Dalla pubblicazione nel 2003 del Regolamento (CE) nº 2160/2003 sul controllo della salmonellosi ed altri agenti zoonotici, la UE ha segnato l'obbigatorietà di mettere in moto programmi specifici di vigilanza e controllo della Salmonella nei suini e negli avicoli. Mentre in avicoltura i programmi sono partiti con e poco dopo già presentavano buoni risultati, nei suini siamo in attesa della riattivazione di tale Regolamento e che si definiscano gli obiettivi comunitari della riduzione della prevalenza. Nonostante questo, sono già molti i paesi produttori di suini che si sono anticipati e da anni hanno messo in pratica un tipo di piano di vigilanza e controllo.
Di fronte a questa situazione, è evidente che il settore suinicolo dovrà iniziare prima o poi a pensarci. Molte sono le questioni che si pongono per un piano su grande scala per il controllo della salmonellosi. Questo articolo riassume le principali strategie d'azione, in particolare a livello d'allevamento, che utilizzano i differenti programmi per il controllo della salmonella nella UE.
Focus dei programmi di controllo della salmonellosi
La strategia europea di controllo della Salmonella, a differenza di quanto avviene negli USA, che concentra le sue azioni (principalmente di tipo decontaminativo) al macello, si basa fondamentalmente in pratiche da attuare in allevamento, anche se recentemente si è posta l'attenzione anche nella macellazione con controllo della Salmonella sulle carcasse (Regolamento UE nº 217/2014 del 7 marzo 2014).
Anche se in alcuni Paesi a dare il via sono stati i Governi, oggi come oggi, la maggior parte dei programmi sono di iniziativa del proprio settore, attraverso imposizione di qualsiasi tipo di penalizzazione o di politiche di incentivo.
- Penalizzazioni: è il caso della Danimarca, dove si applica una penalità economica pari al 2% del valore della carcassa per gli allevamenti di livello 2 (sieropositività intermedia) e di 4-8% per gli allevamenti di livello 3 (elevata sieroprevalenza).
- Incentivi: vari sono i paesi che hanno creato marchi di garanzia di qualità: Germania (QS Qualität und Sicherheit), Regno Unito (British Quality Assured Pork), Irlanda (Bord Bía Quality Assurance Scheme) e Olanda (IKB Nederland Varkens).
Elementi di base dei programmi di controllo negli allevamenti
Nella UE troviamo 2 tipi di situazioni molto diverse per quanto riguarda i livelli di prevalenza dell'infezione negli allevamenti suinicoli e che determinano obiettivi distinti da perseguire per ogni situazione. Nella Svezia, Finlandia e Norvegia la prevalenza è molto bassa ed i loro programmi seguono una strategia di eradicazione. Questa strategia non può essere adottata dal resto dei paesi europei dove i livelli di prevalenza sono medio-bassi. Quindi, l'obiettivo della maggior parte dei programmi di controllo della salmonellosi suina in Europa è quello di ridurre al massimo i livelli di infezione.
Per quanto riguarda gli elementi che compongono i vari Programmi e considerando che ogni paese ha le proprie peculiarità, a grandi linee si potrebbero riassumere così:
1. Azioni a due livelli: allevamenti e macelli
I modelli danesi stimano che i programmi di controlllo solo degli allevamenti non sono sufficienti per ridurre i livelli di contaminazione di Salmonella nelle carcasse al di sotto dell'1% (Baptista et al. 2011). Una volta ridotta la prevalenza negli allevamenti a determinati livelli, si passa a lavorare in macellazione: in questo modo i risultati sono migliori in termini di costo-beneficio.
2. Controllo continuo delle infezioni e classificazione degli allevamenti
Data la grande variabilità temporale della salmonellosi suina, le azioni di controllo devono essere mantenute nel tempo. Questa vigilanza, normalmente, avviene mediante sierologia (campioni di sangue o succo della carne), permettendo di classificare gli allevamenti in varie categorie e agire su quelli di maggior rischio (maggior sieroprevalenza).
