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Nutrizione delle scrofe riproduttrici: Punti critici del Periodo di Transizione (2/2)

Elementi da considerare quando si considerano i fabbisogni nutrizionali della scrofa nel Periodo di Transizione: condizione corporea, parto, mortalità dei suinetti, glicogeno nei suinetti, colostro e latte...

Foto 1. Somministrazione corretta del colostro nei suinetti appena nati (Palomo, A).
Foto 1. Somministrazione corretta del colostro nei suinetti appena nati (Palomo, A).

L'alimentazione durante il Periodo di Transizione (PT), che comprende gli ultimi 10 giorni di gestazione ed i primi 10 giorni di lattazione, ha un impatto diretto sulla produttività della scrofa e dei loro suinetti. Continuiamo a descrivere alcuni elementi direttamente interessati che abbiamo iniziato ad elencare nell'articolo precedente.

6) Condizione corporale e mobilitazione delle riserve: Quando una scrofa arriva al parto in cattive condizioni fisiche (per difetto o per eccesso), i problemi al parto si aggravano: più nati morti, peggiore vitalità dei suinetti, maggiore eterogeneità di peso, maggiore incidenza di mastiti, metriti, agalassia, prolassi, ulcere alle spalle, diarrea nei suinetti sotto-scrofa, peggior venuta in calore, minore fertilità e prolificità al ciclo successivo. Sorgono dubbi: quanto mangime dovremmo dare in quegli ultimi 10 giorni di gestazione?... Al giorno 106 di gestazione, se le scrofe arrivano obese, chiaramente non dobbiamo aumentare il consumo di mangime; non è così chiaro se le scrofe magre a quel punto debbano mangiare molto mangime prima del parto. Ci sono molti studi che dimostrano che somministrare grandi quantità di mangime (>4 kg/giorno) ha un effetto negativo sulla produzione di latte nei primi 10 giorni di lattazione. Un bilancio energetico negativo in quei 10 giorni prima del parto ha benefici nella produzione di latte.

7) Processo del parto: La durata del parto nelle scrofe iperprolifiche è più lunga rispetto al passato, e soprattutto con una variabilità individuale molto più elevata (da 90 a 900 minuti), non essendo associata al N° totale di suinetti nati. I programmi nutrizionali hanno un ruolo di cui tenere conto, focalizzati in modo sintetico sui seguenti aspetti:

  • Energia: Le diete pre-parto ad alto contenuto energetico o apporto di grassi che favoriscono l'obesità, daranno luogo a parti più lunghI.
  • Fibra: Direttamente correlata alla qualità delle feci (contenuto d'acqua). In caso di stitichezza alla fine della gravidanza, i parti si prolungano con tutte le suddette conseguenze. La qualità/tipo di fibra, più del livello della fibra grezza, sono determinanti per la loro capacità di ritenzione idrica, regolazione del transito intestinale, comfort digestivo e regolazione del microbiota.
  • Calcio: La pompa del calcio nei terminali nervosi è necessaria nei meccanismi di contrazione dei muscoli uterini. Un adeguato livello di calcio favorirà il fisiologico processo del parto. Gli eccessi o le carenze di calcio possono causare il blocco di questo meccanismo ed avere gli effetti opposti.
  • Zinco: Il suo ruolo nella riduzione dei suinetti nati morti è ben documentato ed i meccanismi esatti che lo determinano non sono noti. A causa delle limitazioni legali di questo minerale in Europa, riteniamo opportuno aggiungerlo in forma organica per ottenere il suo effetto benefico sulle scrofe.

8) Suinetti nati morti e mortalità post-natale: Suinetti, che quando arriviamo ad assistere al parto in corso o concluso, sono morti. Comprende sia i suinetti che erano già morti prima dell'inizio del parto, sia quelli che muoiono durante il parto, il che è strettamente correlato a molteplici cause, in particolare con la durata e l'inizio del parto. Sappiamo che la mortalità nelle prime 100 ore di vita è la più alta durante l'intera lattazione (grafico 1). Molte di queste perdite sono legate all'ingestione di energia insufficiente se l'ingestione di colostro non è precoce (prime 12-16 ore) e la produzione di latte, che inizia tra le 23 e le 39 ore, non è sufficiente. Una conclusione importante è che non può esserci discontinuità tra produzione di colostro e di latte.

Grafico 1. Eziologia della mortalità dei suinetti lattanti nei primi giorni (SEGES, 2017).
Grafico 1. Eziologia della mortalità dei suinetti lattanti nei primi giorni (SEGES, 2017).

9) Riserve di glicogeno nei suinetti alla nascita: Non appena nascono, il glicogeno presente nelle riserve corporee (fegato e muscoli) inizia ad ossidarsi, così come i nutrienti nel colostro che forniscono energia, poiché il loro fabbisogno termoregolatore aumenta drasticamente al di fuori dell'ambiente intrauterino e le elevate dispersioni di calore dovute alla loro elevata superficie corporea. Il contenuto di glicogeno nei suinetti alla nascita è compreso tra 50-70 grammi (3-3,5% del loro peso vivo - simile al peso proporzionale del fegato) che è l'equivalente energetico di 2 chili di mangime in gravidanza con il 40% di amidi. Le controversie su come aumentare i livelli di glicogeno nei feti durante gli ultimi giorni di gestazione con diete contenenti amido di mais, acidi grassi a catena media o oli di cocco e pesce sono variabili nella letteratura scientifica.

