Da un pò di tempo a questa parte tutti i report assicuravano che il cambio euro/ dollaro sarebbe andato verso la parità di 1 a 1 e inclusi glii specialisti, si sono avventurati ad assicurare che avremmo visto il cambio a 0,90. Una volta ancora si è avverata la massima che dice: quando tutti pensano le stesse cose, sicuro che accadrà il contrario. Oggi il dollaro è a 1,115 e non sembra che vada a scendere molto di più, perlomeno senza il permesso degli USA e dei loro accoliti (Cina e Giappone tra gli altri). E' possibile anche che, seguendo la massima precedente, quando tutti sono convinti che non va a succedere, sia il momento in cui lo vediamo, anche se l'economia USA non è troppo allegra.
Perchè la divisa monetaria ci ha tenuti tanto in sospeso ultimamente? Semplicemente perchè era l'unico fattore che poteva far oscillare in modo significativo i prezzi. Le altre variabili dei prezzi (i prezzi all'origine ed i trasporti merci) non sembra vadano a subìre variazioni a breve termine. I primi perchè a breve entreremo in un nuovo raccolto e gli stocks finali saranno alti o almeno sufficienti. La prospettiva di un nuovo raccolto, per quello che si riferisce all'emisfero nord, attualmente si prevede francamente buona. I trasporti merci sono a prezzi di costo, pertanto l'abbassamento dei prezzi sembra abbastanza improbabile. Riassumendo, a meno che i Fondi decidano di entrare sui mercati dei future in maniera massiccia, a breve termine si intuisce che i prezzi rimarranno stabili o leggermente al ribasso. A peggiorare le cose i porti sono ancora pieni e continuiamo con la pressione del mercato francese e spagnolo.
Aggiungiamo che il raccolto in Spagna, che non ha precedenti, pare che sarà molto migliore dell'anno scorso ( si parla di 3 milioni di tons in più), anche se in Spagna non si può dire nulla fino alla fine di maggio per la paura di una ondata di caldo.
A peggiorare le cose, anche la soia sta cedendo qualcosa, il che è motivo di festeggiare, almeno per gli acquirenti.
Mettiamo un pò a fuoco i prezzi. Nonostante la rimonta del dollaro i prezzi hanno ceduto. Il mais si è attestato attorno a circa 170 €/Tm al porto per qualsiasi consegna da giugno 2015 fino a marzo/2016, e si prosegue offrendo tra 172-175 €/Tm destinazione per consegne maggio/giugno.
In quanto al frumento anch'esso ha ceduto attestandosi a circa 180 €/Tm al porto per consegne settembre-dicembre ed nei mesi successivi viene quotato tra 185-187 €/Tm al porto e 183-185 €/Tm a seconda delle destinazioni.
Infine, l'orzo sembra che o non sa o non vuole sentire, però ha ceduto un pò. Viene quotato tra 178-181 €/Tm destinazione, senza tenere conto della vendita e dell'arrivo della segale nei porti, con la garanzia delle proteine del 10%, con il quale si sostituisce perfettamente l'orzo ed a un prezzo di circa 165 €/Tm.
A questa festa pare si sia iscritta anche la soia che viene quotata a circa 365 €/Tm la proteica.Mi sembra abbastanza significativo che si stia offrendo soia per tutto il 2016 a circa 360 €/Tm.
Al contrario, la colza sembra scomparsa dalle mappe, quotata a 285 €/Tm, il che non le conferisce alcun interesse. E' possibile che, tenendo in considerazione la riduzione del raccolto a livello europeo (sopratutto in Francia ed in Polonia), rimane con un ruolo di prodotto residuale nel futuro prossimo.
Il girasole segue i passi della colza, però non in maniera tanto eccessiva e viene quotata sopra i 245 €/Tm quella con minimo di proteine del 36%.
Infine va sottolineato che per quest'anno, a causa delle variazioni nella PAC che obbliga a seminare un minimo di ettari di pisello, soia o altra pianta che arricchisce il suolo, dovremo stare molto attenti alle possibili offerte tanto di pisello come di soia, dato che è possibile che vedremo prezzi molto interessanti.