Proteici
Con la soia succede lo stesso che con il petrolio. Anche se i motivi sono distinti, i ribassi all'origine mai si riflettono in maniera sufficiente nelle tasche del consumatore finale. Nel nostro caso specifico, la soia subisce diversi fattori che fan sì che non si trasferiscano prezzi bassi ai consumatori dei nostri paesi nonostante il raccolto record degli Stati Uniti. Come sempre ci sono molteplici motivi: problemi logistici negli USA, entrata di fondi di investimento nel mercato, il rafforzamento del dollaro, coperture brevi a livello mondiale (che è sempre un terreno fertile per la speculazione), o l'aumento dei prezzi che ha provocato il ritardo dei raccolti statunitensi. Se aggiungiamo il problema locale di mancanza di soia di importazione nei porti e problemi logistici nazionali, il risultato è che le basi a livello locale vengono tenute abbastanza ferme e comunque Chicago ci dà un pò di allegria ogni tanto (anche se poca), la soia viene quotata a circa 390 €/Tm. I fondamentali non sono variati, andiamo avanti con un raccolto record, una previsione di elevati stocks alla fine della campagna anche nel Sud America che al momento ha una evoluzione molto buona. E' per questo che in generale il mercato prevede una correzione significativa nei prezzi, però al momento ci fa aspettare, facendo sì che gli acquirenti effettuino solo coperture a breve e sono prudenti per il lungo periodo.
Logicamente la colza ed il girasole seguono la stella della soia, con l'aggravante che le offerte (soprattutto la colza) si sono ridotte significativamente. La colza viene quotata a 259 €/Tm ed il girasole a circa 240 €/Tm.
Cereali
Sembra che si confermi una inversione di tendenza al rialzo, soprattutto per quanto riguarda il grano. Il mais viene quotato attualmente a circa 165 €/Tm per consegne dicembre /2014; come novità si sono cominciate ad udire offerte di mais giugno-dicembre /2015 a 170-175 €/Tm. Questo piccolo aumento degli ultimi giorni lo dobbiamo più al frumento che non alla situazione reale del mais, raccomandando prudenza, dato che i porti del Mediterraneo, secondo vari importatori, sono pieni di merci. Si calcola che a fine dicembre ci saranno quasi 500.000 Tm di mais in Tarragona e 300.000 in Cartagena(Spagna), facendo 2 esempi. Il frumento sì che è stato protagonista di una impennata importante e non prevista dal mercato. Ad oggi le coperture di gennaio-maggio possono essere a circa 200 €/Tm. Non era previsto perchè i fondamentali non erano cambiati e tantomeno in Europa. La spiegazione pertanto la troviamo nel tenere stoccato questo cereale da parte degli operatori nazionali, nei rumors che la Russia starebbe pensando di porre restrizioni all'export di frumento, alle raccomandazioni di una banca di investimento per investire in future di frumento per il potenziale rialzo.... Nonostante tutto credo ancora che in gennaio / febbraio vedremo correzioni in funzione dell'evoluzione della prossima stagione.
Per quanto riguarda l'orzo, sembra che ci sia un pò più il desiderio di vendere o almeno un pò più di offerta, nonostante la continua negoziazione a prezzi stabili (circa 180€/Tm sul camion destinazione Lérida).
Se i prezzi i del frumento non si correggono, i consumi di mais continueranno ai massimi, lasciando così gli altri cereali in secondo piano, per cui presto o tardi dovranno uscire a cercare il loro spazio nei consumi, a meno che continui l'opera di stoccaggio in attesa della prossima campagana...il che può essere un suicidio generale se viene più o meno bene.
Come appunto finale, in questi momenti la semina in Europa comunitaria sembra sia stata perfetta e come dicono i vecchi del luogo: una buona semina è il 50% del raccolto. E 'anche vero che parlano di maltempo in Russia e Ucraina che ha ostacolato la semina e c'è chi parla di circa di 5 milioni di tonnellate di grano in meno in Russia per la stagione 2015/2016, anche se è presto per essere indovini.
I consumatori che guardano l'escalation dei prezzi del frumento, hanno optato per sorgo e triticale dalla Francia ed alcuni su segale e triticale in Tarragona da gennaio a marzo / 2015. Anche se non rappresentano grandi numeri, sono sufficientemente significativi e possono aiutare a spingere i prezzi del grano e dell'orzo.