Rapporto trimestrale degli stocks ed intenzioni sulle semine dell'USDA
Lo scorso giovedì 30 marzo, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha pubblicato il report trimestrale degli stocks e le intenzioni di semina degli agricoltori nordamericani. Per gli stocks hanno dato, più o meno, i valori previsti. In comparazione allo scorso anno hanno aumentato significativamente negli USA gli stocks di frumento (16,80%) e di soia (13%), gli stocks di mais aumentano solo dello 0,7%, però dobbiamo tenere in considerazione che gli stocks di mais erano già di per sè abbastanza elevati. Pertanto l'intenzione di semina si riferisce, secondo quanto hanno dichiarato gli agricoltori, all'intenzione di seminare gli stessi ettari di soia dell'anno scorso, 2 milioni di ettari in meno di frumento (10%) e 2,2 milioni di ettari in più di mais (6%). Mi piacerebbe fare un paio di appunti a queste cifre. Il primo è che i dati dell'USDA sono sempre importanti, però per il mercato quello che è realmente importante è se queste cifre coincidono con quelle previste dagli analisti o se presentano deviazioni importanti. Il secondo è che il report fa riferimento alle intenzioni delle semine che, come lo stesso nome indica, sono solo intenzioni e non si sa se alla fine saranno le semine realmente effettuate dagli agricoltori: per saperlo dobbiamo aspettare il report di giugno. Questa situazione mi ricorda molto le previsioni elettorali, nelle quali i sondaggi danno le intenzioni di voto ma poi uno vota quello che vuole.
Quotazioni e previsioni
Pertanto, cosa succede al nostro mercato di ogni giorno? A mio giudizio continua ad essere tranquillo ed aspettando vedremo quello che verrà. Gli stocks e le buone prospettive di raccolti fanno sì che i nostri nervi siano ben saldi: si opera poco e solo quando quando vengono sconti sul mercato.
Lo scorso mese di marzo abbiamo visto prezzi a buon mercato tanto per il frumento che per il mais. Il frumento del nuovo raccolto è arrivato ad essere valutato 160 €/Tm, il mais del nuovo raccolto si può trattarlo a 159-160 €/Tm. Anche se oggigiorno è certo che i prezzi sono rimbalzati di 2 €/Tm.
Per quanto riguarda i proteici, hanno seguito la stella dei cereali: piccole oscillazioni e vedremo cosa verrà.
Dobbiamo tenere in considerazione che dati i ribassi dei future di Chicago del mais, continuando così per alcuni giorni, il prelievo verrà applicato in Europa. Questo significa che non si potrà importare mais con un prezzo inferiore ai 157 €/Tm CIFF. E' chiaro che il prelievo, che è una imposta sulle importazioni, si applicherà solo per il mais di importazione, non per quello europeo nè per quello che è già nei porti.
Stiamo entrando in pieno in quello che è chiamato wheather market. In definitiva, questi mesi che stanno per venire sono quelli che garantiranno o meno i raccolti; pertanto il mercato si aggrapperà alle notizie meteorologiche favorevoli o avverse che causeranno fluttuazioni sulle quotazioni : allacciate le cinture di sicurezza!. E' chiaro che i rialzi quest'anno dovrebbero essere abbastanza limitati per la gran quantità di stocks di cui disponiamo. Per aggiungere un pò in più di pressione ai prezzi, dobbiamo commentare che la Cina ha deciso che, a partire da ottobre, non proteggerà i prezzi interni dei cereali ed appoggerà gli agricoltori direttamente, pertanto vedremo cosa succederà sui prezzi e come influenzerà sulle importazioni, dato che non dobbiamo dimenticare che è il primo importatore mondiale di cereali e di soia, oltre ad essere in questo momento il proprietario della maggior parte degli stocks mondiali.
5 de abril de 2016