10) Sintesi del colostro e del latte: Il suinetto neonato dipende dal consumo di colostro per acquisire una corretta immunità passiva. Il colostro è la prima secrezione della ghiandola mammaria ed una fonte di immunoglobuline materne, oltre a fornire altri componenti immunitari solubili, citochine e leucociti che svolgono un'azione immunomodulante. Il colostro fornisce inoltre nutrienti altamente digeribili, fonti di energia (lattosio e lipidi) e contiene fattori di crescita naturali che aiutano il normale sviluppo degli organi vitali e del tratto intestinale del suinetto sin dalla nascita. L'alto contenuto di IgG del colostro definisce l'immunità passiva sistemica. I suinetti con meno di 10 mg/ml di IgG nel plasma al giorno 3 di vita hanno una mortalità 3 volte superiore rispetto a quelli con livelli superiori (Cabrera, 2012). I livelli di IgA aiutano a proteggere il rivestimento intestinale dagli agenti patogeni digestivi. Il peso dello stomaco del neonato aumenta tra il 26-54% tra il 1° e il 3° giorno di vita rispetto al 7,5-23% del suo aumento di peso corporeo. L'intestino tenue aumenta il suo peso del 70%, la sua lunghezza del 24%, il suo diametro del 15% e l'altezza dei villi intestinali del 33%, oltre ad aumentare la sua attività enzimatica dell'80-200% in un periodo così breve di tempo. Il consumo di colostro da parte dei suinetti in questo periodo può essere stimato dall'equazione di previsione che combina l'incremento medio giornaliero e il peso alla nascita (Theil, 2014). Uno dei componenti del colostro che catalizza la sintesi del lattosio (alfa-lattoalbumina) aumenta nel plasma sanguigno delle scrofe tra 7-10 giorni prima del parto, avendo un notevole livello di lattosio nel plasma 4-5 giorni prima del parto. Si ritiene che la maggior parte della genesi della produzione di colostro avvenga nella prima parte del Periodo di Transizione (ultimi 10 giorni di gestazione) (Quesnel, 2015). La produzione di colostro è molto variabile in diversi studi con intervalli da 1,5 a 5,5 kg (Quesnel, 2011) con una media stimata di 3,5 kg, altri 4,75 kg (0,65- 9,42 kg/giorno) (Declercl, L 2013), anche 5,9 kg con range da 2,7 a 8,5 kg/giorno (Theil, 2014) e alcuni recenti 5,6 kg (Nuntapaitoon, 2019). Il peso della scrofa, il Numero di parto (quelle dal 2° al 4° parto, producono più colostro rispetto alle scrofette o alle scrofe con più di 7 parti), la condizione corporea e l'induzione al parto influenzano questo intervallo di variazione per scrofa. L'ordine di nascita dei suinetti nella figliata non influenza l'ingestione di colostro e la vitalità-vigore della figliata, ma influenza la capacità di produzione di colostro (Devillers, 2007). Quando la percentuale di suinetti morti aumenta, la produzione di colostro diminuisce (Quesnel, 2011).

La composizione del latte cambia nei giorni successivi al colostro, meno rapidamente e si stima che, con poche variazioni, sia la stessa dopo 10 giorni di lattazione (PT finale), come si può vedere nella tabella seguente:

Tabella I. Contenuto dei nutrienti nel colostro e nel latte (Hurley, 2015).

Componente ( % ) Colostro Latte
0 ore 12 ore 24 ore 2 giorni 3 giorni 17 giorni
Acqua 73 78 80 79 79 81
Proteina 17,7 12,2 8,6 7,3 6,1 4,7
IgG (mg/ml) 64,4 34,7 10,3 4,5 3,1 1,0
Grasso 5,1 5,3 6,9 9,1 9,8 8,2
Lattosio 3,5 4,0 4,4 4,6 4,8 5,1
Ceneri 0,7 0,9
Energia (kJ/100g) 260 276 346 435 468 409

Possiamo aumentare il contenuto in grassi e sostanza secca del latte in base al contenuto/tipo di grasso del mangime fornito durante il PT. Il contenuto in lattosio e ceneri rimarrà costante, potendo fare poco con l'alimentazione della scrofa in questa fase. La modulazione dei livelli proteici del mangime non influenza, per quanto ne sappiamo, il contenuto di proteine del latte durante la lattazione, dove il suo contenuto scende dal 5° giorno, cambiando anche il profilo degli aminoacidi. Da quel giorno in poi sono più abbondanti alanina, cisteina, fenilalanina, glicina, leucina, metionina, serina, treonina e valina. Abbassa il contenuto di acido glutammico, lisina, isoleucina e prolina, mentre rimangono stabili quelli di acido aspartico, arginina, istidina, tirosina e triptofano.

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