Pero nei tempi che corrono...
... il Regno Unito ha sospeso il monitoraggio degli animali perchè sta ridefinendo il proprio Programma di controllo.
... in Irlanda non classificano più gli allevamenti in 3 categorie, ma vengono assegnati ad un livello di prevalenza.
3. Priorizzare il controllo in ingrasso
Fino a questo momento, nelle fasi inziali di tutti i Programmi, le azioni di vigilanza hanno priorizzato fondamentalmente la fase di ingrasso, anche se, successivamente hanno incluso le scrofaie.
4. Implementazione dei programmi di controllo personalizzato negli allevamenti
Negli allevamenti con maggior livello di infezione, una volta identificati i fattori di rischio (attraverso una checklist dettagliata) è realizzata una ricerca batteriologica dei ceppi circolanti: il veterinario responsabile dell'allevamento metti in atto un piano personalizzato di controllo.
A seguire viene presentata una tabella riassuntiva con le principali caratteristiche dell'attuazione della vigilanza negli ingrassi, dei programmi di controllo della salmonellosi suina in Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Germania ed Olanda. Oltre a questi paesi, si sta attuando un programma regionale di controllo in Belgio, Francia e recentemente in Catalogna, in cui possiamo riscontrare vari studi pilota. In particolare, il cluster della carne suina catalana INNOVACC sta conducendo uno studio pilota per implementare un programma di controllo volontario della salmonelosi suina, che in questo momento conta la partecipazione di un importante numero di allevamenti e macelli della Catalogna ed alcuni di Aragona. Senza dubbio, tutte queste iniziative forniranno una buona base per instaurare i futuri programmi di controllo delle Salmonelle in questi paesi.
Tab 1. Azioni di vigilanza negli ingrassi dei principali programmi di controllo delle salmonellosi suine nell'Unione Europea.
Paese | Campionamento | Monitoraggio serologico | Classificazione | |||
Campione | N° /anno |
ELISAs utilizzati | Cut off* | Periodicità | Categorie | |
Danimarca | Succo carne | 60-100¹ | Danish mix ELISA | DO%≥20 | Trimestrale (ponderazione: 3:1:1) | 1 (<40%) 2 (≥40% y <65%) 3 (≥65%) |
Irlanda | Sangue | Max. 72 (6/mese) | Non specificato | DO%≥40 | Trimestrale | NO (se ≥50% l'allevamento è escluso dal marchio di qualità) |
Regno Unito | Il programma di controllo ha sospeso transitoriamente il monitoraggio sierologico (succo di carne) negli allevamenti e sta aspettando nuove direttive. | |||||
Germania | Succo di carne (sangue) | 60 | Salmotype, Labor Diagnostik Herd Check, IDEXX PrioCheck, Prionics |
DO%≥40 | Trimestrale |
1 (≤20%) |
Olanda | Sangue | 36 | Non specificato | DO%≥40 | Trimestrale | Similare al programma tedesco |
*Limite oltre la soglia (cut off) a partire dal quale si considera un campione positivo
1 Secondo la quantità di soggetti inviati annualmente al macello: 60 (<2.000 suini); 75 (2.001-5.000 suini); 100 (>5.000 suini)
Infine, concludendo, in sintonia con il Regolamento (CE) nº 2160/2003 precedentemente menzionato, in futuro la UE dovrà definire gli obiettivi di riduzione delle salmonellosi suine per ogni paese in funzione della loro situazione di partenza. Sembra evidente che questa situazione iniziale sarà contrassegnata dai risultati degli studi di referenza realizzati negli anni 2006-2007 (EFSA 2008). E' molto probabile che la maniera di raggiungere questi obiettivi sarà selezionata da ogni paese in funzione della propria struttura produttiva, tra i vari aspetti, però, sicuramente bisognerà tenere in considerazione alcuni o tutti gli elementi generali fino a qui considerati. Il ruolo del macello sarà senza alcun dubbio essenziale per evitare che l'infezione raggiunga il consumatore e garantisca così il risultato finale dei programmi.