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L'apatia infinita dei mercati...

Anche se il Black Friday è già passato, sui mercati delle materie prime, siamo più tradizionalisti e sembra che gli acquirenti stiano in attesa di ulteriori ribassi per uscir fuori a coprire le loro posizioni...

Non ho ben chiaro se è stato l'arrivo del freddo solamente a fine novembre (sì, un altro anno a mangiare le castagne con le maniche corte!) o perchè siamo a dicembre e già abbiamo la testa nel Natale, ma il mercato in generale è totalmene apatico. I prezzi fluttuano già da tempo con un margine molto stretto, e questo dà una certa tranquillità agli acquirenti, che non hanno la sensazione che qualcosa possa sfuggire. Nonostante il dollaro sia salito, la comparsa più o meno continuativa di notizie ribassiste e di abbondanza che si osserva nei porti, si vede molta resistenza all'aumento dei prezzi. L'acquirente comincia a prendere sul serio le differenze esistenti tra i prezzi attuali e quelli dei "futures", considerando che le coperture per l'anno prossimo sono abbastanza elevate e quindi chi compra non è avido di rompere la calma del mercato per alzarsi e coprire le posizioni. Per me, è importante tenere presente che i prezzi delle carni non accompagnano il mercato, le perspettive non sono buone, cosicchè davanti a prezzi dei cereali che a principio non sembra che "scappino", gli acquirenti aspettano per vedere se possono guadagnare qualche euro. Notizie come quella dell'Abengoa, aggiungono ancora di più incertezze, non dimentichiamo che questo stabilimento in Spagna richiede mensilmente 120.000 tm, per non parlare dello stabilimento nel Sud della Francia. Oggi come oggi sono sicuri solamente gli acquisti fino alla fine dell'anno, si vedrà cosa succederà con tutti questi cereali da gennaio in avanti.

In genere i prezzi continuano a rimanere invariati. Il mais tra 170-172 €/Tm per l'immediato, e tra  174-178 €/Tm per gennaio/maggio 2016. Il frumento disponibile è quaotato a circa 183 €/Tm, con gennaio/maggio 2016 a 184-188 €/Tm dipendendo dall'operatore. Da un altro lato, sul mercato si senti un giorno sì e l'altro pure, che le rivendite siano operate a prezzi scontati (generalmente alla ricerca di pagamenti immediati). In quanto all'orzo si sentono prezzi un può inferiori al solito, grazie alle offerte aggressive dell'orzo francese del Port la Nouvelle, non molti kg però per supplire qualcuno che è a corto. In conclusione, la poca domanda esistente si diluisce di fronte a queste offerte a prezzi scontati, incluso alcuni operatori, stanchi di non vendere niente, offrono sconti per la merce disponibile.

I proteici, per la prima volta da molto tempo, continuano anch'essi a prezzi di riferimento molto stabili. Ci sono molte coperture per l'anno prossimo (si parla di un 40%), il che fa sì che la voglia di comprare sia minima dato che i prezzi continuano ad essere più o meno stabili. La soia è stata acquistata per tutto il 2016 a 330 €/Tm, oggi questa stessa posizione si quota a 337 €/Tm, e 7 €/Tm nella soia non è molta differenza. Dall'Argentina arrivano notizie positive rispetto ai proteci, dato che con la vittoria di Macri alla presidenza, sembra che abbia voglia di cambiare le politiche per il commercio dei cereali e della soia. Si parla di eliminare le imposte di esportazione del frumento e del mais e di diminuire quelle della soia di circa il 5% anno dopo anno. La colza segue la via della soia, con quotazioni a circa 331-333 €/Tm, anche se il consumo continua ad essere limitato. Il girasole balla da solo, continua a prezzi di 232 €/Tm, il che esclude il consumo massiccio al quale ci si era abituati gli altri anni (non dimentichiamo che negli altri anni, in questo momento continuavano ad arrivare navi al porto piene di girasole).

Riassumendo, anche se il Black Friday è passato, sui mercati agricoli siamo più tradizionalisti e sembra che gli acquirenti stiano aspettando i ribassi di genaio per svegliarsi e tornare a coprire le posizioni. Anche se sembra strano, sia per motivi fiscali o sia perchè non vedono chiaro per i prezzi scontati, i venditori sembrano essere decisi ad aspettare gennaio. Non ci resta che augurare a tutti un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo.

3 Dicembre 2015

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