci di rimanere in piedi. In quella giornata sono morti più 10 suini.
Il quarto giorno solo altri 5 suini nuovi mostrarono i sintomi clinici. I suini sembravano più vispi, tuttavia quelli che avevano presentato sintomi nervosi continuarono ad essere apatici (video).
Sono stati raccolti campioni di feci, tamponi cerebrali e del liquido cefalorachidiano, sangue, raschiati della cavità addominale, intestino e polmone. Il trattamento con antibiotico non ha prodotto nessun risultato.
Risultati del laboratorio
Tabella 1. Risultati delle analisi di laboratorio.
Haemophilus parasuis | PPA | PPC | Colibacilosi | Ileítis | Dissenteria suina | Aujeszky | Streptococcus suis | |
Matrici | Tamponi liquido cefalorachidiano | Linfonodi, sangue, milza | Linfonodi, sangue, milza | Feci | Feci | Feci | Siero | Liquido cefalorachidiano |
Metodo | PCR | PCR | PCR | Batteriologico, PCR (stx2e, F18, F4) | PCR | PCR | ELISA | Batteriologico |
Risultati | negativo | negativo | negativo | negativo | negativo | negativo | negativo | negativo |
Tabella 2. Risultato dei livelli di sodio nel liquido cefalorachidiano e nel siero (mmol/l) dei suini con sintomi nervosi.
Soggetto | Liquido cefalorachidiano | Siero |
1 | 148 | 135 |
2 | 173 | 153 |
3 | 175 | 147 |
4 | 171 | 134 |
5 | 160 | 136 |
La concentrazione media di sodio nel siero dei suini era di 141 mmol/l e non differiva significativamente dai suini asintomatici - 137 mmol/l.
Indubbiamente, la concentrazione nel liquido cefalorachidiano dei suini morti fu di 165 mmol/l, significativamente superiore rispetto al siero. Era anche evidentemente superiore rispetto ai livelli del liquido cefalorachiciano dei suini sani - 139 mmol/l come dagli studi publicati da Oswieler e Hurd (1974).
Conclusioni
Riassumendo, dei 600 suini alloggiati nella sala in cui i problemi sono comparsi, circa 80 mostrarono sintomi clinici, di cui 40 con sintomi nervosi. In totale morirono 35 suinetti durante le due prime settimane, 30 dei quali i primi 3 giorni. Solo 7 suini di quelli che hanno presentato sintomi clinici sono sopravvissuti.
In base ai segni clinici, le necroscopie e le analisi di laboratorio, si può pensare che la causa più probabile sia l'intossicazione da sale e più concretamente, dovuto alla privazione d'acqua. I suinetti sono stati trasportati dalla Danimarca alla Polonia in 24 ore, probabilmente con accesso limitato o inesistente all'acqua. Non si è potuto dimostrare che vi sia stata questa irregolarità durante il trasporto.
Per sfortuna non potevamo avere ulteriori informazione rispetto alle condizioni di trasporto o rispetto alla formulazione utilizzata dei mangimi dell'allevamento di origine. Abbiamo soltanto potuto dedurre che la causa diretta dell'intossicazione fu la privazione dell'accesso all'acqua durante il trasporto. La situazione potrebbe essere stata aggravata dal contenuto in sale del mangime consumato in precedenza. La diagnosi si conferma dai sintomi e lesioni post-mortem osservate nel tratto gastrointestinale dei suini ammalati.
Una volta scaricati alla destinazione, i suini avevano un livello elevato di sodio nel sangue ed hanno potuto accedere ad libitum all'acqua fresca, il che ha scatenato la comparsa improvvisa dei sintomi...