In questo secondo articolo che pubblico, devo esprimere la mia difficoltà nel prendere delle conclusioni e tendenze quando i dati che chiamiamo "i fondamentali" (offerta e domanda mondiale delle materie prime), non sono quelli che anticipano e muovono i prezzi secondo la logica del mantenersi ad un livello di competitività nutrizionale...
Questo mese(novembre) è un esempio chiaro... Abbiamo detto il mese passato che i raccolti di mais e soia sono da record, quelli del frumento e di altri cereali sono altrettanto molto abbondanti. Anche la domanda è abbondante e continuerà ad esserlo. E allora è chiaro che abbiamo bisogno di grandi raccolti per equilibare la domanda, ma.....perchè i mercati stanno anticipando le cattive notizie meteorologiche provocando rialzi di prezzi che non dovrebbero esserci? La risposta è che i fondi di investimento stanno comprando ora nei mercati rifugio, in questa situazione di turbulenza politica e cambi di valuta €/$, con cambi da 1,12/3 a 1,057 in pochi giorni (grafico 1).
Cereali
Continuano i problemi in Spagna degli imbarchi dall'Est Europa e la liquidità nel mercato dell'import non è fluida, basicamente per 3 motivi:
- I programmi di importazione da parte dei mangimifici è quasi alla fine, dato che le coperture per i cereali per il primo semestre 2017 sono molto inferiori ai programmi che avevano fatto per ago/dic.
- Le posizioni arbitrate da parte degli operatori all'interno della Spagna sono molto basse o praticamente inesistenti. Questo porta a molta liquidità e acutizza i momenti di carestia della merce fisica nei porti.
- I ritardi del raccolto in Spagna del mais. Si nota troppo il bisogno di coprire le vendite anticipate per questo cereale con merci lontane nel confronto del ritardo dei raccolti in alcune regioni in particolare...
Questa situazione provoca un rialzo netto superiore a quello reale: da un lato i prezzi hanno perso lo sconto che avevano inizialmente per la pesantezza e sovraofferta di merce, si sono alzati corrispondendo alla situazioni di complicazioni per l'esecuzione e cambio di valuta, oltre alla necessità di applicare il prezzo di sostituzione ogni giorno in un mercato nel quale non si opera. Tuto ciò ha portato ad un aumento dei prezzi di oltre 12/14 €. Almeno 4/5 € al di sopra di un rialzo logico.
Soia
La situazione dei prezzi in questo momento riflette al massimo la leadership degli agenti esterni versus un bilancio tradizionale. Abbiamo una produzione record annuale, con una domanda record con stocks sanificati e più elevati rispetto all'anno passato. In più, la necessità di esportazione da pare dagli USA è molto alta per quadrare il bilancio previsto degli stocks alla fine dei raccolti, i quali finora soddisfa, ma che crediamo sia difficile da mantenere lo stesso ritmo settimanale per aggiungere l'obiettivo (grafico 3). Per questo motivo potrebbe succedere che gli stocks finali possano essere superiori a quello che oggi l'USDA prevede, sommando anche tonnellate al bilancio mondiale, con un scenario chiaramente ribassista.
In Sudamerica abbiamo già l'80 % delle semine fatte con successo in Brasile, circa il 30% in Argentina e condizioni meteo al momento più che favorevoli in tutte le zone, il che porta a prevedere, rispettivamente, 102 e 55 milioni di Tm. "La Niña” si prevede calma quest'anno...
Per il momento resta da sperare che i prezzi siano più bassi o similari a quelli dell'anno passato per le prossime date (gen/mar 2016 si lavorò tra 280 e 290 €/Tm nei porti di Spagna), e allora..perchè abbiamo prezzi così alti?
Una somma di fattori spiega: l'aumento del prezzo del petrolio, come si vede nel grafico 4, è ad oltre 50 ct per barile; l'impennata dell'olio di palma (grafico 5) assieme alla maggior domanda di biodiesel in funzione dell'EPA (Agenzia di Protezione Ambientale) di aumentare il consumo del 7%, il che porta in alto il resto degli oli e come conseguenza i semi di soia così come le ampie posizioni dei fondi di investimento che prima della fine dell'anno vogliono un pò di..rock & roll, il tutto ci ha portato alla "tempesta perfetta"...
Altre proteine
L'offerta di prodotti alternativi per la nutrizione ad elevato tenore di proteina è abbondante e i prezzi non sono saliti in proporzione alla farina di soia. Colza, farina di girasole e solubili di mais continuano ad avere un livello molto competivito di prezzo per interrogarci ogni giorno se non è il caso di massimizzare l'inclusione nelle diete per abbassare i costi di produzione...
Previsioni
Da ora fino alla fine delle festività, il mercato può ancora presentare un rialzo in funzione della domanda di chi ancora deve coprire quello che manca per arrivare a dicembre/gennaio. A partire dal 20 dicembre entreremo in una totale inoperatività da parte degli acquirenti, la quale risusciterà quando ci sarano le festività e che si può prolungare fino a fine gennaio o metà febbraio. Questo dovrebbe portare ad un calo dei prezzi dei cereali non che compensi il totale dei rialzi, ma almeno in parte...
Le proteine si sposteranno da oggi fino al mese di marzo in due vie: la prima rialzista perchè i fondi di investimento quadrarano le loro corte posizioni entro la fine dell'anno e la seconda rialzista o ribassista dipendendo dell'effetto della “la niña” e le possibili conseguenze sui raccolti nell'emisfero sud. Per disponibilità dei raccolti, i prezzi a Chicago dovrebbero calare in modo importante tra gennaio e marzo...
Tabella 1. Previsione dei prezzi per materia prima per il prossimo mese.
Materia prima | Range di variabilità (€ / Tm) | Tendenza |
Frumento | -1 — +5 | ↑ |
Mais | -4 — +3 | = |
Orzo | 2 — +5 | ↑ |
Soia | -10 — +15 | ↑ |
Colza | -2 — +6 | ↑ |
DDG | 0 — +8 | ↑ |
Girasole | -3 — +7 | ↑ |
Farinaccio/crusca | 0 — +2 | = |
Erba medica | -1 — +3 | = |
Polpe | -3 — +1 | = |
29 novembre 2016.