Perche indurre i parti?
Prima di adottare la pratica di induzione dei parti in un allevamento, dobbiamo chiederci se esiste un motivo per farlo. I dati dell'allevamento mostrano un numero elevato di nati morti? (. ≥10%)?. La mortalità dei suinetti è elevata subito dopo il parto? Se la risposta ad alcune di queste domande è affermativa, il miglioramento della supervisione dei parti agevolata dall'induzione, aumenterà la sopravvivenza dei suinetti. I problemi durante il parto che portano ad un aumento degli intervalli di nascita tra suinetti ( > 45 min.) può portare alla mancanza di ossigeno (anossia), la quale può uccidere i suinetti o può non essere letale immediatamente, ma provoca una riduzione della vitalità che predispone all'aumento della mortalità.
Altre motivazioni per supervisionare ed assistere i parti, includono una buona gestione dell'incolostramento e dell'adozioni dei suinetti. E' possibile che i suinetti nati deboli, o che abbiano avuto ipotermia o che sono nati per ultimi in figliate numerose, non consumino abbastanza colostro e quindi avranno un livello di protezione anticorpale ridotto. Questi suinetti possono più facilmente infettarsi e poi infettare altri suinetti in fase di svezzamento, man mano che l'immunità passiva cala. I programmi di controllo della PRRS e della PMWS sono esempi di situazioni in cui è particolarmente importante assicurare una buona ingestione di colostro. Per quanto riguarda le adozioni, la cosa migliore per qualsiasi "cucciolo" è stare con la propria madre: per cui è necessario evitare adozioni o spostamenti che abbiano il solo obiettivo di "pareggiare" le figliate, se la scrofa ha sufficienti capezzoli per allattare tutta la figliata; megli che i suinetti rimangano con lei. Se dobbiamo comunque spostare dei suinetti, ricordare che la concentrazione di immunoglobuline (anticorpi) nel colostro 6 ore dopo il parto è già diminuita più del 30% e a 12 ore, più del 60% (figura 1). La capacità dei suinetti di assorbire le immunoglobuline diminuisce ad un ritmo similare. E' evidente che dobbiamo scegliere con cautela sia le scrofe donatrici che le riceventi.
Figura 1.Cambi della concentrazione di anticorpi colostrali durante le prime 24 ore dal parto
Quando indurre i parti?
Il timing dell'induzione del parto è importante. La durata media della gestazione può essere così bassa con 113 giorni o così alta con 117 giorni che determineremo la media della durata di gestazione di ogni allevamento individualmente e non si farà l'induzione prima di 2 giorni antecedeneti alla data prevista del parto. Durante la fase fetale, il suinetto ha in particolare un momento in cui lo sviluppo polmonare è esponenziale: a 100 giorni di gestazione non ci sono ancora alveoli e a 114 giorni i polmoni sono già completamente sviluppati!!. Per cui, un piccolo errore al momento dell'induzione, può portare ad una insufficienza polmonare importante. Il contenuto di grasso nel colostro delle scrofe indotte può essere inferiore, ma il livello di immunoglobuline non è alterato.
L'iniezione con prostaglandina PGF2α (PGF) o i suoi analoghi è efficace per indurre il parto, tuttavia è frequente avere un intervallo ampio di risposta tra il trattamento ed il parto. L'esperienza dimostra che solo circa il 50-60% delle scrofe trattate con PGF partoriscono durante il giorno successivo al trattamento in orario lavorativo: situazione contraria all'obiettivo di supervisionare il parto. Se le scrofe trattate con PGF non sono controllate durante il parto, allora il costo del trattamento aumenta e ricadrà anche sulle scrofe controllate. Indubbiamente il costo dell'induzione si può ridurre: sappiamo che l'iniezione vulvare può essere realizzata con il 50% di PGF ( addirittura il 25%) della dose consigliata, e praticamente con la stessa efficacia dell'iniezione intramuscolare a dosaggio completo (tabella 1). Se si sceglie questa via di somministrazione, dobbiamo usare un ago da 20g x 12mm o anche meno. Il punto di inoculo è esterno, nella zona della vulva in congiunzione con la plica caudale: la scrofa tollera bene (figura 2). Si può anche iniettare nella mucosa vulvare, ma si possono formare degli ematomi: non è consigliata questa via, anche per questioni di benessere.
