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PSA:Una breve revisione del passato, presente e ....futuro?

Non è improbabile che la peste suina africana entri in Europa, dati gli innumerevoli casi,le difficoltà di controllo e la diffusione permanente in Russia, con episodi non lontani dai confini europei.

La Peste suina Africana (PSA) è probabilmente la malattia più complessa tra quelle che colpiscono i suini. Malattia che ha fatto molti danni in Spagna tra 1960 e 1995, e che da allora si trova molto attiva nel continente africano e più recentemente in Europa, rappresentando una minaccia al settore. Nonostante gli sforzi scientifici di diversi gruppi di ricercatori di vari paesi, non si riesce a trovare un vaccino efficace, così, le uniche armi disponibili sono la diagnosi precoce e l'applicazione immediata delle misure di controllo. Affinchè possiamo ricordare i punti più critici della PSA, abbiamo elaborato alcune domande che speriamo suscitino interesse.

Virus de la Peste porcina africana
Figura 1: Virus de la Peste porcina africana

Cosa è successo con il virus durante questo periodo di silenzio ? Perche è importante parlare ora di questa malattia? Nella verità la PSA è rimasta circolante negli ultimi 15 anni in Africa, ed è rimasta assente al di fuori del continente africano, facendo eccezione alla Sardegna. La sua ricomparsa nel 2007 nel continente europeo è stata quasi inosservata. La enorme attività e capacità di diffusione del virus della PSA in questi anni, con la sua entrata nel continente europeo si deve probabilmente a 3 fattori fondamentali. In primo luogo l'aumento della presenza di PSA in Africa, con un aumento dei paesi colpiti (mai il virus è stato così presente in tanti paesi e regioni dell'Africa). In secondo luogo, l'aumento del commercio e la globalizzazione delle comunicazioni all'interno dell'Africa e dell'Africa verso altri paesi. Per ultimo, la possibile esistenza di suini domestici "tolleranti" alla malattia, con presenza di virus, ma assenza di anticorpi, un tema importante che si sta studiando approfonditamente, e che , da confermare, potrebbe spiegare la presenza di un maggior volume di prodotti potenzialmente contaminati nel commercio. Se a questo fatto si aggiunge la situazione attuale di crisi mondiale, che favorisce la ricerca di altre fonti alimentari incluso prodotti in scadenza , resti alimentari, ecc, possiamo comprendere la dimensione del problema.

Ma la PSA è veramente una malattia pericolosa? Perchè in Spagna hanno impiegato tanto ad eradicarla? Il virus della PSA ha una capacità di diffusione relativamente limitata, sopratutto se paragoniamo con il virus dell'Afta, della peste suina classica o della PRRS. Avanza lentamente , ma non si ferma mai, principalmente se non si applicano misure di controllo, invadendo la vita selvaggia (cinghiali) e zecche, con conseguente endemia. In Spagna il problema era che inizialmente si conosceva molto poco la malattia, ed i suoi meccanismi di trasmissione e la diagnosi; la malattia ha colpito tutta la Penisola e si è arrivati a convivere con la malattia, anche durante la crescita del settore. Nonostante fossero stati provati differenti programmi di controllo, fu solamente l'entrata della Spagna nella Unione Europea che ha determinato l'unificazione delle amministrazioni locali, dei produttori, dei laboratoi, ecc. Con una strategia condivisa e tutelati da un buon programma, finalmente si è potuto eradicare la PSA. Lavoro di equipe e motivazione sono stati gli elementi che hanno permesso l'eradicazione.

I motivi sopra esposti giustifica la presenza per molti anni della malattia in Spagna. La parte più complicata del controllo è stata quella relazionata con la produzione estensiva dei suini, dato che il virus infetta suini, cinghiali e zecche.

E' possibile che lo stesso accada in Europa? Sicuramente la situazione odierna è diversa da anni fa. Il livello tecnologico e sanitario del settore suino è completamente differente. L'industrializzazione del settore, le misure di biosicurezza, la tracciabilità, la qualità del servizio veterinario e la conoscenza della malattia limiterebbero l'avanzare della malattia.Così come si osserva già in alcuni paesi europei.

mapa PSA

Figura 2: Situazione attuale della PSA nei Paesi del Caucaso e Federazione russa. Rappresentazione dei focolai confermati tra 2007 e gennaio 2012 in suini domestici (blu) e cinghiali (rosso), accompagnati dai principali fattori di rischio per i paesi UE (verde). Fonte:WAHID, 2012 ed elaborazione propria.

E' possibile che la malattia entri in Europa (UE)? Si, di fatto è probabile , considerando il mancato controllo e la permanente diffusione della malattia in Russia, incluso focolai in zone molto vicine ai confini con la UE. Nonostante l'importazione dai paesi colpiti di suini vivi e i suoi prodotti siano proibite, lo spostamento dei cinghiali, il commercio illegale, i veicoli e fomiti trasportati da questi,così come la presenza di società miste con sedi nei paesi UE e Russia, sono fattori che predispongono al rischio , al quale dobbiamo stare attenti.

Cosa possiamo fare per evitare l'entrata o nella peggior delle ipotesi, controllarla se dovesse presentarsi? Un fattore fondamentale in tutte le malattie, sopratutto trattandosi di PSA, è la diagnosi precoce e l'immediata pianificazione delle misure di controllo. Per questo, è fortemente necessario che tanto allevatori come veterinari siano alla conoscenza dell'attuale rischio e delle principali caratteristiche della malattia, che siano in grado di sospettare un possibile episodio ed in breve tempo prendere le misure necessarie per il controllo, riducendo in questo modo le negative conseguenze. L'informazione è la nostra miglior arma.

Come la si può riconoscere? La PSA è una malattia complessa, con decorso clinico e sintomatologia che dipendono dal ceppo virale, dalla quantità di virus e dalla vie di infezione. Inoltre, la sintomatologia clinica può essere confusa con altre malattie. Per questo, la formazione e la conoscenza di allevatori e veterinari è così importante. Il ceppo che ora circola in Russia e paesi del caucaso è di elevata virulenza, per cui la sintomatologia clinica è di tipo acuto, così come le lesioni provocate, quindi non sarebbe difficile avere dei sospetti. In conclusione il rischio oggi della PSA per l'Europa è maggiore rispetto al 2007, e per questo dobbiamo almeno essere informati, per ora, la nostra unica difesa.

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