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Valutazione dei rischi di biosicurezza e correlazione con il tempo durante il quale gli allevamenti si mantengono negativi al PRRSV

L'idea proposta dall'articolo di misurare i rischi esterni, permette di comparare gli allevamenti in base ad un valore numerico ed applicare misure correttive che permettono di migliorare e constatare numericamente i miglioramenti conseguiti. 

10 Agosto 2015
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Articolo

Holtkamp DJ, Yeske PE, Polson DD, Melody JL, Philips RC. A prospective study evaluating duration of swine breeding herd PRRS virus-free status and its relationship with measured risk. Prev Vet Med. 2010 Sep 1;96(3-4):186-93. doi: 10.1016/j.prevetmed.2010.06.016.

 

Riassunto dell'articolo

Cosa si studia?

Si usa lo strumento della valutazione dei rischi sulla PRRS (PADRAP) dell'Associazione Americana dei Veterinari di Suini (AASV), nelle scrofaie con l'obiettivo di determinare per quanto tempo un allevamento si mantiene negativo alla PRRS. Inoltre, furono valutati i principali fattori di rischio della biosicurezza nei confronti del PRRSv negli allevamenti da riproduzione.

 

Come si studia?

Furono seguiti 33 allevamenti di scrofe negative al PRRSV e si registró se gli allevamenti si infettavano con il PRRSv ed il momento in cui avveniva. Lo status di indenne da PRRSV si conseguì mediante la popolazione da un nuovo allevamento con riproduttori negativi o per depopolamento totale e ripopolamento dello stesso allevamento con soggetti negativi.

Lo studio si prolungò per 452 settimane. Venne considerata la stagione dell'anno ed il sistema di eliminazione del virus e si valutarono i rischi interni ed esterni mediante lo strumento della valutazione dei rischi da PRRS (PADRAP).

 

Quali sono i risultati?

L'85% degli allevamenti (n=28) si positivizzarono alla PRRS durante lo studio ed il 40% lo fecero lungo l'anno seguente all'eliminazione.

Un punteggio dei rischi alto si associò ad un maggior rischio di positivizzare al PRRSV e di avvenire presto nel tempo. Tuttavia, non si trovò alcuna correlazione con i punteggi dei rischi interni. L'eliminazione del virus della PRRS durante i mesi invernali (novembre a febbraio) si correlò con un maggior rischio di infezione da PRRSV rispetto al resto degli altri mesi (figure 1 e 2)).

 

Probabilità di un allevamento di mantenersi negativo al virus PRRS

Figure 1 e 2. Probabilità di un allevamento di scrofe a mantenersi negativo al virus PRRS
secondo i punteggi dei rischi e della stagione nella quale si dichiara indenne dal virus.

La correlazione tra il rischio di infezione da  PRRSV ed il punteggio dei rischi esterni viene mascherato dalla modalità di eliminazione adottata.

 

Quali conclusioni si traggono da questo studio?

La suinicoltura necessita di migliori metodiche per misurare e quantificare il rischio di malattie come un primo passo per lo sviluppo di alcune buone regole di previsione basate sulla epidemiologia.

Questo studio inoltre mostra il valore della valutazione dei rischi da PRRS per predire se gli allevamenti rimarranno il tempo sufficiente negativi al virus PRRS per compensare i costi derivanti dall'eliminazione del virus.

Inoltre, può aiutare nello sviluppo ed esecuzione di progetti di eliminazione regionale potendo monitorare il rischio di quegli allevamenti negativi che potrebbero diventare positivi nell'area nel quale si sviluppa il progetto.

Enric MarcoLa visione dal campo di Enric Marco

Gli allevatori che hanno i loro allevamenti in zone ad alta densità suinicola, conoscono le difficoltà nel mantenere stabile l'allevamento quando parliamo di PRRS. Il controllo dell'infezione, una volta che è entrata in allevamento, è difficile, però non è impossibile. Applicando le misure correttive che sono già state commentate nei precedenti articoli di questa serie: vaccinazioni, controllo punti critici, management, ecc.,l'allevamento recupererà la stabilità potendo arrivare a livelli di produttività simili a quelli che si raggiungono in allevamenti negativi. Tuttavia, una delle preoccupazioni in queste zone (e nelle altre) è come evitare nuove reintroduzioni di virus della PRRS che ritorni a rompere la stabilità raggiunta. In teoria, la soluzione è facile e passa per l'applicazione in modo corretto di alcune misure di biosicurezza esterna. L'articolo dimostra chiaramente che quegli allevamenti con il miglior livello di biosicurezza esterna sono quelli che possiedono periodi di negatività più lunghi. Però come possiamo migliorare la nostra biosicurezza?

Per migliorare in qualsiasi ambito, uno dei primi passi è confrontarsi con il resto degli altri allevatori. Lo facciamo quando vogliamo migliorare la produttività e chi non conosce i Porc d’Or? Lo facciamo anche quando vogliamo migliorare i nostri costi di produzione. In questo caso, non solo ci confrontiamo con quelli vicino a noi (ambito locale o nazionale), ma anche con quelli di altre zone del mondo : tutti siamo coscienti che competiamo nell'ambito globale. Però quando parliamo di migliorare la biosicurezza, come possiamo confrontarci? L'idea proposta da questo articolo è che misurare i rischi esterni potrebbe essere molto interessante dato che ci permette di confrontare allevamenti in base a valori numerici e di iniziare misure correttive che permettano di migliorare e constatare numericamente i miglioramenti conseguiti.

Nelle zone ad elevata densità di allevamenti suinicoli, si considera essenziale per raggiungere un miglior controllo della PRRS l'applicazione di piani regionali con l'obiettivo di ridurre i rischi di nuove introduzioni. Questi piani regionali dovrebbero consistere nell'uso delle strutture sanitarie attuali (ASL) come strumento che permetta l'applicazione di queste azioni congiuntamente. Tra queste azioni congiunte ci dovrebbe essere: la gestione centralizzata delle informazioni (comunicazione di episodi, sequenziazione del virus per monitorare gli episodi); l'applicazione di piani profilattici comuni, le azioni sulla movimentazione dei suini (restrizione delle origini delle rimonte o dei suinetti da ingrassare) e non può mancare il monitoraggio della biosicurezza, come dimostra l'articolo è uno strumento utile nel miglioramento sanitario degli allevamenti e di conseguenza della zona in questione.

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