Dose completa, IM | Dose 50%, IM | Dose 50%, vulva | Dose 25%, vulva | |
Parto 8-24 h, % | 19 | 12 | 18 | 15 |
Parto 24-32 h, % | 50 | 41 | 61 | 62 |
Parto>32 h, % | 31 | 47 | 21 | 23 |
Tabella 1. Effetto del dosaggio e punto di inoculo con prostaglandina in scrofe in sala parto. (Kirkwood et al. 1996).
Ovviamente l'ago dell'immagine è troppo grande per questa via di somministrazione. Quello che si vuol far notare è dove esattamente iniettare.
Si è dimostrato che l'iniezione di ossitocina a distanza di 20-24 ore dall'iniezione di PGF, e prima della nascita del primo suinetto , determina un inizio del parto più veloce, potendo però causare interruzioni durante il parto, ossia, un suinetto nasce, ma poi si ferma, essendo necessaria la manipolazione: manipolazioni eccessive sono un fattore di rischio per malattie uro-genitali. L'ossitocina è un ormone potente ed indipendentemente dalle indicazioni di registrazione, non ci sono motivi per somministrare più di 10 UI di ossitocina. Quando si somministrano 30 o 40 UI di ossitocina dopo l'inizio del parto (non si considera l'iniezione usata per la programmazione), si può provocare un aumento delle distocie e si osserva un maggior numero di nati morti, che stranamente avvengono tra i primi nati e non tra gli ultimi, come normalmente succede (tabella2). Questo succede perchè l'ossitocina causa forti contrazioni uterine, le quali comprimono i cordoni ombelicali e causano anoressia fetale: si evidenziano suinetti impregnati di meconio. In sostanza, si suggerisce che l'ossitocina non sia usata durante il parto, o almeno solamente nei casi di parti lunghi come terapeutico.
Controllo | 30 IU | 40 IU | |
Distocia, % | 5 | 10 | 20 |
Nati vivi | 8.3 | 8.7 | 8.7 |
Nati morti (NM) |
0.3 | 0.6 | 0.6 |
Suinetti NM 1-4, % | 0 | 70.8 | 40.0 |
Suinetti NM 5-8, % | 16.6 | 8.3 | 20.0 |
Suinetti NM ≥ 9 | 83.3 | 20.8 | 40.0 |
Tabella 2. Effetto dell'ossitocina applicata dopo la nascita del primo suinetto sulle performance del parto. (Alonso-Spilsbury et al. 2004).
Un metodo successivo che ha dimostrato di migliorare la precisione del momento del parto è la doppia somministrazione di PGF a metà dosaggio (‘dividire il dosaggio in due’). Con questa tecnica, si somministra la PGF al mattino e una seconda somministrazione dopo 6-8 ore di distanza dalla prima. Con questa metodica, la percentuale di scrofe che partoriscono il giorno dopo in orario lavorativo, aumenta (tabella 3), rendendo possibile la supervisione dei parti.
Ore di distanza dall'applicazione di PGF all'inizio del parto | ||||
0-8 | 8-22 | 22-32 | >32 | |
Inizione unica (dose completa) | 8 | 17 | 56 | 19 |
Iniezione doppia (metà dose) | 4 | 10 | 84 | 2 |
Tabella 3. Effetto della doppia somministrazione di prostaglandina a metà dosaggio nella programmazione del parto. (Kirkwood and Aherne 1998).
Conclusioni
Quando i livelli di nati morti o la mortalità neonatale sono elevati, se si fa correttamente l'induzione, la programmazione dei parti migliora la probabilità di supervisione dei parti e permetterà di salvare potenzialmente circa 0,5 suinetti per parto. SI consiglia di dividere il dosaggio (50% per volta) e di usare l'ossitocina per i parti lenti e dopo il 5° o 6° suinetto nato, per assicurare una buona fine del parto.