Durante questo mese di gennaio, l'euro si è indebolito nei confronti del dollaro dell'1,26%. Questa debolezza dell'euro è dovuta ad un'economia europea che non sta andando avanti, insieme ai timori di un rallentamento economico globale e alla diffusione del coronavirus, che ha portato gli investitori a cercare attività sicure denominate in dollari, rafforzando così la valuta .
Lo scorso 15 gennaio veniva firmata la prima fase dell'Accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, per cui la Cina si è impegnata ad acquistare e importare una media annua di almeno $ 40 miliardi in prodotti agricoli, alimentari e ittici di origine americana. Una somma che ammonterebbe a circa 80 miliardi di dollari in due anni. Anche se la Cina ha anche chiarito che avrebbe acquistato in base alla domanda e al mercato, come ha dimostrato durante questo mese, dove ha acquistato soia brasiliana e mais ucraino invece di prodotti di origine statunitense. Il che ha causato al mercato alcuni dubbi sulla materializzazione degli acquisti.
D'altro canto, lo scorso 31 gennaio si è materializzata la Brexit. Durante il mese di febbraio vedremo in che modo può influire sul mercato e se le importazioni di cereali da parte del Regno Unito ne risentiranno...
A livello meteorologico, questo gennaio è stato più caldo del solito nella maggior parte dell'Europa. Queste condizioni, insieme all'eccesso di acqua e alle semine tardive, rendono le colture nella Svezia meridionale, in Germania, Polonia, Paesi baltici, Bielorussia, Russia nord-orientale e Ucraina occidentale vulnerabili al gelo, sebbene al momento non sono previste ondate di freddo in queste aree.
Cereali
Per questa campagna 2019/20, secondo l'USDA, il raccolto mondiale di frumento diminuisce di 1,02 Mt a 764,39 Mt, principalmente a causa del calo della produzione in Russia (-1 Mt) e in Australia (-500 mila t) , mentre la produzione aumenterebbe nuovamente in Europa a 154 Mt (+500 mila tonnellate rispetto al mese di dicembre).
Per il mais, nel 2019/20, il raccolto mondiale è stato rivisto al rialzo di 2,2 Mt a 1110,84 Mt, principalmente a causa dell'aumento negli Stati Uniti (+800 mila tonnellate) e in Europa (+400 mila tonnellate). In Brasile e Ucraina, le origini principali della Spagna, sono ancora previsti raccolti record di 101 Mt e 35,5 Mt, rispettivamente.
Se osserviamo i differenziali di prezzo, possiamo vedere che il mais ammonta a 184 € / t (11 € in più rispetto a dicembre) per quello disponibile nel porto di Tarragona(Spagna), mentre il frumento è di circa 212 € / t ( 9 in più rispetto allo scorso mese e differenziale di € 28 / t con il mais) e l'orzo arrivo Lleida a circa € 188 / t (3 in più rispetto a dicembre e € 2 al di sotto del mais arrivo Lleida). Per il sorgo questo mese continuiamo senza offerta nel porto di Tarragona(Spagna).
Questo forte incremento dei prezzi, è dovuto alla fermezza del frumento con una forte domanda a livello internazionale e con gli agricoltori che lo trattengono alla fonte. Il mais, sebbene abbia ancora prezzi molto inferiori al grano, è stato anch'esso fortemente rivalutato e ora il mais immagazzinato nei porti aumenta di prezzo avvicinandosi ai prezzi teorici di sostituzione.
Oleaginose
Con l'incertezza generata dalla materializzazione degli acquisti da parte della Cina, impegnati nella prima fase dell'accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, i prezzi della farina di soia si mantengono più o meno stabili, abbassando di 1 €/t rispetto a dicembre, mentre la farina di girasole sale di 7 €/t, per la carenza di disponibilità nel porto di Tarragona durante questo mese e quelli della farina di colza salgono di 3 €/t.
Nei prezzi degli oli possiamo vedere come l'olio di soia si debilita con forza ed abbassa di 43 €/t, per il calo della domanda in Cina, mentre per quello di palma sale di 5 €/t ed il prezzo del grasso animale si rafforza e sale di 45 €/t, per carenza di disponibilità.
Dobbiamo evidenziare che durante questo mese l'MPOB (la Malaysian Palm Board) ha confermato che gli stock di palme in Malesia erano ai livelli più bassi degli ultimi 27 mesi, con 2,01 Mt. Questo insieme alla tassa sull'importazione di palma dall'India e l'espansione del coronavirus hanno causato un calo del 15% della palma, a Kuala Lumpur.
Il mercato rimarrà in attesa dell'espansione del coronavirus e dell'impatto che potrebbe avere sulla domanda e sugli acquisti da parte della Cina. A livello geopolitico, seguiremo anche da vicino l'attuazione della Brexit e le sue possibili ripercussioni sul mercato e a livello meteorologico, saremo consapevoli se ci sono previsioni su gelate e su come potrebbero influenzare le colture invernali...